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30/08/2015   IFSOUNDS
  'Nuovo inizio, nuove sonorità, nuova formazione, ma soprattutto nuova vita...'

Abbiamo incontrato Dario Lastella, fondatore e chitarrista degli Ifsounds. Gli Ifsounds ci hanno abituato a continui cambiamenti, stavolta ancora più marcati. Innanzitutto una formazione nuova di zecca… ''All’inizio del 2013 sono rientrato in Italia dopo dieci anni all’estero. Una delle primissime cose che volevo fare era riorganizzare Ifsounds, ma purtroppo i miei ex compagni di avventura, tranne Claudio Lapenna, non si sono resi disponibili a continuare con la band. Per questo motivo ho iniziato una lunga selezione per individuare gli elementi giusti in grado di far ripartire il progetto nel modo migliore''. ''Reset'' è un titolo decisamente eloquente… ''Sì. Il titolo dell’album è nato naturalmente: i brani erano già pronti, quando in un viaggio in auto ho visualizzato il titolo, che era già lì davanti a me come la soluzione più logica, ma che non riuscivo a vedere: ''Reset'', come un nuovo inizio, nuove sonorità, nuova formazione, ma soprattutto nuova vita''. Solitamente gli Ifsounds danno un taglio concettuale alle loro opere. È così anche per ''Reset''? ''Certo. ''Reset'' rappresenta un nuovo inizio da tutti i punti di vista, sia dal punto di vista stilistico, sia concettuale: i testi parlano di come ricominciare, di come rialzarsi dopo uno shock, di come a volte il mondo che ci circonda si trasforma, come una spiaggia che appare diversa la mattina dopo l’alta marea''. La voce della new entry Runal è chiaramente orientata al rock anni ’70 e al blues: è stata la sua presenza a orientarvi per un nuovo sound o pensavate già di lasciarvi alle spalle certo prog-rock? ''Sì, la presenza di Runal ovviamente ci ha fatto virare verso un suono più rock e diretto, così come l’approccio al basso di Fabio De Libertis e alla batteria di Gianni Manariti. Ma in fondo era necessario il ''Reset'' per evitare di scivolare verso il manierismo dopo alcuni dischi più orientati al prog''. Come mai la decisione di pubblicare due versioni, una in inglese e una in italiano? ''Non mi ero quasi mai cimentato con testi in italiano ed era qualcosa che volevo sperimentare, anche perché avevo bisogno di esprimere i concetti in modo più diretto e quindi dovevo usare la mia lingua. La scelta della doppia versione nasce dall’esigenza di non spiazzare troppo i nostri fan storici, che già avrebbero dovuto ascoltare un disco con sonorità molto diverse, con una voce agli antipodi rispetto alle voci femminili su ''Apeirophobia'' e ''Red Apple''. Un disco solo in italiano sarebbe stato forse troppo, soprattutto per i fan stranieri!''. È stato difficile cantare nella nostra lingua o si è trattato di un processo naturale? ''E’ stato strano, ma alla fine l’importante è suonare “credibili”, cosa che purtroppo spesso non accade al rock in italiano. Speriamo di non aver subito anche noi questa maledizione''. Ancora una volta siete con Melodic Revolution Records: un’etichetta di cui avete spesso tessuto le lodi. ''Il rapporto con Melodic Revolution Records e Nick Katona è ormai consolidato. Loro hanno sempre creduto nella nostra musica e ci hanno sempre supportato, come noi abbiamo sempre apprezzato il loro approccio “rivoluzionario” al music business. Quindi ormai ci basta una stretta di mano per capirci, come vecchi amici. E per Ifsounds è sempre un onore far parte di una famiglia che comprende grandi musicisti internazionali che rendono Melodic Revolution Records una delle realtà più interessanti nel panorama indie''. Dopo le collaborazioni con il grande Phil Naro e Andrea Garrison, in ''Reset'' arrivano gli Hexperos. A cosa è dovuta questa loro ospitata? ''Gli Hexperos sono tra i migliori musicisti nel loro genere, con un ampio seguito internazionale, ma sono soprattutto ottimi amici. Avevamo questo pezzo acustico che necessitava di archi e flauto e ci è sembrato naturale rivolgerci a loro. Francesco Forgione e Alessandra Santolivo hanno immediatamente accettato l’invito rendendo l’atmosfera di ''Laura'' magica come quella di tutti i loro lavori targati Hexperos''. ''Reset'' è un’opera di ripartenza: cosa vi aspettate da questo disco? ''Ci aspettiamo una grande ripartenza per Ifsounds, di ritrovare i vecchi amici e di farne di nuovi, ma soprattutto ci aspettiamo di portare la nostra musica dal vivo, dopo troppi anni di assenza di Ifsounds dai live''.