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17/12/2025
17/12/2025 DANIELE
''Custodire il mio vissuto con maggiore delicatezza, e concedermi il tempo necessario per ascoltarlo e comprenderne il significato...''
Dopo alcuni anni di silenzio, Daniele torna a raccontarsi attraverso la musica con ''Living In Between'', un brano che segna un nuovo capitolo del suo percorso artistico. Tra influenze pop e r’n’b contemporanee, una produzione raffinata firmata Amira e una forte dimensione introspettiva, il cantautore torinese riparte da una consapevolezza nuova, sospesa tra passato e presente. In questa intervista ci parla del suo ritorno, del viaggio interiore che attraversa il singolo e delle esperienze che hanno plasmato la sua identità musicale.
“Living In Between” segna il tuo ritorno dopo alcuni anni di silenzio: cosa ti ha spinto a tornare proprio ora? ''Un grazie speciale a Music Map per questa intervista. Qualche anno fa avevate recensito il mio primo album, ''Prelude to Your Love'', e oggi sono ancora più felice e grato di poter condividere con voi il primo brano del mio nuovo progetto. Questo lavoro ha richiesto un tempo di elaborazione diverso, ma racchiude un racconto che considero al contempo ponte verso il mio passato e manifesto del mio sentire oggi: il sound, le emozioni e il messaggio che desidero condividere con chi mi ascolta.
Il mio ritorno a Boston quest’estate segna inoltre la possibilità di un nuovo inizio, ispirato dalla città in cui ho realizzato il mio primo sogno di studiare e vivere negli Stati Uniti, e che continua a nutrire la mia creatività e il mio percorso artistico''.
In che modo la produzione di Amira ha influenzato il tuo modo di intendere voce, armonie e arrangiamento? ''La produzione di Amira è stata una carezza di attenzione e una fonte di ispirazione profonda. Mi ha aiutato a sviluppare una visione della voce come elemento innovativo e pienamente integrato nell’arrangiamento, che lei ha costruito offrendo infinite possibilità di esplorazione del tessuto melodico. Questo processo mi ha sostenuto nella creazione degli arrangiamenti vocali e mi ha regalato l’opportunità di vivere un’esperienza viva e atmosferica, che continua a rivelarsi nuova a ogni ascolto''.
Dal tuo album ''Prelude to your love'' del 2017 a oggi, come senti che sei cambiato come artista e come autore? ''Dal tempo di ''Prelude to Your Love'' a oggi, il mio percorso umano e artistico è stato attraversato da trasformazioni profonde. Le esperienze vissute negli ultimi anni hanno inciso in modo decisivo sul mio modo di sentire e di scrivere, portandomi a custodire il mio vissuto con maggiore delicatezza, a concedermi il tempo necessario per ascoltarlo e comprenderne il significato. Tornare alla musica con questa nuova canzone è stato come riaffiorare lentamente, dopo un tempo sospeso. Un atto di ascolto e di consapevolezza che mi ha permesso di dare un senso al percorso attraversato. Ancora una volta, scrittura e canto si sono rivelati luoghi di ricerca e orientamento, spazi in cui ritrovare una direzione e trasformare l’esperienza vissuta in espressione autentica.
Grazie all’incontro con Amira ho riscoperto l’essenza di ciò che davvero mi emoziona cantare: una visione che torna alla purezza della melodia come portatrice di senso, e a una produzione capace di restituire questa essenzialità, lasciando che il messaggio respiri nella sua dimensione più intima e vera''.
Come è stato lavorare con Francesco Quadrelli e William Petriccioli? ''È stata un’esperienza fantastica, nata inizialmente dall’incontro con William, con cui ho prima esplorato le possibilità fotografiche sott’acqua e poi visitato la spiaggia dove abbiamo girato la parte conclusiva del video. Il suo sguardo attento è stato fondamentale, perché ha legittimato e preparato il lavoro che poi abbiamo svolto con Francesco, che ha ampliato il racconto per immagini che avevo sognato, sperimentando giochi di luce di pura potenza e poesia, come la realizzazione di un sogno.
Allo stesso modo, William ha catturato, come in un dipinto, l’immagine di copertina, cristallizzando la dimensione di movimento e la visione cinematografica del lavoro di Francesco. Francesco, inoltre, ha saputo ascoltare e interpretare profondamente la mia descrizione iniziale e il desiderio che gli avevo espresso, raccogliendo anche una rappresentazione della natura di Viareggio, per me un luogo di ricordi e radici, perché in quella terra sono cresciuto. Girare in una giornata di sole magnifico ed esteso, che ci ha accompagnato dalla mattina al tramonto, ha reso l’esperienza ancora più vivida nei suoi ricordi''.
“Living In Between” è un singolo isolato o il primo passo verso un progetto più ampio? ''Questa canzone è il singolo principale di un EP di quattro brani, in ciascuno dei quali racconto una parte di questo percorso di ricerca, che è stato al centro della collaborazione con Amira. Lei ha saputo ascoltare il mio vissuto e accompagnarmi nel cercare una profondità maggiore nella mia storia, rivelando spazi interiori che non esploravo da tempo e offrendo una chiave simbolica, evocativa e autentica del mio vissuto.
Il secondo estratto è forse il brano più sperimentale che abbia mai scritto e cantato, e al tempo stesso racchiude il significato più profondo di ciò che ho visto in un sogno, da cui prende il titolo ''In a Dream'', che dà nome all’EP''.