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01/07/2025
01/07/2025 SELENIO
''Una bella canzone non può essere tale senza un bel testo...''
Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 9 maggio 2025 “Credo davvero che il fiume sia meglio del mare”, l’esordio da “punk gentiluomo” del cantautore SELENIO. Il titolo è una provocazione che ci invita a pensare fuori dagli schemi, in modo da capire cosa ci piaccia davvero e cosa invece viene scelto da altri. Un inno all’autodefinizione e all’accettare il fallimento come crescita. Attraverso le cinque tracce, il cantautore irpino parte dal songwriting, attraversa i sentieri di quello che definisce contro-pop e dopo aver fatto il giro a Londra (dove è girato il video di "Ragazza Fatality") e a Torino (dove produce insieme all’amico Fractae) torna nella sua verde Irpinia risalendo i percorsi dei fiumi.
Il titolo del tuo EP è una provocazione. Cosa rappresenta il "fiume" per te? ''Nessun significato filosofico in apparenza, il fiume è il corso d’acqua. Poi, ovviamente, è facile richiamare alla memoria il pensiero di Eraclito, ad esempio, ma non era il mio intento primario. Il mio è un invito alla diversità, a non avere paura a mostrarsi per come si è, ad andare controcorrente, ma per davvero''.
In che modo l'Irpinia ha influenzato la scrittura e la produzione del disco? ''L’ha influenzata soprattutto attraverso la vita. Vecchioni dice che la musica non può essere la propria vita perché senza la vita non ci sarebbe la musica. Ecco, senza l’Irpinia non ci sarebbe la mia vita e la mia musica, molto probabilmente''.
Hai dichiarato di essere un "punk gentiluomo". Come si traduce questa definizione nella tua musica? ''Chi mi conosce dal vivo sa cosa intendo. La paura di osare e il profondo rispetto che trovo per gli artisti che stimo convivono nella mia musica dal vivo tanto come quella registrata. Penso sia impossibile andare per la propria strada in modo “punk” senza avere una squadra di amici con cui lavorare rispettandosi''.
Qual è il filo rosso che unisce le cinque tracce dell'EP? ''A livello produttivo: Paolo “Fractae” Caruccio, Sara “Carosena” Sibona, Lello Pisacreta e tutti gli amici con cui ci ho lavorato. A livello umano, invece, ti direi che il filo rosso che unisce le tracce dell’EP sono i testi perché mai come in questo caso sono partiti da una posizione centrale rispetto alla musica che poi ha dovuto, in qualche modo, recuperare.
Una bella canzone non può essere tale senza un bel testo, l’ho sempre pensato e cerco di mettere tutto me stesso per non scrivere cose banali e brutte''.