Sono presenti 1388 interviste.

16/05/2025
PASKUALE JANNONE
''Far sapere a tutti che sono pronto e che questa volta faccio sul serio...''

14/05/2025
ROBI
''Quel misto di stomaco attorcigliato e testa che pulsa quando la vita ti scuote davvero...''

tutte le interviste


interviste

14/05/2025   ROBI
  ''Quel misto di stomaco attorcigliato e testa che pulsa quando la vita ti scuote davvero...''

Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 11 aprile 2025 "Carezze", album che nasce dalla penna di Roberto Ballauri, in arte Robi, dal suo bisogno di raccontarsi con la musica, perché le parole non sempre sono sufficienti. Nasce dalla necessità di comunicare con semplicità, naturalezza, perché è così che nascono le canzoni più belle. Nasce da sere, diventate notti, passate in un piccolo studio a fare musica tra amici. "Carezze" è un disco nato da un percorso durato due anni, frutto del lavoro di tanti e di tanta passione. "Carezze" è un sogno, grande, che esce dal cassetto e prende vita. "Carezze" è un insieme di emozioni che raccontano una storia che finisce e una che inizia, il cuore che batte, la testa che pulsa e lo stomaco che si attorciglia. "Carezze" è l’immagine dolce di una mano che sfiora un viso, che tocca una schiena e che leggera si poggia su una spalla. "Carezze" è un addio ma anche un nuovo inizio. Parla a molte persone in modi diversi, parla con il cuore.

Il tuo primo EP è stato “Occasioni”. Che approccio avevi con la musica a quel tempo? È cambiato qualcosa da allora? ''Quando ho scritto Occasioni ero all’inizio del mio percorso, avevo la testa piena di idee e la voglia matta di trasformarle in qualcosa di vero. Era un approccio molto istintivo, meno consapevole forse, ma anche per questo molto puro. Oggi mi sento più maturo, più in ascolto di me stesso e di chi ho davanti. Non ho perso quella voglia, ma ora so dove voglio andare, e soprattutto perché scrivo''.

E l’ispirazione per “Carezze” quale è stata? ''Carezze è nato nell’arco di due anni, da un percorso personale ed emotivo molto intenso. È un disco che ho scritto con il cuore in mano, tra notti in studio con Kevin Mancardi, le intuizioni preziose di Davide Tagliapietra. L’ispirazione è arrivata da tutto ciò che ho vissuto: una storia che finisce, una che comincia, quel misto di stomaco attorcigliato e testa che pulsa quando la vita ti scuote davvero. Carezze è un disco che parla di addii, ma anche di nuovi inizi. Di mani che sfiorano, di corpi che si cercano, di emozioni che vogliono essere ascoltate. Dentro c’è la voglia di ballare, di sentirsi fragili senza vergogna, di urlare, di tornare a casa e ritrovarsi''.

Che cosa ascolti quando non sei impegnato nella creazione di un nuovo pezzo? ''Dipende dai momenti, ma cerco sempre musica che mi emozioni. Ascolto molto cantautorato italiano, di ieri e di oggi, ma anche artisti internazionali. A volte ho bisogno di silenzio, altre volte di una voce che mi faccia compagnia mentre guido o corro. Ultimamente sto ascoltando molto Damien Rice, Bon Iver, Sam Tompkins, Adam Melchor ma anche Nico Arezzo, Marco Castello, Battisti e Dalla''.

Hai intenzione di portare live il tuo disco nei prossimi mesi? ''Assolutamente sì. Per me il palco è casa, è il luogo in cui le canzoni smettono di essere solo mie e diventano di tutti. Non vedo l’ora di portare Carezze in giro, nei posti piccoli dove si ascolta davvero, ma anche dove si canta insieme. Ogni concerto è un’occasione per ritrovarsi, per raccontarsi. E questo disco merita di vivere anche fuori dallo studio''.