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20/06/2023   GILBERTO
  ''Spero che, dopo aver lanciato questo sassolino nel lago, le onde continuino a propagarsi...''

Ciao Gilberto e benvenuto, anche se qui sei di casa! Iniziamo con il chiederti: come ti senti dopo la pubblicazione dell'EP "Gerundio"? ''Felice! Non pensavo più di trovare un'etichetta che desse credito alle mie idee. E invece, Ars Spoletium ci ha accolti nel suo roster. Adesso spero che, dopo aver lanciato questo sassolino nel lago, le onde continuino a propagarsi, anche dopo la pubblicità''.

Partiamo dal suo "involucro", ovvero la copertina. L'ispirazione è arrivata addirittura da Raffaello. Spiegaci tutto! ''Erano anni che sognavo di realizzare un tableau vivant della “Scuola di Atene”. Mi bastava un complice che volesse imitare la posa di Aristotele (qui lo incarna Patrik Roncolato), mentre io facevo quella di Platone. Ma dovevo trovare qualcuno sulla mia stessa lunghezza d'onda. Elena Camporeale, la fotografa, ha trovato il luogo adatto, la facciata della Chiesa Votiva di Santa Maria Ausiliatrice, a Treviso. Ora, trovandomi con più di una persona convinta, abbiamo incluso anche Eraclito (Elia Russo), Diogene (Roberto Miggiano) e Ipazia (Laura Presazzi), spostando quest'ultima al centro. Ho scelto di spostare Ipazia al centro della copertina, non per qualche sentimento neopagano, ma semplicemente perché il futuro è Donna. Come la figlia di Lucio Dalla, no? Futura!''.

L'ascolto invece inizia con "Sottrarsi", un brano interamente vocale che ci catapulta nel concept del lavoro. Le parole sono evocative... di cosa? ''Evocano il desiderio di volere di più dall'esistenza. Laura invoca l'iperuranio, cioè il mondo delle idee, come se ognuno ne avesse uno proprio sulla testa, qualcosa che si possa prestare, come un cappello. Lo chiede a chi sta ascoltando la musica, così poi da poterci far entrare il brano successivo, che è “Sta capitando adesso”''.

In "Sta capitando adesso", che è il singolo, la voce di Laura Presazzi diventa davvero protagonista con un accompagnamento minimale. Qui la sensazione è di "trascendere". Come sei arrivato a questo risultato, diciamo, energetico? ''Musica e parole sono nate in due tempi diversi, l'intenzione di unirle è venuta dopo. La musica era strumentale e si chiamava “Passionfruit”, col suo incedere drammatico. In origine era techno! Non ricordo quando sono emerse le parole, ma di sicuro in tre tempi distanti, una strofa alla volta. Le parole hanno sempre potere evocativo: con le loro lente modifiche nei secoli, sono traghetti di detriti dei pensieri passati. Quindi, se ti lasci andare ai giochi di parole, spesso non ottieni risultati veramente casuali, perché sono frutti del flusso di coscienza. Anzi, del flusso d'incoscienza!''.

E il "frutto giallo" di cui si racconta nel testo, cosa rappresenta? ''Probabilmente anche questo è un frutto d'incoscienza. Di sicuro ha giocato l'influenza di Pasquale Panella. Ma non ho la risposta sul frutto giallo. Forse era un involontario riferimento al vecchio titolo “Passionfruit”, forse volevo aggiungere una sensazione di gusto, accanto a quelle visive e uditive. Credo c'entri col verso precedente: “Felici e feroci / mordendo un frutto giallo”. La mia indecisione era solo sul verbo: mangiando, gustando o mordendo? Ma ero sicuro dovesse comparire questo frutto giallo, senza saperne il perché a livello razionale. Potete trovare un'idea vostra, queste canzoni sono giochi aperti!''.

"Sta capitando adesso" ha anche un video altrettanto particolare, animato da sole due figure: una scienziata e un uomo misterioso. Cosa incarnano questi personaggi? ''Laura nel video è una moderna Ipazia, una donna colta e studiosa, in una realtà dove le donne non possono e non devono studiare. Io nel video sono l'ispettore, che indaga sul suo reato di conoscenza''.

Passiamo ai live. Che tipi di atmosfera si crea durante i vostri concerti? ''Atmosfera di attenzione. Nei miei concerti solisti in passato, com'è normale, c'era sempre qualcuno che chiacchierava, qualcuno che usciva a fumare ecc. Invece, non so se fosse Laura, o i miei balletti dietro le tastiere, o l'eleganza di Trizio alla chitarra, ma ho visto i volti costantemente rivolti verso di noi. Forse abbiamo trovato una formula magnetica''.

Qualcuno ha definito "Gerundio" "musica cosmica". Ti piace questa definizione? ''Chi è stato? Chiamo la polizia! Sto scherzando, mi lusinga questa definizione, però tecnicamente il termine “musica cosmica” viene dal krautrock, un filone tedesco super sperimentale, appunto la “kosmische Musik”. Quindi, non oserei autodefinire cosmica la mia musica, anche se ne sposo il concetto a livello letterario, e lo cito in un'altra canzone (“Adolescenza”). La mia musica la chiamerei semplicemente pop italiano, non è un'offesa!''.

Per l'ultima domanda, spazio anarchico libero, dì quello che vuoi! ''A vostro rischio e pericolo! Ultimamente mi sono appassionato alle poesie di Andrea Zanzotto, per cui vi infliggo alcuni versi, presi dalla sua raccolta “Fosfeni”: “E colare in calore e colore / di candela multiblù-oro / ma polveri di rosa vento come spento laringe”. “(...) E lampeggiava la ghiandola pineale!”.