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29/05/2025
DIPLOMATICO E IL COLLETTIVO NINCO NANCO
''Il vero valore dell'onestà intellettuale e del dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi...''

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''Percorreremo la strada che troveremo più stimolante, sempre rimanendo fedeli a noi stessi...''

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29/05/2025   DIPLOMATICO E IL COLLETTIVO NINCO NANCO
  ''Il vero valore dell'onestà intellettuale e del dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi...''

Si intitola “Il Pianto delle Sirene" questo nuovo disco di Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco. È un progetto nato e subito “innaffiato” dall’apocalisse della pandemia, ed è forse da qui che rintracciamo le radici di un suono e di una forma ben definita. Forse da qui rintraccio la mia personale lettura di certe parole, di questo titolo anche… avrei preferito un “potere della sintesi” più sfacciato, visto che la strada è sempre quella del pop ampiamente devoto alla libertà di cambiar faccia e stile senza mai abbandonarne le forme iconiche. Le liriche cesellate da Francesco Scatigna ci provano a mettere a nudo la verità: diviene dunque un disco che tanto vive dentro la dimensione personale. Un ascolto che, dunque, richiede quell’abbandono all’altro, unica via buona per ritrovarsi un poco…

Per te la parola “collettivo” che significato ha? ''“Collettivo" per me significa libertà''.

Sbaglio o questo disco ha le sue radici dentro i tempi apocalittici del Covid? ''Direi di no, questo disco fonda le sue radici in tempi di smarrimento culturale e sociale ben diversi dal covid''.

Un disco come esperienza di socialità o come rifugio per la propria solitudine? ''Questo disco è un po' entrambe le cose, questo disco è tutto e niente''.

E dentro brani come “Nettuno” ci sono forti richiami anche ad una critica sociale. Raccontare la verità passa anche da li… è il ruolo del cantautore secondo te? ''Il cantautore non ha dei vincoli, scrive e canta ciò che gli passa per la testa, senza il bisogno di farsi piacere. Questa figura ormai del tutto estinta mi ha insegnato il vero valore dell'onestà intellettuale e del dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi e della società''.

Per questo le Sirene invece di drogarci di ispirazione e fantasia, stanno piangendo? ''Le sirene piangono perchè vivono in un mondo che non hanno scelto e in una condizione imposta da altri, un po' come noi che siamo costretti a vivere in un mondo pieno di corruzione, politiche espansionistiche, destre estreme e regole su regole decise da pochi a carico di molti. Le sirene siamo noi''.

Nel risveglio dopo Covid, oggi che tipo di società trovi ad accogliere un disco così poco liquido e immediato? ''A dire il vero sono rimasto colpito dalla risposta del pubblico e dei nostri ascoltatori, che ci hanno subito inondato con feedback davvero gratificanti che ci danno conferma del fatto che non siamo da soli''.