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14/06/2023   ANTONIO PUGLIESE
  ''Solo attraverso la trasformazione possiamo realizzare il nostro pieno essere...''

“Split Soul” è un disco apocalittico ma anche decisamente romantico. Eterna lotta tra quel che abbiamo di dentro e quel che vive attorno. Antonio Pugliese sforna un lavoro che trasuda grandissima nostalgia di preziosi indimenticabili da affidare a quei palati fini che agli anni ’90 hanno lasciato il cuore e quel certo modo di vivere la musica. E si pensi anche al video del singolo “Breathless”, si guardi com’è concepito… in bilico tra quel passato e questo futuro. E noi come sempre accendiamo un lume verso…

Il suono e la voce che cercano il post rock americano… o sbaglio? ''
Inizialmente ho cercato di non farmi condizionare molto da quello che ascoltavo ma soprattutto da quello che avevo già fatto in passato con i precedenti lavori. Prima di scrivere questo disco ho vissuto dei momenti fantastici in California che mi hanno dato la possibilità di ricercare in me stesso quello che forse non avrei mai pensato di poter fare.
 Sono sempre stato un amante del brit-rock e sono rimasto sempre ancorato a questo genere, ma questa volta volevo in qualche modo distaccarmi da quel che era il mio “porto sicuro” artisticamente parlando. Forse era arrivato il momento di cambiare veste e metodo di approccio alla scrittura dei testi e della musica''.

Che poi tanto mondo inglese ci sento dentro… soprattutto a quello che ha preceduto il punk… ''Come detto non potevo e non avrei mai voluto rinnegare le mie radici, ma era arrivato il momento di sperimentare qualcosa di diverso.
 Sono convinto che il cambiamento sia la chiave per sbloccare il potenziale nascosto dentro sé stessi, poiché solo attraverso la trasformazione possiamo realizzare il nostro pieno essere e comprendere che si può essere capaci di realizzare cose strepitose. Per una volta ho cercato di non pensare molto al genere, non volevo essere troppo condizionato da quello che sono stato in passato e soprattutto le tematiche affrontate nei precedenti lavori.
 Credo che in questo disco ci sia un pizzico di punk sia nella scrittura dei testi che nella melodia, forse proprio queste rende ''Split Soul'' un disco particolarmente dinamico e poco noioso… Lo so, sa di presunzione, ma credo che in qualche modo debba essere tutto contestualizzato se si vuol dare il giusto valore a tutto, non puoi certo pensare di vedere un film romantico che abbia come trama “Non aprite quella porta” ahahaha… mi capisci?!
''.

E per restare in tema direi che un brano come "Gotta Get A Trip” è un unicum nel disco… che ci dici? ''
“Gotta get a Trip” rappresenta un po' lo strappo al filo conduttore che il disco segue. Ero alla ricerca di un sound che avrebbe potuto trascinare il pubblico dal vivo, qualcosa che facesse saltare ed allo stesso tempo potesse essere essenziale e semplice allo stesso tempo. Ti metti al pianoforte e cerchi qualcosa che possa rappresentare il tuo stato d’animo.
 Spesso quando ci sentiamo sommersi dai pensieri la prima cosa che ci viene in mente è prendere le prime quattro cose ed evadere. Cavolo, forse avevo davvero necessità di prendermi una pausa, ero arrivato quasi alla fine del disco ma mancava qualcosa che rompesse il ritmo. Una volta registrato, ho realizzato a mia insaputa di aver scritto qualcosa di incredibilmente diversa ed allo stesso tempo eccezionale nel complesso. È un brano che ho scritto principalmente per eseguirlo dal vivo''.


Sai che avrei scelto ben altri brani come singoli? Penso che “Mental Horses” sia più rappresentativo anche come concetto… invece dalla tua? ''
“Mental Horses” è stato uno dei primi brani scritti, rappresenta la fine del mio peggior burnout artistico. Immagina di ricominciare a fare qualcosa che non fai da troppo tempo, e che in fondo non sai se realmente sarai in grado di portarlo a termine.
 Il disco si apre con questo brano perché rappresenta l’eruzione del vulcano artistico. È stato difficile produrre questo brano perché ero alla ricerca di un sound avvolgente, qualcosa che desse un senso di confusione ma allo stesso tempo potesse piacere. “Mental Horses” rappresenta tutto quello che ci passa per la testa e che resterà nella nostra testa senza mai uscire fuori''.


Come hai scelto il singolo?
 ''Non è stato difficile scegliere “Breathless” come singolo, credo che sia il brano più orecchiabile ma che rappresenti a pieno uno dei concetti principali del disco. Principalmente ho subito avuto delle ottime sensazione riascoltando il brano dopo averlo registrato, mi piaceva talmente tanto che mi ha convinto sin da subito. Dovevo ritornare sulla scena con un brano importante ed allo stesso tempo con un contenuto non banale, un sound che avrebbe potuto identificarmi anche in futuro. ''Breathless'' credo che abbia influito positivamente su tutto, è stato il brano che mi ha permesso di costruire l’identità di questo disco e di quello che ho realizzato successivamente''.

Fisicamente: questo disco come lo troviamo e dove? Live?
 ''Ho scelto di non stampare questo disco fisicamente perché credo che ai giorni d’oggi ci sia maggiore interazione attraverso le piattaforme di streaming musicale. Non nascondo che avendo prodotto e distribuito personalmente questo disco, ci sarebbero stati dei costi di distribuzione fisica troppo alti.
 Purtroppo mi tocca andare contro corrente, credo che lo streaming musicale possa dare a tutti gli artisti come me di competere alla pari con tutti gli altri artisti, la musica è di tutti e non solo di chi influenza le classifiche musicali, come le radio, le tv e tutti i media. Grazie allo streaming è possibile abbattere costi di distribuzione e allo stesso tempo essere presenti anche nell’angolo più sperduto. È risaputo che gli artisti indipendenti non sopravvivono di royalties ma di consensi e fanbase, a differenza di grandi etichette oggi un artista indipendente ha la possibilità di gestire la direzione di sé stesso senza dover seguire obbligatoriamente delle politiche commerciali spesso discutibili. Cosa sarebbe un catalogo di streaming musicale senza gli artisti emergenti e le autoproduzioni? Semplicemente un salto nel passato dove la musica non era varia e liberamente scelta dal pubblico. Credo che tutti debbano avere un’occasione oppure provare la soddisfazione di non dipendere da qualcuno.
 Live? Ci sto lavorando e credo tutto partirà verso fine settembre, con delle date italiane ed un mini tour nel regno unito''.