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09/05/2018   MEDS
  ''Il nostro obiettivo è quello di far emozionare, se c’è questo c’è tutto...''

Ciao ragazzi, come mai avete scelto il nome ‘Meds’ e perchè è nato questo progetto? ''Ciao a voi! In inglese si usa il termine ‘meds’ per indicare un insieme di medicine che vanno prese continuamente per stare bene, ma è anche un termine gergale che sta per ‘droghe’, quindi il motivo concettuale si spiega un po’ da se’ ed è strettamente legato al ‘perchè’ ultimo di questo progetto. Volevamo qualcosa che potesse essere unico e riconoscibile''.

E’ uscito da poco il vostro primo singolo ‘Call me White’, accompagnato da un bellissimo video di animazione 3D. Diteci di più! ''''Call me White'' è un brano che ha una forte impronta pop nonostante si muova in territori ricercati da un punto di vista sonoro. Rappresenta un po’ il crocevia perfetto fra la nostra matrice elettronica/glitch e il mondo indiepop internazionale. Il video è frutto del lavoro del grafico tedesco Marco Mori. Volevamo un video in motion design 3D che fosse di impatto, esteticamente bello ma anche minimale e significativo''.

Parliamo di questo. Nel videoclip si vede una figura senza volto, cosa rappresenta? ''''Call me White'' ruota intorno al concetto che in ognuno di noi convivono due personalità, intesa come la naturale tendenza, propria dell’Uomo, a dividersi in due in ogni processo decisionale. Chi non si è mai trovato in una situazione in cui parte di sé voleva fare o dire una cosa e l’altra parte la cosa diametralmente opposta? Allora, l’assenza di un volto indica la mancanza di un’identità, l’incapacità di prendere una decisione. Allo stesso significato si possono ricondurre tutti i personaggi che compaiono nel video: l’uomo spaccato in due e sfilacciato è molto evocativo''.

E’ un argomento molto interessante. Tutti i vostri brani voglio comunicare qualcosa in particolare? ''Questa è una domanda molto complessa. La musica suscita in ognuno di noi emozioni molto differenti. Un brano può regalare gioia ad una persona e malinconia ad un’altra, indipendentemente dal significato che l’artista ha voluto dare al brano. Il nostro obiettivo è quello di far emozionare, se c’è questo c’è tutto. Poi in un secondo momento si può parlare delle storie e le riflessioni che compaiono nelle nostre canzoni. Nelle nostre compaiono molti elementi autobiografici che però poi possono essere oggetto di valutazioni più generiche e universali''.

Quali sono i prossimi passi? ''Siamo in piena fase promozionale. Nel brevissimo futuro ci concentreremo per portare il progetto all’attenzione di più pubblico possibile attraverso la Stampa e le Radio. Verso Giugno inizierà un breve tour acustico in cui suoneremo le canzoni cosi come sono nate, è una cosa che volevamo fare dall’inizio, perchè l’elettronica, sampler e sintetizzatori ti allontanano dal vero spirito del brano. A Ottobre invece è previsto un tour con il set completo, ci saranno elettronica in gran quantità, chitarre e un visual mapping show. Si balla, si ascolta e si vede. Sarà bello''.

E’ in previsione un ep o un disco? ''Un EP, del quale però ancora non sveliamo nulla! Grazie ragazzi''.