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06/12/2016   DJ KOMA
  ''Nell’attuale scena rap italiana, molti faranno la fine di Narciso...''

Ciao Dj Koma aka Mauràs, tu sei un rapper, dj, beatmaker di Torino oltre che cantante della nota band reggae Poor Man Style, sei un artista davvero versatile. Hai appena pubblicato il tuo nuovo album “La vita è dura”, contenente 14 brani rap che raccontano la vita e la realtà “nuda e cruda”. Cosa ti preme, prima di tutto, comunicare all’ascoltatore? Su quali temi vuoi farlo riflettere? ''Il tema principale è quello del lavoro. Ho voluto dare una testimonianza dal di dentro raccontando ciò che succede quando uno è costretto sempre a vivere con l'acqua alla gola. 12 canzoni, 12 fotografie. La mia storia è simile a quella di un’infinità di altre persone che devono faticare il triplo per riuscire ad ottenere anche solo un piccolissimo traguardo. Niente di più''. Qual è il brano dell’album che ami di più? ''Sicuramente “La classe operaia va in paradiso” perché presenta tutte le tematiche che si sviluppano nel disco; quello a cui sono più affezionato però è il primo brano dell’album, “La vita è dura”. Tornando dal lavoro dopo una giornata massacrante, svuotato sia mentalmente che fisicamente, ho capito che dovevo trasformare tutto questo in musica, ed i miei limiti sono diventati punti di forza. Ho deciso di realizzare l’album dopo aver scritto questo pezzo e l'ho scelto come titolo del disco''. Come concili il lavoro di cantante in una band reggae con quello di rapper? ''Fosse solo quello sarei fortunato! In realtà lavoro nei cantieri, nel campo dell'edilizia. Non vengo da una famiglia che ha potuto permettersi di mantenere un figlio musicista, SONO COSTRETTO A LAVORARE, ma passo dopo passo sto iniziando a togliermi le mie soddisfazioni con la musica. Il cammino è più lungo e faticoso, ma allo stesso tempo mi porto dietro un bagaglio di vita più grande, mi sento più forte in tutto. Se sono bravo e rapido nel mio lavoro riesco ad avere più tempo da dedicare alla musica. E più concerti e serate faccio, più riesco ad andare avanti e il mio obiettivo si avvicina. Per me è sempre stato così. Alla lunga credo che tutto sia meritocratico, anche se “la vita è dura”''. Nel singolo di denuncia sociale “La classe operaia va in paradiso” citi l’omonimo film di Elio Petri, con protagonista Gian Maria Volonté nelle vesti di un operaio alienato dalle molte ore trascorse in fabbrica. Dedichi il brano all’attore o più al personaggio da lui interpretato nel lungometraggio? ''Dedico il brano all'attore e all'uomo Gian Maria Volonté: “Il cinema apolitico è un'invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità”. Per me è uguale con la musica''. Davvero bella l’idea di rappresentare nel booklet ogni canzone con un lavoro artistico differente, realizzato in alcuni casi da te in altri da tuoi amici e collaboratori. L’album è una vera e propria opera d’arte in cui nulla è stato lasciato al caso. Quanto tempo ci è voluto per la realizzazione del progetto artistico nella sua interezza? ''Un anno e mezzo. Con i ragazzi con cui ho collaborato si è fatto un vero e proprio lavoro di squadra, molti di loro non si conoscevano, sono nate delle belle cose oltre ad essersi creato un ottimo legame, in pratica il percorso di cui ti parlavo alla domanda 3. In più è stato tutto più facile perché sapevo bene cosa volevo da ognuno di loro, ho finito il disco prima nella mia testa e poi ho iniziato a farlo veramente''. “La vita è dura” potrebbe essere considerato un concept in quanto c’è un vero e proprio filo conduttore, i brani trattano di tematiche socio-politiche, di diritti negati, voglia di riscatto e desiderio di uguaglianza sociale. Si può definire un concept album? Cosa ne pensi a riguardo? ''Che bello che ve ne siete accorti... È proprio così! Nel mio disco tutto ha un senso ed un motivo. Le mie parole si sposano sui sample dei Clash, o Bob Marley, il suono è crudo, forte e reale come lo sono i testi. Tutti i producer, DJ, cantanti, rapper o tecnici che hanno lavorato a questo disco lo hanno fatto in questa direzione. Li ringrazio, perché mi rispecchia in tutto''. Quali arti oltre al cinema ti ispirano per la scrittura di nuovi brani? ''Sto tanto tempo fuori casa per i motivi che ti dicevo prima, la mia ispirazione nasce unicamente da quello che vivo personalmente. Dal cinema, dalla letteratura o dalla musica prendo solo delle citazioni''. Quali generi musicali apprezzi maggiormente? ''Hip-hop, Reggae, Punk, Crossover, Rock... basta che nei testi si dica qualcosa e il sound mi faccia battere forte il cuore''. Cosa ne pensi dell’attuale scena rap italiana? ''Che molti faranno la fine di Narciso''. Quali sono secondo te i rapper più forti del momento, sia italiani che stranieri? ''In Italia E-Green e Willie Peyote. Stranieri partirei con una lista infinita, ma tutti dietro Ice Cube e Zack De La Rocha in ogni caso!''. Oltre alla musica quali sono le tue altre passioni? ''Mi piace il calcio, ogni tanto vado allo stadio a vedere il Toro, oppure quando posso vado a fare il tifo per la mia vera squadra del cuore, quella con cui ho anche avuto la fortuna di vincere un campionato: Il Villastellone''.