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26/07/2023   ELANOR
  ''Abbiamo fatto tabula rasa di quello che era il nostro modo usuale di scrivere musica...''

Già disponibile su tutte le piattaforme digitali, “Fiori di lago” è il nuovo EP del duo romano Elanor. Un lavoro che rappresenta un viaggio interiore e che ripercorre l’amore nelle sue differenti sfaccettature. Ecco cosa ci hanno raccontato Carlo e Marianna a proposito della loro nuova uscita, la prima in italiano.

Avete da poco pubblicato il vostro EP “Fiori di lago”. Aiutateci a definire la musica che incontriamo in questo lavoro… ''“Fiori Di Lago” è il nostro esordio nella nostra lingua madre, è un EP in cui ci siamo messi in gioco a tutto tondo e in cui abbiamo praticamente fatto tabula rasa di quello che era il nostro modo usuale di scrivere musica. Il passaggio alla lingua italiana ha messo a nudo le nostre anime e insicurezze, che d’un tratto sono diventate immediatamente comprensibili a chi ascolta. A livello di testi queste canzoni sono autobiografiche e hanno segnato dei momenti molto significativi delle nostre vite. Si parla d’amore e di tutta la sfera emozionale che gli gira attorno, di un amore onesto e vero. Si parla anche di insicurezza, di paura e fragilità. Tutte queste sfumature sono state associate metaforicamente agli elementi del mondo naturale e alle caratteristiche energie che questi portano. A livello musicale invece ci siamo divertiti a sperimentare con la struttura delle canzoni, con il sound e in particolare con il contrasto tra il calore degli strumenti acustici e la freddezza dei sintetizzatori, rimanendo sempre fedeli alle nostre radici folk ed alternative rock. Nella nostra nuova musica potete trovare tante chitarre acustiche, archi, pianoforti, inserti al mellotron e linee di sintetizzatori analogici''.

Quando registrate, pensate all’impatto che il brano avrà su un palco? ''In linea di massima no. Quando arrangiamo e registriamo la nostra musica seguiamo principalmente l’istinto e gli incastri strumentali che ci suggerisce il nostro gusto. Il primo pensiero razionale è sempre rivolto al significato delle parole dei testi e al modo in cui la musica possa mettersi al servizio della voce. Ci focalizziamo principalmente sull’efficacia a livello di comunicazione e al veicolare le emozioni. Poi può certamente capitare che di fronte a qualche linea strumentale più trascinante, specialmente quando riascoltiamo le batterie registrate in studio, di pensare a quanto sarebbe bello portare la nostra musica sul palco e a come potrebbero essere resi in questo contesto i nostri arrangiamenti. Al momento purtroppo non riusciamo a suonare dal vivo per vari motivi, legati sia al timore di affrontare un palco che alla complessità musicale delle nostre canzoni, ma ci stiamo lavorando. In ogni caso ci piacerebbe tantissimo portare la nostra musica live e sentire quell’energia tipica e unica che si prova a contatto diretto con il pubblico. Sarebbe anche un’occasione incredibile di crescita per noi come musicisti''.

Com’è nato il nome della band? Potreste raccontarci un po’ di voi? ''Oltre che compagni di questa avventura musicale abbiamo un bellissimo rapporto di stima e amicizia anche nella vita. Ci siamo conosciuti a scuola e la prima cosa che ci ha messi in contatto è stata proprio la musica. All’inizio la prendevamo come un divertimento e ci dilettavamo con i grandi classici del rock. Solo successivamente, crescendo, abbiamo avuto l’esigenza di dare una struttura diversa a questo progetto e a riversare il nostro vissuto e le nostre emozioni, iniziando a scrivere la nostra musica. Il nome Elanor è nato dal fatto che Marianna è una grande fan della saga del Signore Degli Anelli di Tolkien. Elanor, infatti, è un piccolo fiore giallo a quattro punte e assume il significato del sole, della stella più luminosa del cielo. Ci sembra un nome particolare ed esotico, e poi suona molto bene da pronunciare''.

Siete di Roma: che ne pensate della scena musicale locale? ''Roma è una città con una moltitudine di movimenti e scene culturali: si può trovare veramente di tutto e ci sono molte occasioni per suonare, tra festival e rassegne varie. A livello musicale, tuttavia, le generazioni più giovani tendono principalmente verso realtà come il rap, la trap, l’itpop e la musica elettronica e la scena locale è orientata per lo più a soddisfare questa domanda. Ci sentiamo un po’ al di fuori di questa scena con la nostra proposta artistica, anche se siamo sicuri che ci sono tante persone che potrebbero rispecchiarsi in ciò che facciamo''.

Avete degli artisti di riferimento su tutti? ''Nonostante il fatto che veniamo da background di ascolti molto differenti, a livello musicale abbiamo trovato un punto di incontro, un compromesso che ci è davvero congegnale e che ci dà tanta soddisfazione. Nella nostra musica potete trovare degli echi dei lavori di artisti internazionali come i Kings Of Convenience, Gotye, i Gorillaz, Lana Del Rey o i Coldplay. Rimanendo entro i confini italiani guardiamo con grande ammirazione ai classici del passato come De André e Battisti, ma ci piacciono anche realtà moderne come Iosonouncane e Andrea Laszlo De Simone, che hanno avuto il coraggio di portare il loro suono particolare e personalissimo, profondamente italiano ma allo stesso tempo molto internazionale. Questi artisti hanno tutti delle caratteristiche che ci hanno colpito molto e che, più o meno direttamente, ci hanno influenzati''.

Progetti per le prossime settimane? ''Al momento ci stiamo godendo un periodo di vacanza: questi mesi, tra la produzione, la pubblicazione e la produzione di “Fiori Di Lago”, sono stati molto intensi. Ci stiamo prendendo del tempo per ricaricare le batterie. In questi mesi abbiamo anche lavorato a tanta nuova musica. Siamo in un periodo davvero prolifico e presto avrete delle novità al riguardo. Al momento non ci sono date in programma, come anticipato stiamo ancora cercando il modo più efficace per portare la nostra musica sul palco. In ogni caso non vediamo l’ora di vedervi ai nostri prossimi concerti!''.