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20/03/2018   ESTETICA NOIR
  ''Fredde e malinconiche atmosfere wave, ma con un impatto reale e sanguigno...''

Ciao ragazzi, dato che è la prima volta che vi intervistiamo ci fa piacere partire dall’inizio, per presentarvi meglio ai nostri lettori. Chi sono gli Estetica Noir? ''Ciao a tutti i lettori di Music Map! Vi risponde Silvio (voce, chitarre e synth). Gli Estetica Noir sono una band di Torino formatasi circa 4 anni fa. La nostra musica oscilla tra la new wave degli anni '80 e il goth-rock con elementi elettronici più tipico dei '90. Ci definiamo una wave-rock band per il fatto che ci piace coniugare alle fredde e malinconiche atmosfere wave, un impatto reale e “sanguigno” supportato da strumenti tradizionali e lasciando all'elettronica uno spazio importante ma non di primo piano. Abbiamo all'attivo un primo ep e poi l’album “Purity”, pubblicato nel 2017 per la Red Cat Records, ed inoltre diversi nostri brani sono stati inseriti in alcune prestigiose compilation internazionali, come “For the bats” vol.1 e vol.3, “Italian Gothic” e “Sparkle in the dark vol.4”. “In Heaven”, il nostro nuovo singolo, è il quarto videoclip ufficiale della band. Abbiamo all'attivo alcune prestigiose aperture per band quali Christian Death, Frozen Autumn e Norma Loy. Due nostri brani sono anche presenti nell'ultimo film di Riccardo Iacopini “Al massimo ribasso”. Gli Estetica Noir si sono formati per una mia esigenza artistica: avevo accumulato tantissimo materiale negli anni, per cui chiesi al mio vecchio amico Rik, con il quale avevo già suonato assieme in una tribute band dei Cure (gli Other Voices), di ascoltare alcune demo. Da quel momento iniziammo a provare alcuni musicisti e dopo alcuni inevitabili cambi di formazione, abbiamo trovato con Paolo e Luigi la quadra ottimale''.

Come stavi accennando, siete da poco tornati sulle scene con un nuovo singolo e il relativo videoclip, “In Heaven”, un brano oscuro e tormentato, che parla del condizionamento della religione. Vi riferite ad una religione in particolare oppure pensate che valga un po’ per tutte? ''Non ci riferiamo ad una religione in particolare, ma alla strumentalizzazione che viene fatta di esse. Personalmente penso che la religione sia solo superstizione, nonché uno scaltro metodo per controllare le masse e giustificare le peggiori atrocità da parte dei poteri forti, e non capisco come la gente, in un secolo in cui l'informazione è a portata di tutti, continui ad affidare le proprie paure e la propria debolezza ad un'entità di cui non ha certezza. Il testo del brano è ispirato al documentario “Religiolus”, un vero manifesto della razionalità e dell'ateismo. Vi è poi contenuta al suo interno la citazione di una frase di un monologo di George Carlin, che dice verità scomode ma impossibili da non accettare anche per il più incallito bigotto credente''.

Com’è nata l’idea del videoclip che accompagna il brano? ''L'idea del video nasce dalla ricerca di sé stessi: chi siamo e perché siamo ciò che siamo. Per incarnare il protagonista abbiamo scelto un volto anonimo per rappresentare tutti noi. Il protagonista rappresenta nient'altro che un uomo nel momento della sua uscita di scena da questo “gioco” al quale tutti stiamo partecipando, che è la vita. In lui cresce il dubbio, alimentato dalla sua prossima ed inevitabile dipartita. “E se non ci fosse nulla dopo? La religione non mi dà di certo una risposta esaustiva”. Nel video si vede però una dualità di eventi e quindi la chiave di lettura potrebbe essere completamente ribaltata in “la scienza non mi dà le risposte che cerco e quindi abbraccio la religione nella speranza che non sia finita qui”; una lotta interiore nell'attesa di un aiuto o una rivelazione e forse, proprio nel momento in cui il dubbio si affievolisce, si comprende di “essere pronti ad andare”''.

Ad un certo punto nella canzone avete insomma ripreso una citazione da un monologo di George Carlin, il noto comico americano. È stato lui ad ispirarvi il brano oppure dopo aver scritto il brano vi siete accorti che quella sua frase sarebbe stata perfettamente utile al contesto e l’avete perciò inserita? ''No, come ho detto, il testo l'ho scritto di getto dopo aver visto “Religiolus”. La frase di George Carlin ho provato a inserirla un po' per gioco, ma poi ci siamo resi conto che calzava a pennello sia per contenuto che per metrica e quindi ne siamo rimasti entusiasti e allo stesso tempo orgogliosi di tributare il nostro apprezzamento a questo fantastico artista''.

Il vostro disco è uscito da più di un anno: come mai avete atteso tanto tempo prima di presentarvi con questo nuovo singolo? ''Inizialmente l'uscita del secondo singolo era prevista per inizio estate 2017, ma purtroppo è arrivato ad un anno di distanza dal primo singolo perché, per una serie di inconvenienti a livello personale e di salute, non siamo riusciti ad organizzare un tour promozionale nel 2017 per l'uscita dell'album; dal momento che questo tour è stato traslato di un anno, per l'occasione abbiamo pensato fosse necessario far tornare a parlare dell'album e spingere quello che riteniamo essere uno dei brani potenzialmente più “forti”''.

Quali sono quindi i prossimi progetti degli Estetica Noir? ''Beh, nell'immediato stiamo per partire per un mini-tour in Belgio e Francia: non vediamo l'ora! Poi, una volta tornati, penso che ci metteremo a lavorare sui brani nuovi; abbiamo molto materiale in cantiere e soprattutto, naturalmente, non ci si può mai fermare, quindi cercheremo altre date e nuove opportunità su tutti i fronti''. (VINCENZA SFERA)