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12/12/2025
12/12/2025 FRANCESCA CHIARA
Torna disponibile l'album cult ''Il parco dei sogni'', da tempo introvabile: il parere di Enrico Faggiano
Siamo nell'autunno 1998, in TV "Sanremo giovani", una specie di prequel di quella che sarebbe stata la sezione Nuove Proposte del Festival nel successivo febbraio.
Occhi puntati su chi già era un vip, come Alex Britti o Daniele Groff, o Max Gazzè. O Leda Battisti o i Soerba, tutta gente che stava avendo airplay da un bel po'.
Poi apparve sul palco lei, Francesca Chiara, con "Streghe": una specie di gothrock diabolico, che pareva non solo fuori posto, ma direttamente fuori universo: se ancora oggi il rock a Sanremo - nonostante l'exploit dei Maneskin - è visto come una gara di rutti in una cattedrale, figurarsi all'epoca.
Al Sanremo vero, Francesca portò "Ti amo che strano", per poi far uscire l'album "Il parco dei sogni". Carino, pensai, lo prendo? Non lo prendo? Alla fine, lo presi su cassetta, immaginando che sarebbe stato forse un azzardo e uno spreco, per un 27enne laureato, militassolto, disoccupato e squattrinato.
Fu come quando all'ultimo turno dell'asta del Fantacalcio prendi un attaccante a un credito proprio perchè devi chiudere la rosa, e questo ti gira la stagione.
Perché "Il parco dei sogni" non era un album, ma una specie di piccolo mondo che girava attorno ad un parco e alle storie dei suoi protagonisti. Con un sound goth-rock che all'epoca poteva anche essere trendy (c'era un che di Dolores dall'Irlanda, in certe sonorità), ma non proprio notorie nel nostro vernacolo.
Andò come vanno i dischi senza grandi possibilità: tanto passaparola, un indice di gradimento altissimo verso chi lo aveva comprato, ma nicchia.
Lei, dopo, ha avuto le sue soddisfazioni nella band dei Lovecrave, prima di dedicarsi alla famiglia e all'insegnar canto, continuando nel mondo dei social a ringraziare chi non l'ha dimenticata.
Oggi "Il parco dei sogni" torna a disposizione, in vinile e sulle piattaforme streaming, riaprendo i suoi cancelli a chi volesse dare una occhiata ad un album che non è per niente invecchiato, e che potrebbe suonare odierno ad occhi e orecchie di eventuali neofiti. E basta vedere il video di "Voglio" per non credere al fatto che si tratta di roba uscita nel 1999.
E allora, se volete un consiglio, puntateci una fiche. Non ve ne pentirete, davvero: non sarà un disco che vi cambia la vita, ma sono certo che lo apprezzerete. (Enrico Faggiano)