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19/07/2022   BURDOSKI
  ''La musica è la nostra alleata in ogni battaglia e non le potremmo mai voltare le spalle...''

“Pelle ed ossa” è il nuovo singolo di Burdoski con una feroce autocritica verso l'ipocrisia che, in alcuni frangenti, attanaglia tutte le persone, trasformandole e deformandole a seconda dei momenti e delle convenienze del momento. Come i singoli che l'hanno preceduta, anche “Pelle ed ossa” nasce da un riff di chitarra che è stato poi sviluppato in fase di produzione per restare il tema principale del brano.

Hai voglia di raccontarci un po’ chi sei? Alessandro: ''Appassionato di musica da sempre, inizio a suonare il basso con diversi gruppi romani. Esaurito quel percorso, passo alla chitarra, per essere in grado di scrivere e comporre brani originali. Da allora continuo la ricerca e la sperimentazione, sempre pronto ad implementare nuove idee e tecnologie nelle produzioni di Burdoski''.
Marko: ''Nato in Serbia, cresciuto in Sudafrica, produttore, ingegnere del suono, polistrumentista e cantautore italiano. Ho cominciato a fare musica a 13 anni e non mi sono più fermato. La musica è la mia alleata in ogni battaglia e non le potrei mai voltare le spalle''.

Come è nata l’ispirazione per il tuo ultimo singolo? Alessandro: ''Un primo passo è stato scavare nella mia infanzia, Pelle e ossa era un piccolo soprannome che mi veniva affibbiato da ragazzino a causa dell' incredibile magrezza che mi contraddistingueva. Da questa piccola situazione da auto analisi si dipana la matassa delle debolezze ed ipocrisie varie delle quali siamo a volta protagonisti ed a volte vittime''.
Marko: ''Stavo ascoltando molte nuove produzioni di Max Martin, mentre lavoravamo su questo brano, e mi stavo concentrando in particolar modo sui synth degli anni ottanta e sui suoni della chitarra''.

Che cosa ascolti quando non sei impegnato nella creazione di un nuovo pezzo? Alessandro: ''Mi piace spaziare tra cose che non sembrano avere nulla in comune. Disco anni '70, cantautorato italiano, Grunge e dintorni e tante produzioni anni '80 e '90''.
Marko: ''Ascolto la musica in base a chi l'ha prodotta o mixata . Mi piace tantissimo la produzione di 40 (Noah James Shebib) ed il metodo di mixing di Andrew Schepps. Secondo me la musica è paragonabile al mondo della moda, quindi ascolto la musica elettronica per avere una panoramica degli ultimi trend. Ultimamente sono ossessionato da Burna Boy''.

Che cosa possiamo aspettarci dal futuro di Burdoski? Alessandro: ''Vediamo cosa e dove ci porta il vento. Ma sono sicuro che continueranno ad uscire delle belle idee, delle produzioni valide e collaborazioni e contaminazioni necessarie a mantenere vibrante il battito di Burdoski''.
Marko: ''Più elettronica e qualche collaborazione. Vogliamo spingere più in avanti il nostro concetto di confine dello stereotipo rock tradizionale''.