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02/05/2018   LUCA CASALI
  ''Il mio concerto, un viaggio continuo in terre lontane...''

Luca Casali è un cantautore riminese, trasferitosi per alcuni anni in Australia e in Nuova Zelanda: una scelta che cambierà radicalmente la sua vita e la sua musica. Gli enormi spazi, i silenzi e i colori della terra ancestrale forniscono al cantautore la profondità necessaria per iniziare un percorso artistico musicale maturo. Rientrato in Italia, si inserisce nell’emergente scena cantautorale romagnola intrecciando diverse collaborazioni e presentando i suoi primi brani inediti. Un cantautorato australe, il progetto di Luca Casali prende forma e si sviluppa tra sonorità uniche ed evocative. Una fusione di generi musicali, con richiami che vanno dal blues al folk alla roots music, passando (in alcuni tratti) per l’alternative rock.

Ciao Luca, come nasce l'idea di scrivere un concept album? ''Non vorrei rispondere banalmente, ma credo proprio che nasca dall'esigenza di comunicare ed esprimere il proprio punto di vista e idee''.

Chi sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato? ''Gli artisti che mi hanno realmente influenzato per questo album sono principalmente Xavier Rudd, John Butler e Jeff Lang. Artisti australiani con un genere musicale affine al mio. La stessa scoperta della chitarra weisseborn (Slide) la devo a loro. Dietro a questo c'è tutto il mio background musicale che affiora, qualche volta di più qualche volta di meno, nei brani''.

Come definiresti il tuo modo di fare musica? ''La musica che propongo non è da mainstream, sono sonorità ancora poco diffuse in Italia e in Europa ma questo è un punto a mio favore. Infatti, nei live, riusciamo a coinvolgere emotivamente gli ascoltatori tramite sonorità evocative e uniche, e lo stesso utilizzo della weissenborn associata al contrabbasso di EROS RAMBALDI e alle percussioni africane di LORENZO DI SILVESTRI rende il concerto un viaggio continuo in terre lontane''.

Che esperienza hai tratto dalla tua permanenza in Australia e poi in Nuova Zelanda? ''Beh, per rispondere a questa domanda non basterebbero 100 pagine, ma se consideriamo solo l'aspetto artistico è stato fondamentale. E' stata la scintilla che ha dato inizio a tutto, la base della musica che scrivo ora''.

E poi La Clinica Dischi! ''La Clinica Dischi è stata una bella scoperta, un gruppo di ragazzi giovani, che ci credono e che lavorano sodo! Mi è piaciuta la loro professionalità e l'approccio al lavoro''.

Quali sono le tematiche principali del tuo album? ''L'idea del disco prende spunto dalla teoria scientifica che ipotizza una nuova estinzione di massa, la sesta nella storia del nostro pianeta. E' la visione della nostra attuale società, in cui sembra sempre di essere in attesa di qualcosa o qualcuno che possa destabilizzare o sconvolgere il nostro stato. Una visione del prossimo futuro incerta, dettata oltre che da previsioni e catastrofi ambientali anche da movimenti e scontri socio/culturali in una società sempre più multietnica''.

Quanto sono importanti per te i social network a livello musicale? ''I social sono diventati fondamentali adesso per qualsiasi musicista o artista che voglia proporsi e farsi conoscere. Bisognerebbe essere esperti di social network oltre che musicisti...''.

Chiudi con un consiglio ai giovani che vogliono iniziare a fare musica partendo con il piede giusto! ''Ascoltate tantissima musica, di ogni genere, e dedicate tanto tempo allo strumento, queste sono le prime due cose fondamentali''.