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17/10/2023   ARMANDO CACCIATO
  ''I ragazzi hanno davvero tanto da dire, ma sono vittime dei loro smartphone e della loro immagine...''

Benvenuto Armando. Per sommi capi, ci racconti il tuo percorso artistico? E in questi anni di attività come si è evoluta la tua scrittura? ''Ciao Max. Grazie per avermi ospitato. Partirei dicendoti che ho iniziato a suonare tra i banchi di scuola. Il mio primo strumento è stato la batteria. Negli anni ho poi maturato il desiderio e la voglia di cantare. Ho iniziato a scrivere qualche anno più avanti, o forse meglio a registrare i miei inediti''.

Dando uno sguardo al tuo fitto background, hai accumulato esperienze davvero importanti. Quali, tra queste, sono state quelle più determinanti? ''Credo che la più determinante sia stata la condivisione del palco con un mostro sacro della musica rock: Ian Paice dei Deep Purple. È stato il coronamento di un sogno. Un altro traguardo è stato il riconoscimento per HEY! WHAT’s NEW?, mio brano indie rock del 2014 con il quale ho vinto il premio (indetto dalla rivista Classic Rock Italia) come miglior artista rock alternativo emergente in Italia''.

Il nuovo album “Lo stato delle cose” ti rappresenta nei vari aspetti del tuo pensiero. Qual’è l’urgenza principale che ti ha spinto a scriverlo? ''Il disco contiene dodici tracce che raccontano, in maniera introspettiva, gli ultimi anni della nostra società. Dai mutamenti climatici alla pandemia, dall'indifferenza sociale alla sete di riscatto. Dall'amore per la vita al rispetto di "tutto ciò che avviene nei processi esistenziali". È stato un processo articolato che mi ha portato a scrivere le canzoni in diversi momenti della mia vita. I quali, come per magia, hanno trovato spazio in un concept album''.

Cerchi di mettere in risalto i malesseri che attanagliano la società di oggi ed il decadimento comportamentale e di pensiero dell’essere umano. Secondo te, da dove si dovrebbe cominciare per re-settare tutto per riappropriarci dei valori che contano? ''Il reset dovrebbe avvenire dalle istituzioni educative. Mancano i punti di riferimento. I cardini dei processi educativi sono indeboliti a causa di genitori che non accettano di essere diventati adulti, da ragazzi che non accettano più le regole, da insegnanti che non vengono più rispettati nel proprio ruolo. Mancano ideali ed idoli veri''.

Tra i 12 brani dell’album, ci colpiscono in particolare “Radio nostalgia”, “Come John” e “Un astronauta”. Ce ne parli in dettaglio? Invece, ce n’è una che ti rappresenta di più nel profondo? ''"Radio Nostalgia" dipinge "Lo Stato Delle Cose" in questa società. Quasi come il bisogno di aggrapparsi a certezze che avevamo in un'epoca più serena. "Mentre muoiono i migranti, affondiamo in un mare di stupidità". Grazie all'uso improprio dei social e della tecnologia. Anche per questo sento il desiderio di "guardare il mondo da una prospettiva indissolubile", proprio come canto in "Un Astronauta". Terzo brano dell'album, che riflette sui molteplici volti che si incontrano nella vita di tutti i giorni. A volte cattivi, a volte alieni, a volte stronzi. Alla continua ricerca di una propria identità. Si ritorna sulla terra. E si riflette sulla cattiveria dell'uomo, spesso perpetuata verso le persone più sensibili. Nel testo di "Come John" si mettono a confronto due figure accomunate dal fatto di essere vittime della follia omicida di altri uomini: il parallelo è tra John Lennon, vittima di un mitomane a New York, e Stefano Saetta, ucciso dalla mafia in Sicilia''.

Immagino che, anche in qualità di insegnante e pedagogista quale sei, accumuli spunti, confidenze ed osservazioni del mondo giovanile che ti trasmetteranno sicuramente stimoli per non rimanere inerme ed indifferente. E’ così? ''E' così. In breve. I ragazzi hanno davvero tanto da dire… ma sono ahimè vittime dei loro smartphone e della loro immagine. Hanno perso il piacere di condividere momenti reali, di guardarsi negli occhi e di ascoltarsi reciprocamente. La tecnologia ha preso il sopravvento, isolandoli in una realtà virtuale che li allontana sempre di più dalla vita reale. È importante che ritrovino la gioia di trascorrere del tempo insieme. Solo così potranno veramente riscoprire la bellezza delle relazioni umane e il valore dell'interazione diretta''.

Stai gia portando in tour “Lo stato delle cose”? Cosa seguirà? ''Per la verità il tour non è ancora partito, a parte la data di presentazione dell’album al Teatro Agricantus di Palermo. Prevedo di iniziare a girare con costanza da metà novembre. Ci saranno diversi spettacoli con una band di musicisti strepitosi e stiamo cercando di realizzare un musical ispirato all’album''. (Max Casali)