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23/05/2023   GORILLA PULP
  ''La parola chiave è la libertà, quella di togliersi la maschera e riuscire finalmente ad esprimersi...''

Ciao! Il nome Gorilla Pulp rimanda a un doppio immaginario: rock e cinematografico. Ci sbagliamo? ''Ciao Sorelle e Fratelli di Music Map, che grande piacere essere vostri ospiti! Assolutamente si, il nostro gioco di parole, che in lingua nostrana significa “Polpa di Gorilla”, ci è piaciuto fin da subito, poiché ci rappresenta a 360 gradi. Siamo dei Gorilla veri e propri, basta guardarci, e siamo dei grandissimi appassionati della cultura Pulp. Non solo come genere cinematografico, di quelle pellicole Tarantiniane o di B movie, ma anche per quanto riguarda la letteratura, ad esempio quella di Chuck Palahniuk. Senza ovviamente dimenticarci della corrente pulp americana dei primi del ‘900. Insomma, ci piace il gioco di parole, che ha in realtà un significato più ampio!''.

Avete un sound internazionale, particolarmente apprezzato negli Stati Uniti, ma al contempo siete estremamente legati al vostro territorio tanto da rivendicarne l'appartenenza con claim ad effetto. Come gestite questa vostra doppia anima? ''Il bipolarismo ci lega tantissimo, già dal nome auhahuahuauhahu... Scherzi a parte, siamo sempre troppo contenti quando vediamo che gli ascolti in Usa sono alti e vendiamo i dischi. È una fanbase solida come quella in Uk e Germania, sono popolazioni abituate a supportare le bands e hanno il culto del vinile. Non accade lo stesso in Italia o in Spagna, che però stanno crescendo molto per via del trend. D’altra parte siamo super legati al nostro territorio, perché è stato quello che ci ha permesso di far nascere i Gorilla, con la nostra sala prove scavata nel tufo, da cui poi nasce il nostro genere, il TUFO ROCK''.

''Mask Off!'', il vostro nuovo disco, incarna un po' questa voglia di essere sé stessi, senza compromessi.Togliendosi appunto quella maschera che, tra filtri social e foto ritoccate, ci sta trasformando in avatar viventi. La vedete così? ''Sì, la vediamo esattamente in questa maniera, rivendichiamo anche qui un doppio senso: quello che hai appena detto, e un po' la svolta di tornare alla normalità dopo il covid. La parola chiave è proprio la libertà, quella di togliersi questa maschera e riuscire finalmente ad esprimersi. Siamo dei grandi fan dell’autocritica e ci prendiamo a insulti h24, dobbiamo essere supporter della libertà, no?''.

Nel dettaglio, come è nato il disco? ''Il disco è nato, come da tradizione Gorillesca, nella nostra sala prove e tutti insieme. Non esiste che uno di noi componga un qualcosa di finito e definitivo senza il coinvolgimento degli altri. Perciò succede di arrivare in sala prove con un riff in testa, appuntato da qualche parte o semplicemente fischiettandolo, si tira giù “a orecchio” in maniera molto old school, e da lì parte la magia. Chi viene dopo si accoda e si compone il brano. La voce arriva sempre per ultima, prima la melodia, poi il testo. E così che abbiamo composto tutti i 10 nuovi brani, destreggiandoci nella provincia di Viterbo tra finte autocertificazioni e tanta passione''.

Siete costantemente in giro a suonare. Possiamo dire che nascete come band live. Vi sentite più a vostro agio sul palco o in studio? ''Siamo e saremo per sempre una live band. Nasciamo così e così moriremo, quando arriverà il momento, per cause naturali auhahuahua... L’idea di dover far solo lavori in studio non ci è mai piaciuta, e per ora è ancora così. Ci piacciono le emozioni dal vivo, quelle situazioni strane e particolari, che solo in tour puoi vivere. È qualcosa di indescrivibile quando stai sul palco e vedi la gente cantare un qualcosa che hai composto tu, e quello vale tutto il lavoro e i sacrifici fatti fin’ora''.

E come avete vissuto il periodo di stop forzato causa Covid? ''Lo abbiamo vissuto stupendamente, registrando ''Mask Off!''! La fortuna di avere lo studio a pochissimi km da casa ci ha permesso di vivercela davvero alla grande. Non neghiamo di aver avuto momenti di stress come tutti, ma ci reputiamo davvero molto fortunati. Questo periodo ha legato ancora di più la band''.

Ammonia Records e Tufo Rock Records: come è nata la collaborazione con queste label e quanto hanno contribuito al risultato finale di ''Mask Off!''? ''Già Maurice (Voce e chitarra) era a stretto contatto con Kappa di Ammonia, il nostro Guru, una persona impagabile. L’aver fatto coincidere le due label per l’uscita insieme è stato un processo super naturale. Ci siamo confrontati, alle label piaceva il disco, allora facciamolo uscire. Era quello che desideravamo, avere persone che credessero nel progetto e rischiassero non poco, visti i tempi che corrono. Tutto è arrivato a costare tantissimo, musica compresa. Quando ti ritrovi delle persone che investono tempo e soldi per te, devi solo essere felice''.

E ora... che altri guai combinerete? ''Abbiamo una mega news: apriremo un Only Fans della band. Siamo dei matti scocciati e ci piacciono le sfide. Seguiteci e ne vedrete delle belle. O brutte, chi lo sa! aUHAUHAUHAHU... Grazie ancora per il vostro tempo, siete magici! TUFO ROCK POWA! Alla prossima!''.