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''Il bello è trasformare tutte le differenze in un'armonia autentica...''

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10/10/2025   DAGMAR'S COLLECTIVE
  ''Il bello è trasformare tutte le differenze in un'armonia autentica...''

Partiamo dal titolo ''Symmetry''. Cosa rappresenta questa parola, perché l'hai scelta e come si collega al disco? ''Symmetry nasce da una ricerca molto personale ma anche collettiva. Per me rappresenta il bisogno di equilibrio: tra vita e musica, tra radici e nuove esperienze, tra le tante personalità e sensibilità che convivono dentro il collettivo. La simmetria, però, non è rigidità: è piuttosto un continuo gioco di bilanciamento, che vale anche per la nostra musica. In questo disco abbiamo cercato di creare un equilibrio non solo tra i membri della band, ma anche tra mondi sonori differenti, generi che spaziano dal jazz al pop fino alla world music, e persino tra lingue diverse, che convivono in modo naturale. È una parola che rispecchia il nostro modo di suonare e di vivere la musica: ognuno porta qualcosa di unico, e il bello è trasformare tutte queste differenze in un’armonia autentica''.

Ci incuriosisce il sound di questo lavoro, denso di mestiere e al contempo di sperimentazione. Ce ne parli? ''Abbiamo voluto mantenere un suono genuino, acustico, senza artifici elettronici. Ma questo non significa restare fermi: ci piace sperimentare, intrecciare generi e atmosfere che magari a prima vista sembrerebbero lontani. In ''Symmetry'' c’è swing, pop, accenni di world music, ballad intime e momenti più ritmici. Un lavoro pensato per essere vario e sorprendente, senza mai rinunciare alla qualità musicale, con la voglia costante di spingerci oltre e scoprire nuovi territori sonori''.

Quando è iniziata la gestazione di queste tracce? E quale è stato il processo creativo e produttivo? ''Le idee sono nate dal suonare insieme da anni, scoprendo che i nostri gusti si erano evoluti e che certi generi acustici ci appartengono naturalmente. ''Hello Stranger'', per esempio, è nato durante una corsa nei boschi nei primi giorni della pandemia (in presenza di un silenzio e una situazione assurda), con la melodia già chiara nella mia mente. ''Don’t Go Away'' invece è partito da note blues improvvisate da Emilio, su cui ho iniziato a cantare. Questi scambi sono l’anima del nostro processo creativo''.

Se dovessi collocare ''Symmetry'' in una particolare categoria musicale, quale sarebbe? ''In generale non amo legarmi a delle etichette. ''Symmetry'' è un disco che vive negli spazi tra i generi: c’è il jazz, ma non solo; c’è il pop, ma non quello commerciale; ci sono influenze world e acustiche che danno colore e profondità. Forse la definizione più giusta è “musica senza confini”: un linguaggio che prende in prestito da più mondi per creare qualcosa di autentico''.

Abbiamo apprezzato anche l'eleganza delle immagini, foto e grafiche, che lo accompagnano. Hai seguito un concept, un'idea da trasmettere? ''Sì, per me la parte visiva è fondamentale, perché deve rispecchiare quello che raccontiamo nella musica. Ho avuto la grande fortuna di poter collaborare con il fotografo Roberto Covi, e insieme abbiamo scelto immagini semplici ma eleganti, spontanee e mai artificiali. Volevamo trasmettere lo stesso senso di equilibrio che si trova nel disco: niente pose forzate, ma autenticità. In fondo anche una foto, come una canzone, deve restituire verità e lasciare spazio a chi la guarda per immaginare la propria storia''.

Si dice spesso che la musica, così come tutta l'arte, abbia poteri evolutivi. Tu come ti sei evoluta attraverso il tuo percorso artistico? ''Posso solo confermare questa affermazione. Ogni volta che canto — che sia dal vivo, percependo le sensazioni del pubblico, in studio di registrazione o mentre preparo uno spettacolo o un nuovo album — mi rendo conto che sto vivendo un percorso di crescita. È un’evoluzione introspettiva che nasce da dentro e che si intreccia con la musica, con la mia voce. Questo processo continua a regalarmi nuove timbriche, sfumature e caratteristiche che non smetto mai di scoprire''.

Prossimi progetti? ''Il primo grande passo è l’uscita di ''Symmetry'' il 10 ottobre, che porteremo sicuramente dal vivo in (speriamo tanti) concerti. E poi ci aspetta un’esperienza davvero speciale: insieme a Michele Fazio partirò per un tour in Giappone, che sarà un nuovo viaggio musicale, culturale e umano. Parallelamente stiamo già raccogliendo idee per nuove composizioni: con il Dagmar’s Collective non ci fermiamo mai. Ogni viaggio, ogni incontro, ogni palcoscenico diventa linfa per quello che verrà''.