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10/06/2025
03/06/2025 ANDREA TICH
''Il tempo passa inesorabile, ma quello che non cambia è la voglia di continuare a produrre musica autentica...''
A sentirlo oggi, il tuo “Masturbati”, verrebbe da dire “50 anni e non sentirli!”, talmente sembra attuale e centrato rispetto a parecchie proposte odierne… ''Infatti è centratissimo e contemporaneo, ed è proprio per questo che ho voluto ripubblicarlo con una veste nuova ma che mantenesse la genuinità dell’originale''.
Provini originali, versioni inedite, live e remix: questa nuova versione arricchisce, e non di poco, il materiale originale: è stato difficile ritrovare queste “perle”, oppure le avevi salvaguardate in questi decenni proprio per riproporle appena possibile? ''Sono sempre stato attento e ho sempre conservato il materiale storico che mi riguarda, sin dai primi anni settanta, e quindi ho ripreso i nastri con queste canzoni, registrate con un registratore Revox A77, e le ho restaurate per togliere quella patina di “fruscii” determinata dalle numerose sovra incisioni. Ho anche recuperato versioni dal vivo, versioni alternative registrate nel mio studio di Milano e remix che un mio amico musicista da Bruxelles, ha riarrangiato''.
L’album in oggetto è stato per quasi cinque decenni un disco assolutamente di culto: non temi, rendendolo nuovamente reperibile, che perda un pochino quell’aura di “quasi venerazione”, divenendo un album “per tutti”? ''Anche il primo, quello del '78, era per tutti... per tutti coloro che amavano una musica che si discostava da quella “commerciabile”, una musica non allineata, e ce n’era davvero tanta. Oggi le nuove generazioni apprezzano il lavoro dei musicisti alternativi di quegli anni, e quindi credo di non aver snaturato il mio lavoro, anche perché questo mio ultimo è complementare all’originale ma non uguale… insomma un disco conseguente che conserva originalità e genuinità''.
Il disco venne prodotto dal grandissimo Claudio Rocchi: lasciò la sua personale impronta o si limitò semplicemente a “mettere insieme” il materiale? ''La grande fortuna di essere prodotto da Claudio Rocchi fu la ciliegina sulla torta. Nei giorni che precedettero la registrazione in studio, lo passammo a casa sua a pianificare il lavoro, e in quella sede io e Claudio Panarello (mio fido batterista e produttore di sempre), desideravamo che non si intervenisse sulla struttura delle canzoni e sull’uso di strumenti non convenzionali usati registrandoli con velocità diverse. Claudio rispettò questo nostro desiderio e infatti, se si ascoltano i provini originali, non si noterà grande differenza con quelli editi, sia nella struttura che nell’arrangiamento. Ma il suo prezioso apporto è stato quello di aggiungere grandi musicisti che orbitavano attorno alla Cramps. Quindi Lucio Fabbri, che suonò un aggressivo solo di violino elettrico nella canzone “Il Candidato”, Hugh Bullen al basso, Daniele Cavallanti sax nella coda di “Paese”''.
Riguardando oggi, quasi 50 anni dopo, l’Andrea Tich di allora, cosa provi? Tenerezza, o cos’altro? ''Più che altro provo invidia per l’aspetto... del resto il tempo passa inesorabile. Ma quello che non è cambiato è la determinazione, la tenacia e la voglia di continuare a produrre musica autentica e passionale, appartengo alla resistenza musicale''.
Ora il materiale originale è di proprietà della Sony Music: possibile che non siano stati interessati a contribuire a questa riedizione ed a pubblicarla? ''Più volte mi sono offerto di curare direttamente e personalmente l’eventuale ristampa del mio album del ‘78, ma nulla di fatto. Ho anche proposto la pubblicazione di questo progetto, che però, neanche questo, ha interessato… Alle major in Italia manca quella sfumatura, quel guardare avanti che determina la volontà di considerare anche produzioni potenzialmente non commerciali (frase di Frank Zappa riferita proprio a queste problematiche), cosa che negli altri paesi avviene''.
La tua carriera è poi proseguita, negli ultimi 30 anni hai realizzato ulteriori sette album: ti pesa un po’ essere ancora “quello di Masturbati”? ''Per nulla, anzi grazie a quell’album sono nell’enciclopedia del rock italiano, sono citato in molti libri e docufilm, ''Masturbati'' è stato, negli anni, un vero e proprio oggetto di culto e molti giornalisti hanno sottolineato la grande influenza che ha avuto su gruppi come Afterhours e cantautori come Liberovici e Bugo. In molti lo ritengono un caposaldo della cultura alternativa anche per l’anno in cui uscì, il 1978. E di questo ne vado molto fiero!''.