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24/02/2023   JIMMY & SCOTS FOLK BAND
  ''La musica irlandese ci trasmette qualcosa di speciale e non riusciamo a smettere...''

A poche settimane dalla festa di San Patrizio, la Jimmy & Scots Folk Band pubblica l'album "Seven Irish Nights", in formato fisico e su tutte le piattaforme digitali: 9 tracce prodotte da Max Titi per la label Maxy Sound. La registrazione dell’album ha richiesto sette notti, e da questo è nato il titolo dell’album stesso, “Seven Irish Nights”. L’album contiene molti brani della tradizione irlandese ed un inedito scritto dalla band. La Jimmy & Scots folk Band nasce nel 2013 dalla passione di due amici che decidono di fare un viaggio a Dublino nella settimana di San Patrizio. Partita come duo, nel corso degli anni diventa una band di quattro componenti che si esibisce in giro per l’Italia e l'Europa. Durante i loro concerti il palco si trasforma in un pub accogliente, o un veliero dove il pubblico può interagire attivamente tra una ballata e un reel. Gli strumenti che suonano sono: voce, tin whistle e chitarra di Thomas Randazzo (Jimmy); voce, bouzouki, banjo, armonica e chitarra di Adrian Justyn (Scots); voce, violoncello e basso di Luca Fiorito; voce, percussioni, batteria e bodhran di Jack Viesti. Abbiamo intervistato i ragazzi con cinque domande sul loro presente e prossimo futuro.

Esce oggi il vostro album "Seven Irish Nights". Potete dirci come è nata l'idea di questo album? ''Da tempo arrangiamo brani tradizionali provenienti da diverse culture, ma siamo particolarmente legati all'Irlanda ed è sempre stato un nostro sogno arrangiare un album interamente dedicato a questo paese così ricco di storie da raccontare''.

Come vi siete conosciuti? ''Io (Scots) e Jimmy ci siamo conosciuti al liceo, mentre Jack era un suo vecchio amico d'infanzia. Io non lo conoscevo, ma un giorno eravamo a suonare con Jimmy in pub e a un tavolo c'era lui. A fine concerto lui, con una birra in mano, disse scherzando “Io devo suonare con voi” e noi lo abbiamo preso alla lettera. Poi un giorno a una festa celtica siamo finiti casualmente a bere dell'idromele con Flowa e abbiamo scoperto che suonava il violoncello e non solo. Era capellone come noi quindi lo abbiamo preso''.

Come mai una band di ragazzi italiani suona musica folk tradizionale irlandese? ''La scintilla è scattata in gita con la scuola a Dublino. Io e Jimmy entrammo in un pub in zona Temple Bar e un duo iniziò a suonare. C'era un'atmosfera unica e passammo tutta la serata a fantasticare su come ci sarebbe piaciuto farlo anche noi. L'anno dopo siamo tornati a Dublino per conto nostro, abbiamo portato una vecchia armonica, noleggiato una chitarra, comprato un tin whistle e iniziato a suonare su un marciapiede. Da quel giorno ci trasmette qualcosa di speciale e non riusciamo a smettere''.

Parlateci dell'album e del vostro brano originale? ''Questo album è un viaggio attraverso la cultura irlandese e spazia dalle classiche drinking songs a brani più seri che raccontano fatti storici di guerra realmente accaduti. Non mancano canti marinareschi tipici delle navi che abbandonavano la terra di smeraldo alla volta dell'America e le cosiddette canzoni cumulative, tipiche della tradizione irlandese. Abbiamo voluto dare anche un contributo originale proprio e abbiamo scritto un pezzo dalla vena comica che racchiude l'essenza del folk irlandese, ma in chiave moderna, ispirandosi a vicende che ci sono accadute durante vari viaggi in Europa''.

Avete in previsione concerti nei prossimi mesi? ''Assolutamente sì! Da inizio marzo inizia una lunga serie di date che prevediamo si protrarrà anche oltre il mese di San Patrizio''.