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19/12/2018   A RED IDEA
  ''Musicalmente sono un po’ come una spugna, assorbo la musica che ascolto...''

Esce il 25 gennaio per Beautiful Losers l'esordio discografico di A Red Idea: ''Bed Sea Walks''. Un disco nato sull'onda delle divagazioni fisico-psichiche del suo autore, il veneziano Alvise Forcellini. In quest'intervista Alvise ci racconta i segreti dietro le sue canzoni, un mix di psichedelia, alternative rock e indie pop dal feeling molto internazionale.

Alvise, in questo disco attraversi generi molto diversi. Come descriveresti la tua musica? ''Musicalmente sono un po’ come una spugna, assorbo la musica nuova che ascolto. Sicuramente nel mio DNA c’è il rock alternativo. Poi però lavoro molto sui suoni, sia con chitarre che con sintetizzatori, e anche sul modo di cantare. Così alla fine ogni canzone assume una propria identità''.

Di cosa parlano le tue canzoni? ''Domanda difficile! Direi che si tratta di evocazioni, atmosfere, in cui si mescolano persone, incontri e scontri, dubbi esistenziali, paure, speranze''.

Com’è nato il tuo moniker? ''Dalla mia bambina di 3 anni, che un giorno si è svegliata dicendo che aveva un’idea rossa. Mi è piaciuto il fatto di colorare le idee. Che è poi quello che fa anche la musica, no?''.

Hai una strategia per scrivere una canzone? ''Sì, direi che all’inizio ci sono delle idee musicali che nascono per caso, suonando la chitarra. Se ho l’impressione che possano svilupparsi, comincio a strutturarle. E’ il momento in cui provo possibili arrangiamenti. Poi passo al computer e registro. Alla fine aggiungo i testi, che per me rappresentano la parte più laboriosa, posso restarci sopra anche mesi…''.

Quali sono i gruppi contemporanei che segui e a cui ti ispiri? ''Negli ultimi anni mi hanno segnato i dischi di artisti come Unkown Mortal Orchestra, King Krule, The Antlers, Fleet Floxes, Thundercat, Midlake. Tra gli italiani mi vengono in mente Giorgio Poi e Andrea Laszlo De Simone''.

Qual e’ il tuo sogno come musicista? ''Continuare a scrivere musica della quale sono contento, questa è la prima cosa. Per farlo, anche collaborare con altri musicisti, produttori, perché è molto motivante, e poi perché è così che si impara. Ovviamente anche diffondere di più le mie canzoni, sperando vengano apprezzate''.

Ti vedremo dal vivo nel 2019? ''Credo di sì. Ne stiamo parlando con l’etichetta Beautiful Losers, che ha un sacco di belle idee. Certo è più facile spostarsi con una piccola formazione, in duo o trio''.

Ti senti influenzato dall’atmosfera di Venezia? ''Beh, la musica nasce interpretando i rumori e suoni che ci circondano, quindi direi di sì, anche se è difficile capire come. Nei testi una certa melancolia, l’evocazione del mare, uno stato d’animo introspettivo sono certamente la conseguenza del vivere in mezzo alla laguna''.

Hai girato parecchio per il mondo. Quali sono state le tue esperienze musicali più belle? ''Sinceramente sono davvero contento di essere a Venezia e di aver conosciuto tanti musicisti appassionati, qui. Ma ovunque ho vissuto, sia a Bruxelles che nel Nord Europa o in Africa, dove ho trascorso 3 anni, sono riuscito a fare cose interessanti''.

Hai già idee per un secondo disco? ''Sia per un secondo che per un terzo! Per il secondo pensavo ad un EP, magari registrato dal vivo. Le canzoni ci sono già, sono lì che aspettano impazienti...''.