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31/10/2024
02/10/2024 MATTEO BONECHI
''Il teatro mi ha arricchito nel proiettare una canzone attraverso lenti alternative...''
Mi piace assai il ritratto tutto estivo che Matteo Bonechi ha fatto del rapporto “medio” che l’italiano ha con l’estate. Detta così sono convinto di fare della sintesi ma ecco, diciamo che questa è la chiave di lettura che prima di altre mi resta dentro. Divertente ma anche molto elegante, ricco di stile. “L’estate spietata” è un punto di osservazione che molto deve a quel modo di fare che da Conte a Capossela di certo non è un viaggio di melodie pop e di soluzioni facili da fischiettare. Una canzone d’autore impegnata a rendere leggera una profonda sensibilità che sta li ad osservare la vita…
Quanto teatro c’è dentro questo disco? E che rapporti hai con questa disciplina? Perché le vedo assai connesse le cose… ''Il teatro rappresenta un elemento essenziale del processo di scrittura, almeno per quanto mi riguarda. Ho avuto il piacere di condividere la messa in scena e tantissime repliche di uno spettacolo per bambini con la compagnia "Teatro metropopolare", esperienza che mi ha arricchito anche nel proiettare una canzone attraverso lenti alternative''.
E quanta maschera italiana! Osservatore di fino… come a dire che nonostante il futuro tecnologico alla fine non cambiano queste grandi maschere… vero? ''La maschera italiana rimane ancora un carattere molto presente nelle nostre vite (almeno nella mia). L'aspetto "comodo" di queste macchiette è che si plasmano da sole. Quando si lavora l'argilla al tornio, la forma del vaso è già nelle mani del tornitore''.
Ormai si “esordisce” ad ogni nuovo disco. Come ci arrivi? E con quale bagaglio? Come a dire: che momento della tua carriera? ''Un momento in cui ho preferito la presa diretta in tre giorni di studio alla preproduzione di mesi senza pensarci troppo''.
“Spietata" per quale ragione? ''Sentivo la necessità di togliere all'estate quel vestito troppo semplice che le si attribuisce di solito. Per quanto sia la stagione dei frutti e del sole, è anche quella del deserto e della canicola opprimente. Ed è anche un fatto esistenziale, non solo meteorologico''.
A proposito di suono analogico: hai pensato ad un vinile anche? ''Sarebbe molto bello stampare il disco in vinile. Purtroppo questo dipende molto dalla possibiltà o meno di portare il progetto in giro attraverso i concerti''.
E un video? E qui penso che scenari del litorale romano o emiliano, sarebbero perfetti… che ne pensi? ''Sono d'accordo. Purtroppo però nell'epoca in cui viviamo i video hanno assunto durate succinte (se si pensa ai reel di IG di un secondo) e le produzioni dedicate a queste opere si sono vertiginosamente ridotte''.