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20/10/2017   EVERGLADE
  ''Ci piace esplorare territori diversi, dal pop al rock, ad un po’ di metallo che non guasta mai…''

Siamo con Mattia della band Everglade. Puoi descriverci chi siete e che musica fate? “Ciao, intanto grazie per questo spazio. La nostra band nasce nella provincia di Rovigo da un precedente progetto ormai circa quindici anni fa; abbiamo iniziato a suonare partendo da cover grunge, che era la musica che tutti noi avevamo ascoltato e vissuto. La nostra musica parte proprio da li, per poi evolvere e diventare più personale ed originale. Diciamo che ci piace esplorare territori diversi, dal pop al rock, ad un po’ di metallo che non guasta mai”.

Un nome particolare, il vostro. Come lo avete scelto? “Cercavamo un nome che in qualche modo richiamasse quell’America che noi ascoltavamo nei dischi e che al tempo stesso identificasse la nostra origine. La nostra sala prove è sempre stata lungo il fiume Po, in mezzo alla nebbia ed all’umidità, perciò ci siamo ispirati alla palude, e le everglades sono le paludi della Florida”.

Quali sono i vostri ascolti? “La nostra formazione, come accade spesso, è cambiata in questi anni, ed in questo momento, se dovessi riassumere gli ascolti principali di tutti noi, potrei nominare Soundgarden, Alterbridge, Muse, Royal Blood, Reignwolf, Kvelertak, Meshuggah, Jared James Nichols. L’elenco sarebbe anche più lungo. Poi ogni tanto si rispolverano dei classici, si esplorano altri generi o si ascoltano band locali: ad esempio io sto riascoltando Joe Cocker in questi giorni”.

In questo momento quali sono i vostri progetti? “Proprio in questo periodo stiamo lavorando ad una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Musicraiser. L’obiettivo è realizzare un videoclip per il nostro prossimo singolo, dal titolo “Hernest”, che tra laltro farà parte della colonna sonora dell’omonimo film girato dagli amici di G.A.L.P. (Gruppo Amatoriale Lungometraggi Padova). Ci auguriamo che la campagna vada a buon fine e di far uscire ufficialmente il singolo in gennaio 2018”.

Dove avete registrato “Hernest” e com’è nata la collaborazione con G.A.L.P.? “Per questo brano abbiamo deciso di registrare tutto in casa. È stata una sfida stimolante e devo dire che abbiamo raggiunto davvero un bel risultato sonoro! In seguito abbiamo preferito affidare missaggio e mastering ad un orecchio esterno, per questo abbiamo scelto Dimora Records ed il buon Alberto Nemo. Dobbiamo anche citare e ringraziare Marco, cantante dei Pluvian, che ha prestato la sua voce in alcune parti del brano. La collaborazione con G.A.L.P. risale ai tempi del nostro primo disco “Things to save” , che coincideva con la lavorazione del loro primo film importante, dal titolo “Loro”. È stato un incontro fortuito ma che ci ha dato la possibilità di conoscere e collaborare con persone fantastiche”.

Quante collaborazioni! “Qui i musicisti negli ultimi anni hanno cominciato a collaborare aiutandosi a vicenda per avere più visibilità. Gli spazi sono sempre pochi, ma molti artisti della zona dividono concerti, si passano parola sui locali che fanno suonare, e così via”.

Quindi prossimamente vi potremo trovare su Musicraiser. Cosa pensi di questo tipo di piattaforme di fundraising? “Il sistema del crowdfunding può essere davvero utile agli artisti emergenti: unisce la ricerca di risorse per portare avanti i propri progetti al raggiungimento di nuovi ascoltatori. Purtroppo è sempre difficile autofinanziarsi, perciò ben vengano progetti di questo tipo, che fanno in modo che la musica indipendente possa continuare ad uscire dalle cantine”.

E dopo il singolo? È previsto un album? “Di pezzi già pronti ne abbiamo molti, che portiamo già in giro dal vivo, perciò ci piacerebbe davvero registrarli e raccoglierli in un album o in un EP. Ci stiamo pensando e credo che l’anno prossimo potrebbe anche essere quello buono”.