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18/04/2023   GABRIELE MASALA
  ''L’ambientazione di una canzone è data dai testi, così anche gli arrangiamenti sono costruiti per aiutare i contenuti ad uscire meglio...''

Nuovo lavoro di inediti in studio per il cantautore sardo Gabriele Masala. E certamente la maturità del mestiere si fa sentire senza troppi ostacoli dentro un suono compatto e preciso che richiama a sé trame classiche ma anche coraggiose soluzioni moderne. E a questo giro solo canzoni dentro cui il suono scritto da Masala coccola liriche nuove scritte da un gigante della canzone d’autore italiana come Enrico Ruggeri.

Un disco nuovo. Tuo o di Enrico Ruggeri? Ad un cantautore questa domanda insidiosa ma assai doverosa… non vuole mettere zizzania come si dice, ma piuttosto sapere come ti sei posto di fronte testi non tuoi... ''Il disco è di entrambi sotto tutti i profili, nato da un’idea iniziale di Rouge (che non finirò mai di ringraziare), abbiamo lavorato per molti mesi a braccetto, ponderando bene ogni singola parola e ogni singola nota da proporre. Non posso negare un’iniziale “timore” ed un’ansia da prestazione che però, fortunatamente, è passata in fretta, non appena abbiamo iniziato a mettere bene le cose sui binari. Non è la prima volta che musico testi non miei, di conseguenza non ho avuto grandi problemi ad immergermi in questo tipo di lavoro''.

La musica che hai scritto per le liriche: chi ha ispirato chi in fondo? Hai scritto sulle parole o le parole sono state scritte sulle musiche? ''Sono nati prima i testi. Enrico conosce questa mia “anomalia compositiva” e mi ha donato questi otto testi inediti da musicare. Ovviamente, quando si lavora così, è inevitabile che qualche piccola modifica ai testi vada fatta per via di metrica e/o sillabazione, ma solo dettagli e niente più''.

E nella finalizzazione del tutto, qualche arrangiamento ha coccolato frasi e parole particolari? ''L’ambientazione di una canzone è data dai testi, di conseguenza anche gli arrangiamenti sono costruiti per poter aiutare i contenuti ad uscire meglio. Per quanto riguarda le scelte artistiche sonore sono basate sulla semplicità e sulla naturalezza del suono, senza grandi “effetti” e/o “compressioni innaturali”''.

E nel doverle cantare quelle parole, hai lavorato anche sulle intenzioni, hai posto qualche correzione di stile personale…? ''Ho cantato come so cantare, senza forzature, ho cercato di assecondare quell’intensità trasmessa dai testi di Rouge, spero di esserci riuscito''.

Alla fine possiamo parlare di questo come disco “generazionale”? ''Non amo le etichette e spero e credo che questa musica sia per tutti. Sicuramente è un disco ricco di contenuti, così come dovrebbero esserlo tutti; se proprio dovessi aggiungere un aggettivo all’album direi “cantautorale”''.