Sono presenti 1426 interviste.

10/09/2025
IN JUNE
''Con la nostra musica vogliamo far venire alla luce qualcosa che era sepolto, o meglio, impolverato...''

09/09/2025
STONA
''Riscoprire la nostra umanità sarebbe davvero un grande atto rivoluzionario...''

tutte le interviste


interviste

30/07/2025   STEFANO NAPOLITANO
  ''Il potere e il sistema sono la violenza principale dell'anima affinché venga annullata...''

Una fiamma sacra che attraversa i secoli, una luce nuova che prova a squarciare il buio di un mondo in rovina: Stefano Napolitano firma con “Una Nuova Luce Sul Mondo” un’opera sonora che è rito e visione, affondo spirituale e mappa mistica dentro cui ritrovare il quotidiano di ognuno di noi. Napolitano, sfoggiando un futurismo digitale dalle trame di un rock operistico (quasi, mi si conceda l’azzardo), chiama in causa due figure archetipiche – Gesù e Maddalena – e le fa camminare di nuovo tra noi. Non per raccontare la religione, ma per restituire senso. Non per predicare, ma per evocare la possibilità di un’umanità redenta. Il suono è un’alchimia: violini e sitar, duduk e voci arabe, percussioni e pop occidentale. Un mosaico che vibra tra Oriente e Occidente, tra sacro e profano, tra la dolcezza e la furia della verità. L’uso pionieristico del sintetizzatore virtuale TH8 di Acustica Audio, unito agli arrangiamenti di Danilo Ballo, restituisce una produzione avveniristica, dove ogni traccia diventa una stanza di riflessione.

Hai usato strumenti come sitar, duduk e voci arabe. Hai avuto collaborazioni dirette con musicisti di altre culture per rendere autentico il suono? ''No, è stato tutto creato al computer anche se mi piacerebbe molto cercare musicisti capaci di suonare quegli strumenti per presentare l’album dal vivo riproponendo i suoni originali''.

“Lucifero” è un brano che sembra quasi voler redimere il mito dell’angelo caduto. Che lettura personale dai di questa figura? ''Ho pubblicato un libro tre anni fa, “Lucifero si racconta”, dove ho raccontato la storia del genere umano attraverso il suo punto di vista. Non venne accolto con entusiasmo dalla maggior parte però incuriosì molto il modo in cui venne scritto e proposto al lettore. Ci fu una massiccia campagna web per presentarlo. Credo che Lucifero sia stata la luce primordiale che ha dato vita a tutte le cose intorno. Da sempre rappresenta bellezza, saggezza, arte, cultura e sapienza. Invitò Adamo ed Eva a mangiare il frutto della conoscenza per elevarli spiritualmente e farli diventare simili a Dio. Ma questi non era d’accordo, ragion per cui venne condannato a diventare il maggior rappresentante del male. Ho sempre avuto grossi dubbi sulla lettura di questa figura che ritengo insieme a Gesù la più affascinante della storia dell’universo. Può darsi che abbia redento il mito dell’angelo caduto ma forse ho anche rimesso in discussione la figura del Creatore, del suo operato spesso incomprensibile ai comuni mortali''.


Nella title track, il messaggio centrale è la rinascita attraverso una nuova visione. Qual è, secondo te, questa “nuova luce”? ''Un nuovo modo di pensare e di fare le cose, riscrivere la storia daccapo, unire i popoli. Dall’aurora del mattino al risveglio di un bambino, dalla testa al calcagno, la miseria ed il guadagno, dall’oblio alla memoria. Nell’erba che produce il seme, nella visione di un insieme, da Oriente ad Occidente... C’è tutto il sapore e la voglia di rifare le cose affrontandole finalmente per quello che sono e non per quello che ci han fatto credere che fossero''.

Nel brano “Vecchia Terra” il ritorno di Cristo è malinconico. Pensi che oggi l’umanità sarebbe capace di accogliere un nuovo Messia? ''Prova a immaginare il Cristo che ritorna sulla terra a osservare i risultati del suo sacrificio estremo. Malinconico è forse il minimo che potrebbe sentirsi. Forse una parte dell’umanità sarebbe pronta oggi ad accogliere un nuovo Messia. Il grosso problema è che fra quelli che lo invocano e lo aspettano davvero la maggior parte non lo riconoscerebbe e lo condannerebbe di nuovo a morte''.


E quindi inevitabile chiedertelo: che rapporto hai con il mistero e con la fede? ''Non sono un uomo di fede, credo nel pensiero che crea la parola e nella parola che crea l’azione. Quando faccio le cose cerco di non danneggiare nessuno. Se ho la certezza che una mia azione potrebbe causare un danno agli altri cerco di rivederla o addirittura di evitarla. Credo nella cultura e nella ricerca delle cose. Non credo nel potere e nel sistema. Sono la violenza principale dell’anima affinché venga annullata. Ho un ottimo rapporto con il mistero, dicono ci sia sempre una spiegazione logica a tutto. Secondo me non è così. Sono accadute cose nella mia vita molto discutibili, situazioni che non avevano affatto una spiegazione logica. Io ho vissuto spesso a fianco del mistero''.