Sono presenti 1271 interviste.

19/04/2024
ETTA
''Esporti come artista ti connette ad una parte interiore molto intima e sensibile, che può essere minata da chiunque...''

18/04/2024
SONIA VETTORATO
''Siamo un Paese estremamente arretrato in fatto di cultura musicale, e c’è poco rispetto per la figura del musicista...''

tutte le interviste


interviste

27/02/2019   ALLUME
  ''E' bello stare nell'underground: c'è ancora rumore, volumi criminali, si incontra il pubblico migliore...''

Ciao Allume e benvenuti su Music Map. Presentatevi ai nostri lettori. ''Un bel high-five a tutti i lettori di Music Map. Siamo gli Allume, una band stoner-rock di Arezzo. Lo scorso anno abbiamo inciso un disco, "Ode", e lo stiamo portando in giro per l'Italia. Siamo consapevoli che il genere, la nostra sonorità, il nostro modo di stare sul palco siano oggi tutti elementi di controtendenza. Ma francamente, per farci dell'auto-ironia, ce ne infischiamo. E' bello così, è bello stare nell'underground e farne parte, nel nostro piccolo. C'è ancora rumore, ci sono volumi criminali, si incontra il pubblico migliore''.

Il progetto Allume nasce come evoluzione del duo blues rock Samcro. Come siete arrivati a questa nuova formazione e a questo cambio di genere, ora improntato allo stoner rock? ''Samcro è stato un progetto molto caro a me, Mario, cantante e chitarrista, e Nicola Cigolini, batterista. Il duo è nato nel 2012 e abbiamo inciso due dischi con SofficiDischi/Audioglobe: "Terreste" (2014) e "Colpevoli" (2016), ancora disponibili online su Spotify e altre piattaforme. Dopo l'ultimo disco cercavamo una svolta, così abbiamo inserito un nuovo elemento, Nicola Mancini, al basso e ai synth. Provando in sala prove ci siamo resi conto che la nuova formazione, grazie soprattutto all'ultimo entrato, poteva dare di più, poteva andare oltre al garage-blues. La virata allo stoner-rock è venuta quasi da sé, e man mano che arrangiavamo brani nuovi abbiamo cercato la nostra nuova identità. Talvolta si scorgono dei rimasugli di hard-blues nei nostri riff: d'altronde non si possono mai cancellare le origini. Però, quelle quinte diminuite, quegli accordi di settima-nona aumentata, servono a colorare le nuove sonorità, che abbracciano un po' il desert, un po' lo stoner e talvolta "provano" a calarsi in alcuni passaggi doom''.

Lo scorso 25 gennaio è uscito il vostro nuovo street single ''Monumenti 2nd'', che anticipa la pubblicazione del disco ''Ode''. Il tutto è stato presentato sui vostri social con dei contenuti legati alla scienza e alla fantascienza, tematiche centrali nei vostri testi. Da dove nasce la passione per certe materie e in che modo influenza la vostra produzione artistica? ''Per quanto tutto possa fare pensare a un concept album, in realtà nulla è stato concepito per tale specifica finalità. Diciamo che i testi, le sonorità, in fase di scrittura hanno preso questa direzione. Forse perché noi tre (Mario, Nicola I, Nicola II) siamo sempre stati attratti dall'inesplorato, dall'inesplorabile, dalle domande alle quali ancora oggi non vi sono plausibili risposte. La nostra principale ispirazione viene dall'amore per il cinema, soprattutto per il monumentale capolavoro di S. Kubrick, ''2001: Odissea nello spazio'', e altri film più recenti che ruotano attorno alla tematica dello spazio/tempo. Siamo attratti dai buchi neri, dai ponti di accesso verso altre dimensioni: da qui il titolo del nostro disco, "Ode", come acronimo di ''Orizzonte Degli Eventi''. Abbiamo risemantizzato questi concetti in tematiche attualissime, cantate in italiano. Cercavamo qualcosa di originale, qualcosa che potesse parlare ai pochi curiosi di oggi che vadano oltre ai primi 16 sec. di una canzone. Tutto il disco, in definitiva, ruota su questi tre concetti: l'ignoto, il dubbio, l'attesa. Tutte tematiche del noi-ora, sulle quali abbiamo costruito la metafora dei buchi neri''.

''Monumenti 2nd'' è una "mina" di 2 minuti e 30 secondi. Un biglietto da visita che chiarisce sin da subito il piglio del vostro sound ma che lascia tanta curiosità su come sarà il disco ''Ode''. Potete anticiparci qualche cosa degli altri brani? ''Monumenti (2nd)'' è un brano che fa parte di un trittrico, tutti con lo stesso titolo. Il trittico, in realtà, sarebbe un brano arrangiato e composto come unico; solo successivamente abbiamo deciso di dividerlo in tre "movimenti" (da qui il gioco di parole monumenti-movimenti), sia per una ragione legato al minutaggio sia perché qui dentro c'è la chiave per capire il disco. Quindi abbiamo messo il primo movimento in apertura, il secondo a metà disco, il terzo in chiusura. Definiamoli pure la cornice, con un prestito boccacciano, a "Ode". Tuttavia il disco non suona in maniera del tutto omogenea. A titolo di anticipo, ci sono dei brani decisamente più orecchiabili, cioè più fruibili, meno rocciosi, con una sonorità un po' più aperta come "L'eco dei marinai" o "Penelope"; ci sono dei brani-inno come "Hai mai", poi dei viaggetti come "Tra il buio e una parola". Con la varietà dei brani, insomma, abbiamo pensato di cercare il nostro lettore, di orientare l'ascolto e di costruirci tutt'intorno un nostro range ideale. Siamo convinti che "Ode" possa piacere o non piacere, non ci sono vie di mezzo. E questo ci piace''.

Sappiamo che il tour promozionale di ''Ode'' è già partito. La prima data è stata il 21 febbraio a Pescara. Dove e quando saranno le prossime tappe? ''Il 21 febbraio abbiamo suonato allo Scumm di Pescara, il 22 abbiamo fatto un release party di "Ode" al Golden Drake di Arezzo e il 23 eravamo al Santamaria Pub di Selci Lama, in provincia di Perugia. Queste prime tre date le abbiamo fatte con i Milf, duo acid-core di Pescara, e sono state una bomba. Una collaborazione sicuramente da rifare. La prossima data sarà il 15 marzo al Compass Rose di Sansepolcro (AR), poi ce ne saranno altre fino all'estivo che annunceremo a breve. Questa prima parte del tour comprenderà una quindicina di date, ma siamo convinti che la vera e propria attività live comincerà tra autunno 2019 e inverno 2020. Queste prime date servono per farci conoscere, per vedere le reazioni del pubblico e del territorio. Insomma: dobbiamo spianarci la strada, e non c'è miglior modo di farlo se non caricando gli strumenti in macchina e andare a suonare. Sempre con nuovi obiettivi, verso nuovi orizzonti''.