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11/06/2022   ADOLFO DURANTE
  ''Amo riflettere e vivere di considerazioni personali, mai assoggettate al pensiero di qualcun altro...''

Artista particolare dal timbro vocale unico e inconfondibile, Adolfo Durante, nato a Salerno, vive da molti anni a Mantova. Non è un caso che le sue prime esperienze nel campo della musica e negli studi di registrazione passino attraverso la versatilità della sua voce come guida di progetti di giovani autori e compositori. Negli anni 2000 consolida la sua esperienza sui palchi di tutta Italia con progetti trasversali tra il jazz e il rock puro, vincendo numerosissimi concorsi per voci emergenti.

Il Qdisc è un tentativo di non far morire il passato oppure la necessità di un artista di esserci “fisicamente”, in un mondo che sta andando sempre più verso il digitale? ''Tra le due opzioni direi che la seconda corrisponde pienamente al mio intento. È stato tutto concepito in un’ottica anni ’80. Dal suono alla copertina''.

La storia di un artista si legge spesso nelle canzoni che interpreta o che scrive. Quanto c’è di biografico nelle canzoni che lei, da sempre, propone? ''Moltissimo, si può dire che la scelta delle canzoni è nata dal mio legame con il testo. Tutte queste canzoni sono nate come testo prima, eccezione fatta per “Parole a caso” e “L’alieno”, il cui testo abbinato alla musica nascono insieme. Pertanto sono brani, che se anche non ho scritto personalmente, riflettono appieno il mio stato d’animo e la visione del mondo che ho''.

Si ha la sensazione, ascoltando il suo nuovo progetto, che ci sia una spinta a non mollare, al trionfo possibile del coraggio sulla paura. Non si sente un po' controcorrente, rispetto ad un’umanità sfuggente e antisociale? ''Rispetto al sentirsi controcorrente, non è nulla di nuovo per me: io sono sempre stato, un po’ per natura e un po’ perché la testa è qualcosa che cerco di far funzionare molto, una persona avulsa dal concetto di massa. Amo riflettere e vivere di considerazioni personali, mai assoggettate al pensiero di qualcun altro. La voglia di vincere, del trionfo, sulla paura evidentemente, se lei l’ha sentita, devo averla trasmessa: la musica è qualcosa di più di una pura esibizione per me, è lo stato d’animo che riflette quel momento preciso della mia vita, da anni vivo uno stato di resilienza''.

Il Covid ha consacrato l’era dell’individualismo globale. Tutti contro tutti e con lo stesso problema da risolvere. Lei come ha combattuto tra resilienza e resistenza? ''In qualche modo credo di averle risposto prima: da anni combatto con la voglia di esserci nel tempo in cui vivo, di capire, di non rimanere in superficie rispetto a quello che mi gira intorno, ma di affrontarlo senza paura di comprendere, perché la conoscenza ci rende liberi e ci aiuta a superare ogni paura''.

Ora c’è il tormentone malato della guerra e i virus sembrano diventati quasi più intelligenti degli uomini. Non trova che ci sia qualcosa, senza essere complottisti, di un po' troppo logico e coordinato dal primo lockdown alla crisi energetica? ''Sì, ci ho pensato e tutto sembra davvero realizzato con un tempismo perfetto. Tuttavia voglio sperare siano solo coincidenze, nel frattempo però, come le ho detto, osservo e cerco di guardarmi intorno con molta attenzione e non lasciare ad altri di decidere o pensare per me''.

Torniamo alla musica. Lei è dotato di una voce straordinaria, piena di frequenze ed estensione. Ha mai pensato di realizzare un album tributo ai classici, tingendo di rock il romanticismo melodico? ''In verità, la mia esperienza in campo musicale è connotata di generi e frequentazioni musicali contaminate, sia fra stili musicali che fra grandi musicisti, molto diversi fra loro, che hanno suonato nei miei dischi. Ho imparato a non escludere nulla nella vita, pertanto non è detto che non prenda in esame questo suggerimento. Il prossimo lavoro vedrà la luce già nell’autunno, anche in questo caso sarà come tornare ad un passato che apparentemente potrebbe risultare lontano musicalmente dal presente, ma che strizza invece un occhio al futuro, perché solo chi vive davvero non ha paura di rimanere fedele alle proprie idee, per seguire a tutti i costi lo stile del momento. E poi, come nella moda, tutto ritorna, magari rivisitato con nuove tecnologia, ma la forza del passato non può che rimanere, magari travestita da futuro''.