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13/07/2007   AL FOSTER QUINTET
  Uno dei più grandi batteristi del jazz moderno sarà lunedì in Italia

Dopo il tutto esaurito, ma soprattutto l’ottima esibizione, dei “Five Elements” di Steve Coleman, il breve ciclo concertistico estivo di “Jazz Groove”, al teatro Candiani di Mestre, si chiude con il concerto di Al Foster, classe 1944, da decenni fra i batteristi più apprezzati del jazz moderno. “Session-man” richiestissimo, Foster torna questa volta in Europa nella veste di leader, alla testa di un quintetto d’impronta neo-boppistica, che non può non ricordare quello guidato da Miles Davis a metà degli anni ’60, completato da Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter e Tony Williams (leggenda!). Il batterista di Richmond non è famoso solo per i suoi trascorsi davisiani, ma anche per le indimenticabili collaborazioni con maestri del calibro di Dexter Gordon e Sonny Rollins, Joe Henderson e McCoy Tyner, John Scofield e Lee Konitz, solo per fare qualche nome. Estremamente versatile, Foster suona la batteria con uno stile, un senso dello swing ed un’eleganza difficili da eguagliare. Di grande spessore il quintetto allestito per l’occasione, che ha nel trombettista Eddie Henderson e nel sassofonista Eli Degibri, d’origine israeliana, i suoi punti di forza, anche se non vanno dimenticati Aaron Goldberg, pianoforte, e Doug Weiss, contrabbasso, eccellenti musicisti anche se ancora poco noti al grande pubblico.