STEFANO OTTOGALLI "Colors"
(2025 )
Uscito per l’etichetta Caligola nell’estate del 2025, “Colors” altro non è che una tavolozza di colori musicali, sulla quale il jazz afro-americano e la lirica dei poeti europei si coniugano in una piacevole armonia.
Nonostante la durata piuttosto lunga dei brani e la musica esclusivamente strumentale, il disco risulta di facile ascolto: grazie alla presenza di alcuni passaggi melodici chiari, coerenti e a volte ripetitivi, ai ritmi danzanti standard (foxtrot, quickstep, jazz walz ecc.) e ad altri elementi tecnici impiegati nella composizione, l’ascoltatore riesce a “farsi trasportare” senza mai annoiarsi.
Anche l’ordine dei brani non è casuale e sembra seguire una certa logica. Se si osservano attentamente i titoli e le caratteristiche della musica, si possono notare due parti che compongono il disco: la prima comprende dei pezzi più meditativi ispirati a testi poetici creati sul Vecchio Continente (“Sereno” s’ispira all’omonima poesia di Giuseppe Ungaretti, “Shakespeare” prende spunto e forse anche metrica dal “Sonetto 8” del poeta britannico, mentre “Barlumi” vuole rendere onore alla lirica di Pier Paolo Pasolini).
La seconda parte, invece, è calata nella realtà e nel sentire statunitense, con i brani “R. I. Blues”, “Scrappy”, “My shadow”. Anche se quest’ultimo fa riferimento a un poema di Robert Louis Stevenson, scozzese, la musicalità ha comunque delle caratteristiche americane, ricordando in qualche modo “What is this thing called love” di Cole Porter.
Fa da introduzione la title track, “Colors”, in cui chitarra e sassofono si alternano nelle parti solistiche e in alcuni passaggi s’incontrano in un perfetto unisono, mentre fa da ponte tra la prima e la seconda parte dell’album il brano “Viaggio”, l’unico in cui manca il sax essendo sostituito da parti delicate e introspettive di chitarra.
Tutti i brani sono stati creati da Stefano Ottogalli, musicista veneziano con una lunga esperienza chitarristica e appassionato al jazz. Le linee melodiche principali vengono eseguite da Alberto Vianello al sax tenore e dallo stesso Stefano Ottogalli alla chitarra elettrica, con l’accompagnamento ritmico accurato e sempre presente del contrabbasso di Daniele Vianello e della batteria di Sergio Bolognesi.
E in alcuni momenti – in brani come “Viaggio” o “My Shadow” – improvvise parti solistiche di contrabbasso o rispettivamente di batteria regalano momenti di sorpresa. Buon ascolto! (Magda Vasilescu)