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13/05/2021   FRANCESCA LEONE & GUIDO DI LEONE
  ''Il nostro repertorio è un cuore che vaga per il mondo...''

Ciao e piacere di avervi qui! Il vostro è un sodalizio artistico ben consolidato e che prosegue da parecchi anni. Il primo ricordo che avete insieme, ovviamente legato alla musica? ''Il primo ricordo che ho di Guido è del 1993 quando mi recai nella scuola di musica “Il Pentagramma” di Bari per prendere lezioni di canto. Dopo essere stato il mio maestro di armonia e di musica di insieme, iniziarono le prime collaborazioni saltuarie. Il connubio artistico è nato con le mie prime produzioni discografiche quando, con un po’ di timidezza chiesi a Guido di supportarmi in queste prime produzioni''.

''Coracao Vagabundo'' è il vostro nuovo disco. La bellezza di 18 tracce più una bonus track. Come è nato questo lavoro? ''Il nostro duo non è frutto di un progetto ma è nato spontaneamente da una sessione di registrazione avvenuta nel 2018, durante la quale con una chitarra classica decidemmo, senza alcuna preparazione, di incidere brani tratti dai nostri repertori preferiti, con un sound a cui siamo molto legati che è quello della bossanova. Così nacque “Tudo em Bossanova” poi replicato con l’attuale “Coracao Vagabundo”''.

Per questo disco avete collaborato con il Trio Corrente. Come è nata la collaborazione e com'è stato lavorare con loro? ''Di fronte alla proposta del nostro produttore Mario Caccia di includere un ospite in questo nuovo disco, la nostra attenzione si è rivolta immediatamente ad uno dei Trii più straordinari di jazz brasiliano attuali: il Trio Corrente. Ci siamo conosciuti in occasione di una kermesse di musica brasiliana organizzata dalla Abeat record a Busto Arsizio e la stima reciproca ha fatto sì che la collaborazione si realizzasse''.

''Coracao Vagabundo'' vuole rappresentare un punto di unione tra musica italiana e sudamericana. In che modo? ''La Bossanova, nata in Brasile, si è presto divulgata in tutto il mondo e la sua saudade è velocemente entrata a far parte della cultura musicale universale. Infatti il nostro repertorio è un “cuore che vaga per il mondo” alla ricerca di melodie interessanti coerenti con il sound brasiliano''.

Sono molti i punti di contatto tra la musica del nostro Paese e quella del Sud America. In questo momento ci viene in mente Piazzolla che grazie al successo in Italia e alla collaborazione con grandi nomi italiani (Milva, Mina…) è diventato un vero mito. Come vi spiegato il sodalizio tra Italia e Sud America e voi come lo vivete? ''È ormai comprovato che tutta la musica afroamericana sia nata dalle influenze cosmopolite. Non è un caso che anche nomi italiani di spicco siano presenti nella storia del jazz del tango della musica brasiliana e cubana''.

Torniamo al disco: ci ha particolarmente incuriositi la bonus track “Natale al Pentagramma”, una scelta inusuale visto il periodo. Perché l'avete inserita? ''“Natale al Pentagramma “ è una canzone che, in occasione di un concerto dedicato ai cori della nostra scuola, “Il Pentagramma”, abbiamo scritto con l’intento di creare un unico coro di oltre cento voci. Era rimasta una esperienza isolata, e ci sembrava scontato e riduttivo inserire il brano in un “solito disco” natalizio ed abbiamo quindi voluto rompere quella abitudine di ascoltare i brani natalizi solo il mese di dicembre...''.

Chiudiamo questa chiacchierata con la più classica della domande: progetti per il futuro? ''Per fortuna dopo questo periodo un po’ oscuro, la nostra instancabile voglia di produrre ci ha portato alla realizzazione di questo disco che ha creato molto interesse negli organizzatori di concerti in Italia e all'estero''.