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20/04/2016   PAOLO RECCHIA
  ''Regalare al pubblico due ore in cui non pensare ai problemi di tutti i giorni...''

Abbiamo incontrato Paolo Recchia in occasione della presentazione del suo nuovo album intitolato “Peace Hotel” pubblicato in contemporanea in Giappone, Italia, Olanda e Sati Uniti e prodotto dall’etichetta giapponese Albòre Jazz. Composto da brani originali e standard della tradizione jazzistica totalmente riarrangiati e rivisitati dal sassofonista di Fondi per il trio in versione pianoless e drumless, “Peace Hotel” si contraddistingue per uno stile attento alle dinamiche, fatto di atmosfere calde e misteriose. La formazione si completa con Enrico Bracco alla chitarra e Nicola Borrelli al contrabbasso. Quando Paolo Recchia si avvicina alla musica e come prosegue la sua carriera artistica? ''Ho iniziato a fare musica all'età di dieci anni parallelamente ad altre passioni, il calcio e la pesca. In casa comunque si respirava musica grazie a mio padre che suonava il clarinetto nella banda del paese e che possedeva tra le altre cose anche un sassofono contralto. Ed è cosi che ho seguito le sue orme iniziando a suonare nella banda per poi iscrivermi in conservatorio. Nel frattempo, affiancavo agli studi classici, le prime esperienze musicali dal vivo con gruppi di musica da ballo. La musica era oltre che un impegno da rispettare, una grande passione, un momento di divertimento e di condivisione; mi rendeva davvero felice. Dopo qualche anno quella passione si è trasformata in una professione vera e propria: avevo scelto cosa fare da grande. A 16 anni c'è stato l'incontro con il jazz grazie a dei cari amici e grandi musicisti conosciuti durante il mio percorso di studi. Tante le esperienze musicali ed umane che mi hanno segnato moltissimo, sia in Italia sia all'estero: dalle collaborazioni con Dado Moroni, Andrea Pozza, Roberto Gatto, Luca Mannutza, Fabrizio Bosso a quelle d'oltreoceano con David Kikoski, Jeremy Pelt, Danny Grissett, George Garzone, Alex Sipiagin, passando per il pop di Pino Daniele, Mario Biondi e Samuele Bersani''. Cosa ti ha spinto a scegliere di studiare il sassofono? ''All'età di dieci anni avevo iniziato a suonare il clarinetto perché in banda serviva qualcuno per delle parti libere. Mio padre possedeva un sax alto e dopo pochissimo tempo incominciai a studiarlo perché mi piacevano due cose: la forma e il suono''. Qual è la genesi di “Peace Hotel” e come sei arrivato fino in Giappone? ''La mia collaborazione con l’etichetta giapponese nasce con l’album precedente intitolato "Three for Getz", che ha ottenuto diversi riconoscimenti su riviste specializzate e non, arrivando all’ottava ristampa. Il successo ottenuto e l’ottima risposta del pubblico ha spinto il produttore della Albore Jazz, Satoshi Toyoda, a propormi di lavorare su questo nuovo progetto. "Peace Hotel" rappresenta l'evoluzione del precedente lavoro discografico, è un album più intimo, creativo, di ricerca personale del suono e del mio linguaggio jazzistico. Pensato per il trio, nasce dal feeling musicale ed umano creatosi in due anni di concerti live con Enrico Bracco e Nicola Borrelli''. Mi anticipi giusto la domanda successiva. Parlaci dei musicisti che ti accompagnano in questa tua nuova produzione da leader... ''Quando si decide di dar vita ad un progetto musicale, si coinvolgono musicisti adeguati alla strada da percorrere insieme. Enrico Bracco e Nicola Borrelli, rispettivamente chitarra e contrabbasso, li ho voluti accanto a me perché rappresentano la tipologia di musicisti che apprezzo: hanno assimilato la tradizione e allo stesso tempo seguono le nuove tendenze jazzistiche e non. Mi entusiasma tantissimo Bracco per il suo originale mix di tradizione e modernità. Di Borrelli mi piace lo swing solido e l'impeccabile senso del ritmo. C'è una forte stima musicale che ci lega e una forte amicizia a livello umano''. I brani che compongono questa registrazione sono standard della tradizione oltre che tuoi brani originali. Come avete selezionato le tracks? ''Le tracce sono state selezionate rispecchiando il mio modo di fare musica jazz; ci sono i miei riferimenti di ieri e di oggi. La traccia di mia composizione “Peace Hotel” è il brano più crazy del disco dove entra in gioco un po' di elettronica da parte di Bracco; poi c'è la mia “Emmanina” in 5/4, dolce e cantabile, dedicato alle mie figlie. “Sman” appartiene a Bracco e richiama le atmosfere della musica latino americana; l'ultimo degli originali è “Post-Aurum” di Borrelli, un intrigante jazz waltz. Il resto del repertorio è composto da standard da me completamente rivisitati e riarrangiati''. Cosa significa oggi per un musicista potersi esibire dal vivo e quali sono le tue sensazioni quando sei sul palco? ''Esibirsi dal vivo significa raccontare la propria storia, la propria personalità attraverso la musica, che come tutti sappiamo è un linguaggio universale. Stare sul palco con il mio sax mi provoca diverse sensazioni; tra le tante la più bella è quella di pensare di poter regalare al pubblico un concerto fatto di musica suonata con il cuore con la speranza che in quelle due ore ci si possa lasciare andare e non pensare ai problemi della vita di tutti i giorni''. Immagina di tornare indietro nel tempo, all’inizio dei tuoi studi. Faresti qualcosa di diverso? ''Sinceramente no!''. Quali sono i tuoi prossimi progetti? ''Continuare con la promozione dell'album ''Peace Hotel'' che presenterò dal vivo prossimamente a Napoli; seguiranno poi altre date a Roma e cosi via. Sarò poi a Genova il 30 aprile per l’International Jazz Day 2016 e in altre location che sono in via di definizione. Continuerò le collaborazioni come sideman affiancando l’attività live a quella didattica con masterclass, etc. Il calendario dei concerti è sempre aggiornato sul mio sito www.paolorecchia.it oppure sulla mia pagina facebook ufficiale https://www.facebook.com/paolorecchiamusic''. Dove si può trovare il cd? ''Il cd è disponibile in vendita on line nei principali digital store (iTunes, Amazon) e ovviamente ai miei concerti. Chi volesse riceverlo direttamente a casa può mandare una mail a tourbooking@paolorecchia.it".