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05/07/2018   RENATO CARUSO
  ''Ho fondato un mio genere musicale, il ''FuJaBoCla''...

Ciao Renato, sei chitarrista e compositore. A sei anni inizi a suonare chitarra e pianoforte. C’è qualche ricordo buffo della tua infanzia, di quando hai iniziato a suonare? ''Mio padre fin da bambino mi insegnava gli accordi di chitarra giocando. Mio papà suona e con la sua passione mi ha contagiato, trasmettendomi l’amore per la musica e la nostra tradizione''.

Sei il fondatore di un nuovo genere musicale, “FuJaBoCla”, che mescola vari generi musicali. Come è nato questo movimento? ''Siccome suono tanti generi musicali, vario e mescolo la tradizione con sonorità che vengono da tutto il mondo. Sono i generi che suono da sempre e fanno parte del mio repertorio artistico. E' mischiando questi generi che ho fondato il genere musicale “FuJaBoCla”, che è l’acronimo di Funk, Jazz, Bossanova e Classica. Questi rappresentano le diverse influenze culturali e musicali del mondo. Ne mancano alcune tra cui il Pop e il Rock che non tratto, in quanto suonare “FuJaBoCla” per me è diventato un Pop contaminato e, se vogliamo, anche Rock. Partendo dall’Europa si arriva in America settentrionale e latina''.

L’undici maggio è uscito il tuo nuovo disco “Pitagora pensaci tu”, con tanti inediti al suo interno. Questo lavoro discografico mantiene la tradizione con piacevoli contaminazioni “esotiche”, inoltre c’è solo il suono della tua chitarra. Narraci questo capolavoro… ''Vi voglio raccontare questo: io ogni giorno scrivo le mie canzoni (compongo musica) e utilizzo tutto il mio repertorio. Il mio movimento “FuJaBoCla” è molto presente nel mio nuovo disco dal titolo “Pitagora pensaci tu”, che dovete correre a sentire, ed è disponibile nei migliori negozi di dischi. Diciamo che faccio una sorta di “Copia” e “Incolla” dei brani che scrivo ogni giorno e li inserisco nel mio progetto musicale. In questo disco la protagonista è la mia chitarra e l’arte. Il disco è arrivato dopo un periodo di scrittura e riflessione. E' un disco che merita di essere ascoltato e acquistato perché c’è l’arte e la musicalità partenopea mischiata ad altri generi che si lasciano ascoltare e ballare piacevolmente''.

Nel primo brano estratto dal disco “Pitagora pensaci tu” è stato realizzato il Videoclip, diretto e girato da Francesco Leitner Portolesi. Un video che riscopre la tradizione. Cosa vuoi trasmettere attraverso questo videoclip? ''Il video del brano “Pitagora pensaci tu” è stato girato in due giorni e l’idea è nata in due ore. L’idea, nata dal regista, è quella di unire tradizione e passione. Infatti nel video, mentre suono la mia chitarra c’è una bellissima ballerina che danza con una sensualità raffinata. In questo video musicale voglio esprimere l’amore per la musica e la tradizione mediterranea. Il mio sogno è comporre e suonare le colonne sonore dei film. Magari un giorno accadrà di sentire al cinema una colonna sonora composta da me...''.

Renato, tu sei chitarrista e anche compositore, hai collaborato con numerosi artisti… ''Un artista che ricordo con affetto e ammirazione è Ron, perché mi ha permesso crescere come artista. Sono stato anche insegnante all’interno della sua accademia''.

Spesso interpreti i brani di un grande artista partenopeo. Forse sai già di chi sto parlando, di Pino Daniele scomparso da pochi anni… ''Sono cresciuto con la sua musica e mi ci sono anche nutrito in qualche modo. In molti suoi brani si sente una chitarra travolgente e passionale, oltre alla sua voce unica. Il mio brano preferito di Pino è “Quando”, mi piace suonarla e risentirla senza mai stancarmi. Pino, il mio maestro nascosto, ci ha lasciato la musicalità di un vero napoletano, la poesia e tante altre cose belle. Chi suona la chitarra non può non imparare almeno un suo brano nella sua vita. La tecnica che aveva, lo stile ,il cuore, tante cose Pino Daniele rappresenta. La forza di una rinascita della musica napoletana ad alto livello''. (Edda Forlini)