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09/02/2017   VEIVECURA
  ''Voglio suonare tutto quello che mi passa per la testa...''

Partiamo dal titolo, "ME+1". Chi o cosa si è aggiunto a Davide Iacono? Quel +1 vuole indicare un aumento, uno sdoppiamento o una ricerca di compagnia? «L’1 è un’incognita “x”. Quindi quest’album, così come lascia intendere anche la copertina, affronta una giungla di incontri, più o meno voluti, più o meno reali».

Quali sono gli elementi di rottura rispetto ai precedenti album e quali invece quelli di continuità? «La continuità sta in quella leggera patina onirica che contraddistingue da sempre il nostro sound. Gli elementi di rottura invece risiedono soprattutto nella costante ricerca di ritmo e nell’utilizzo della voce come elemento principale, cosa che non succedeva in passato. Infine nell’ampio uso dei sintetizzatori a “discapito” del pianoforte, che è sempre stato lo strumento imprescindibile della nostra musica».

Ognuno dei brani da te composti avrà sicuramente una storia: potresti accennare, magari con un aneddoto, qualcuna di queste che ti hanno portato a comporne i testi o le musiche? Dove avete inciso i brani e in quanto tempo? «Nei testi affronto diverse tematiche, serie o ironiche, e poi dentro ci trovi una grande storia d’amore, divisa in più atti. Il racconto inizia a relazione già spezzata (''You Don’t'') e si sviluppa tra accenni di rinascita (''Fire Doors''), speranza di avercela fatta (''Daylight''), e infine la caduta definitiva (''Too Late''). Non ti so dire esattamente da quanto tempo esistono le idee dei singoli brani del disco, alcuni accordi me li porto dietro da molti anni, altri da pochi mesi. Posso dirti che le registrazioni ufficiali del disco sono partite a Marzo 2016 e si sono concluse lo scorso Novembre. Il tutto è stato lavorato tra una casa al mare, una casa in campagna e due studi di registrazione».

Alcuni brani di "ME+1" propongono ritmi e melodie allegre e scanzonate: si tratta di un approccio ironico alla sperimentazione musicale, nel solco di certa "post" musica che scherza su stilemi del passato, oppure di una faticosa ricerca di leggerezza, o magari di un tentativo di esorcizzare la malinconia? «Semplicemente è saltato via il tappo dell’autocensura. A un certo punto ho aperto gli occhi e ho detto: “voglio suonare tutto quello che mi passa per la testa”. In alcuni brani si percepisce questo desiderio di sfuggire alla malinconia e la spinta verso generi musicali mai affrontati prima».

Hai appena iniziato il tour che ti porterà nelle prossime settimane in giro per l'Italia. Chi ti accompagnerà durante i concerti? E cos'è che vorresti regalare al tuo pubblico con le performance dal vivo? «In tour sarò accompagnato dagli amici di sempre, ovvero Salvo Puma e Salvo Scucces. Il primo è stato anche chi ha curato per intero le registrazioni di ''ME+1'', il secondo invece mi è stato molto vicino in fase compositiva dello stesso album. Infine da qualche settimana si è aggiunto alla band Milo Isgrò, batterista sopraffino e ragazzo di buon cuore. Cosa vorrei regalare al pubblico? Vorrei che dopo i concerti tornassero a casa ispirati e col sorriso».