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18/07/2018   MIKE SPONZA
  ''Ci serve un cuore nuovo per vivere l’estate dell’amore...''

Ciao Mike, hai registrato il tuo ultimo disco negli Abbey Road Studios, proprio dove i celebri Beatles hanno registrato il 90% dei loro brani. Cosa ti ha spinto a registrare in questo studio? ''Ho già registrato un album nello studio di Abbey Road. Mi hanno messo in contatto con Rob Cass che mi ha prodotto questo nuovo disco e anche quello precedente. Questo disco è stato costruito e prodotto in Inghilterra. Ho lavorato un anno a questo progetto musicale per raffinare la scrittura e perfezionare il sound. Sono soddisfatto di questo disco e ho dato il massimo di me stesso come gli altri 20 musicisti che hanno lavorato con me a questo progetto''.

Sei un pilastro del Blues italiano. Raccontaci il tuo percorso artistico. ''Ho iniziato a suonare all’estero a 20 anni, perché c’era la possibilità di esibirsi dal vivo in locali e festival. In questo modo ho costruito contatti in tutta Europa, con impegno. Grazie a questo collaboro con artisti di tutta Europa e ho creato anche una importante rete di amicizie, partecipo anche ad altri dischi come musicista, ultimamente con un’artista croato''.

Ascoltando l’album ho notato che è stato fatto un lavoro di qualità. Ho immaginato che ci sia stato tanto lavoro in studio... ''Il lavoro in studio è stato essenziale, perché prima di arrivare abbiamo fatto tante prove a Trieste, in questo modo abbiamo semplificato il lavoro. Il primo giorno in studio abbiamo registrato il cuore dell’album, le 10 tracce strumentali, abbiamo aggiunto il resto dopo''.

Questo splendido disco dal titolo “Made in the Sixties” è stato anticipato in radio dal singolo “Blues for the Sixties”, il cui video è ispirato a gli anni '60… ''Il singolo è dedicato al 1969. E' una chiusura del disco vista con i miei occhi. Il video si svolge in una villa storica di Trieste con auto d’epoca. L’atmosfera è sospesa in un limbo con riferimenti Sixty senza essere malinconici, in questo contesto viene adagiata la canzone. Noi suoniamo in questo fantastico contesto Vintage. Sono accompagnato da Roberto Maffioli al basso e Moreno Buttinar alla batteria''.

Ogni canzone racconta anno per anno questo decennio degli anni '60. Ripercorri un decennio di cambiamento e consapevolezza. Mostri il lato più Glamour di questi anni ma anche il lato più scuro. Raccontaci… ''Ho fatto una ricerca di sei mesi sui celebri anni '60 prima di scrivere i testi delle canzoni. Voglio mostrare le contraddizioni di quegli anni, avvenimenti importanti come il primo uomo che è andato sulla luna, e gli eventi Glamour di vita mondana delle Star in contrapposizione alla morte del presidente Kennedy e la guerra in Vietnam''.

Parlami della canzone “1964-Glamour Puss”… ''La canzone è ispirata a Ursula Andress, Bond Girl anni '60. Mi sono ispirato a un fotogramma della pellicola in cui si vede la bellissima Ursula uscire dall’acqua in costume con un fisico mozzafiato e uno charme incredibile. Queste donne glamour del Jet Set anni '60 sono icone di eleganza e stile. Donne che uscivano da una limousine con abiti raffinati, invitate a party esclusivi, che iniziavano ad essere libere da schemi convenzionali. Le prime feste trasgressive con droghe o acidi ma sempre in un clima Peace and Love. Ho scelto Ursula come icona perché sono un cultore delle pellicole di James Bond. Ursula, simbolo di assoluta bellezza e Sex-symbol che faceva sognare tutti i ragazzi, in camera avevano appeso il suo poster. Ancora oggi rimane nell’immaginario comune perché oltre alla bellezza aveva stile ed era una donna fuori dal comune ed eccentrica. Per scrivere e suonare questa canzone mi sono ispirato alle colonne sonore del film di James Bond''.

Vuoi dirci quale è il tuo sogno Top-Secret come in una Missione impossibile (rimanendo in tema di James Bond)? ''Il mio sogno è scrivere una colonna sonora dei film polizieschi all’italiana (genere giallo). Infatti in questo disco ci sono tracce con una sonorità idonea alle colonne sonore. Volevo fare cenno ad un’altra canzone perché per la prima in questo disco spazio in vari generi. Il disco è composto interamente da inediti. Nella canzone “1962-A Young Londoner’s Point Of View On Cuban Crisis” riproponiamo i suoni di Otis Redding che per primo introdusse la musica Afro-Cubana nel pop. Per suonare questi suoni e riprodurli abbiamo dovuto studiare e riprovare per tanti mesi fino al raggiungimento di un buon risultato''.

Sabato 7 luglio è iniziato in Germania il “Made in the Sixties Summer Tour 2018”, nel quale toccate molti festival Jazz e Blues in tutta Europa. Ricordo una data giovedì 6 settembre al Soundtracks Festival in Parabiago (Mi). Siete in 8 elementi sul palco tra musicisti e due coriste. ''Per questo Tour ho voluto allargare la band a 8 elementi. Ho chiamato musicisti di Trieste con cui suonavo da quando avevo 20 anni. Questi musicisti sono anche miei amici, infatti quando facciamo le prove o suoniamo in giro nei concerti l’atmosfera è rilassata e si lavora decisamente bene. Ho anche 2 splendide coriste che mi accompagnano nel Tour che hanno collaborato con Elisa''.

Ieri alla presentazione del disco presso la Mondadori (Duomo) Milano hai parlato di un’artista del Jet-Set internazionale, Dana Gillespie, che hai scelto per cantare la canzone “1967-Good Lovin”. Vuoi raccontarci questa esperienza? ''Dana la conosco da più di 10 anni, devo ammettere che è una grande artista. Quando vado a trovarla a Londra facciamo una passeggiata nel suo quartiere e mi spiega tutta la storia e cosa c’era ad ogni angolo. Mi fa anche scoprire posti dove si vive ancora a livello musicale questa atmosfera anni '60. La canzone “1967-Good Lovin” è nata da un ricordo che ho fin da bambino. Avevo solo 12 anni e leggevo Topolino, c’era scritto un fatto di cronaca: un trapianto di cuore fatto da un grande cardiologo. Ci serve un cuore nuovo per vivere l’estate dell’amore. Tra droghe e psichedelia, sempre mischiati all’amore e all’atmosfera di quel periodo. Ma nascono in quell’anno anche storie d’amore durate tantissimo, come Elvis che sposa Priscilla e Paul (dei Beatles) che incontra Linda, nascono quindi due grandi coppie''.

In questo disco ci sono 20 elementi tra musicisti, cantanti e coriste. Ricordo che questo disco è disponibile nei migliori negozi di dischi e Store Online. (Edda Forlini)