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10/05/2022   THE MONKEY WEATHER
  ''Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi...''

Bentrovati ragazzi! Il vostro disco ''Palazzo Britannia 107'' è fresco di pubblicazione. Siete soddisfatti del lavoro? ''Ciao! Grazie e grazie per lo spazio che ci dedicate. Siamo molto soddisfatti e felici di potervi finalmente presentare il nostro nuovo lavoro. Dopo tanta attesa non ci sembra vero''.

Dal 2010 ad oggi possiamo dire che siete sempre rimasti fedeli a delle sonorità tipicamente inglesi. Cosa è cambiato però, da quando è nato il vostro progetto? ''Nel Gattopardo si dice “se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”. È una bella frase che pensiamo possa riassumere il nostro lavoro. Abbiamo cambiato modo di concepire i pezzi, sia nella fase di preparazione sia nella fase di scrittura, abbiamo cambiato gli ascolti con i quali ci siamo interfacciati per trovare ispirazione, ma abbiamo mantenuto la nostra identità, il nostro suono, creando questa miscela che ci caratterizza ancora di più. Era un po’ la sfida che ci eravamo proposti di vincere. Cambiare lingua ma rimanere brit. Cambiando lingua sono anche cambiate le tematiche affrontate nei pezzi che siamo riusciti anche ad interpretare meglio. Di fondo però c’è sempre la volontà di essere noi, di non snaturarci''.

Possiamo definire ''Palazzo Britannia 107'' un concept album. Al suo interno vivono 9 protagonisti. Chi sono e perché avete deciso di dare loro voce? ''Sì, ''Palazzo Britannia 107'' è a tutti gli effetti un concept album. Posssiamo sottotitolarlo ''l’elogio della normalità''. Viviamo in un’epoca fatta di continua sovraesposizione mediatica. Siamo tutti in vetrina sui social, tutti perfetti, bellissimi, senza mai una sbavatura, una cosa fuori posto. Tutti che raccontano di fare mirabolanti imprese. Una sera ci siamo chiesti: “ma c’è ancora qualcuno che fa cose da persona normale o dobbiamo inventarcelo?!”. Da lì, complice anche l’ispirazione data da ''The Kinks Are the Village Green Preservation Society'' dei Kinks abbiamo cominciato a creare dei personaggi che come noi hanno una vita normale, che si raffrontano con dei problemi comuni e, buttando qua e là un po’ di autobiografico, sono nati Matilda, Samantha, Tony, Adelaide, Ivano, Jena, Noè, Kike e Rita. Tutti loro vivono appunto nel Palazzo Britannia 107 e su chi siano e cosa facciano non vogliamo spoilerare nulla''.

In una discografia sempre più fatta di singolo “usa e getta” noi crediamo che un lavoro come il vostro abbia un valore rivoluzionario. Ci avete pensato? ''Questo è senza dubbio un grandissimo complimento, grazie. Dobbiamo essere onesti: è un progetto che ci ha spaventato e creato tanti dubbi proprio perché avevamo paura che fosse anacronistico. Poi però man mano che prendeva forma ci siamo gasati. È una cosa che abbiamo fatto anche e sopratutto per noi. Perché ci piaceva, perché ci credevamo. Anche quando tutto sembrava portare ad accantonare il progetto. Abbiamo finito di registrare appena prima della pandemia e da lì in poi come tutti siamo andati a vista, non si sapeva che cosa fare, che strada prendere. Non abbiamo mai smesso di crederci, siamo convinti della bontà del nostro lavoro, della sincerità con cui ha avuto la luce. Speriamo di aver davvero fatto una piccola rivoluzione''.

C’è qualche artista italiano, non solo rock, che amate in modo particolare e con il quale vi piacerebbe collaborare? ''Come accennato prima, nella fase realizzativa di questo progetto abbiamo avuto modo di ascoltare cose che si distaccavano un po’ dai nostri ascolti abituali. La cosa ci è piaciuta molto e ci ha sorpreso. Abbiamo riscoperto il cantautorato e avuto modo di apprezzare tanta nuova musica. Ci piace molto Motta, i Ministri, Manuel Agnelli, Bugo. Se dovessimo scegliere una collaborazione stravagante diremmo Willy Peyote''.

The Monkey Weather dal vivo: come si sviluppa un vostro concerto? ''Essendo questo il nostro 4° album abbiamo una scaletta ricca. Normalmente facciamo una selezione di quelli che sono i brani che ci piacciono di più e li intervalliamo con qualche cover-chicca. Con i nuovi pezzi avremmo sicuramente più frecce al nostro arco e non vediamo l’ora di spararle tutte. Sempre nel nome del presobenismo e dell’energia che un power trio può dare. Tutto sempre innaffiato da quantità eroiche di birra...''.

Le ultime righe le lasciamo a voi. Aggiungete tutto quello che vi passa per la testa. ''In questo momento abbiamo in testa solo il release party del disco. Siamo carichissimi e non vediamo l’ora di poter suonare il nostro album per la prima volta davanti ad un pubblico. È stato un percorso lunghissimo e pieno di insidie, non abbiamo mai mollato e adesso finalmente siamo qui. C’era un proverbio che diceva ''Se di una cosa hai cura, quella cosa dura''.