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18/04/2019   OZZO
  ''Quello che fa la differenza nelle arti è il gusto, e quello va a prescindere dal genere musicale...''

Ciao Ozzo. Benvenuto su Music Map. Presentati ai nostri lettori. ''Ciao a tutti, qualcuno mi conosce come oZZo, altri come oZZo Dj, solo mia mamma come Ivano. La mia avventura con la musica inizia con l'amore sfociato col punk hardcore degli anni '90: No Use For A Name, Bad Religion, Pennywise, Sick Of It All e via dicendo, con la mia prima militanza nella band PHP (PsycHoliday Project), una delle band di spicco nei '90/2000 della scena hardcore milanese. Col proseguire degli anni la mia voglia di cercare sempre altro mi ha portato a formare o militare in altre band sempre come chitarrista, ad esempio Audrey, Mellowtoy, solo per citare le ultime avventure. Non ho mai nascosto la mia passione per la musica elettronica: già nell'ultimo disco degli Audrey "Lost in promises", nella scrittura dei pezzi avevo dato un buon contributo electro alla stesura, ma solo dopo lo scioglimento della band e la nascita del mio progetto oZZo ho dato sfogo a tutte le mie velleità electro con l'uscita del mini ep ''#pastislost''. Il disco, uscito un anno fa esatto, vede alla voce Alessio Corrado (Jellygoat e Mighty Dogs) e alla produzione, oltre a me in prima persona, Jacopo Festa. Ed è proprio con l'uscita del disco che il mio modo di comporre musica e pensarla ha avuto una svolta, che però io interpreto come crescita e sviluppo di una tentazione per troppi anni soffocata''.

Lo scorso 12 aprile è uscito il tuo nuovo singolo, ''Change RMX'', che è il remix di una tua precedente release, la canzone ''Change'' contenuta nel disco ''Pastislost''. Da dove nasce l’esigenza di pubblicare questa nuova versione del brano? ''Sì, sembra quasi una coincidenza, anche se io non credo alle coincidenze, un anno fa usciva ''#pastislost'' (13 aprile 2018) e il 12 aprile 2019 (con lyrics video) esce un mio remix della traccia numero 2, ''Change'' , la traccia più alternative rock/metal del disco in versione dance/dubstep. Ironia della sorte? Non saprei, il remix lo avevo composto già un annetto fa, quasi in concomitanza della scrittura del pezzo originale, ma non avevo ancora avuto mentalmente la maturità e coraggio di uscire cambiando pelle. Mi chiedi se è stata una esigenza o meno: in realtà, devo essere sincero, io di carattere sono sempre alla ricerca dell'altro, rispetto a quello che ho, e lo trovo, se da un lato è destabilizzante per chi mi circonda, dall'altro è la mia linfa vitale, e quindi cercare soddisfazioni e stimoli in altri ambiti musicali che non fossero quelli delle mie origini è stato davvero una boccata di ossigeno. Poi non ho mai sopportato i "one track mind" nella musica; alla fine quello che fa la differenza nelle arti è il gusto, e quello va a prescindere dal genere musicale''.

Musicalmente sei poliedrico. Hai un passato nella scena rock milanese ma hai sempre apprezzato l’elettronica, tanto da spingerti a contaminare le chitarre con tastiere e sonorità dance. Da dove nasce questo essere trasversale? ''Io non direi che il mio passato è la scena rock milanese; io la definirei piu che altro la mia origine, o meglio la scena punk hardcore di Milano è la mia radice musicale nella quale tutto ha avuto origine; ti posso anche aggiungere che da poco sono entrato prima come produttore e poi come 5° membro nei Wolf Theory (all star band con membri di Exilia e Mellowtoy) e facciamo un bell'alternative metal con molte contaminazioni electro dopo al mio arrivo. Come ti dicevo prima, il mio essere cosi trasversale nasce proprio da un bisogno di continuo confronto con le mille sfaccettature, in primis di me stesso e poi della musica. E non ti nascondo, anzi, che nel mondo del Djing e della elettronica da club ho conosciuto fior di MUSICISTI''.

In realtà hai quasi un alter ego, come se OZZO musicista e OZZO PRODUCER fossero due entità diverse in un unico corpo. E’ così? ''Sì, hai descritto il mio EGO alla perfezione, con un unico errore nel senso che nel mio corpo risiedono mille gusti musicali da un lato e la veste di Producer dall'altro (e nell'ultimo anno). Il continuo confronto coi diversi generi musicali mi ha portato a essere contattato da diverse band per produrre o dei singoli o per mettere mano a dei loro pezzi e creare dei remix (che è il mondo che preferisco ora come ora). Anche questo deriva però dal mio lavoro; sono un fotografo e art director e questa dimensione mi porta ad essere camaleontico e trasformista, nonchè sempre attento alle mode e ai cambiamenti''.

Quali sono le differenze fondamentali, per te, tra il fare il musicista e il fare il DJ? E quali i punti in comune? ''Beh, quando potrò definirmi anche DJ potrò risponderti con molta piu onestà intellettuale; per il momento per la mia esperienza posso racccontarti che entrambe le figure hanno una difficoltà comune, il sapere conquistare il pubblico. Vero che oggi molto più di prima le componenti in gioco sono molteplici: social media, profili seguiti e follower e altre cose collaterali che fanno di te agli occhi del pubblico un personaggio; questo è lungi dal farti diventare un buon artista o un mediocre musicista, ma tant'è che i social ci raccontano anche l'opposto, e io per una volta cerco di lasciare da parte le polemiche per godermi questa mia nuova giovinezza artistica''.

Cosa dobbiamo aspettarci da te dopo ''Change RMX''? Stai già lavorando e nuovo materiale? E se sì, puoi darci qualche anticipazione? ''Beh, posso sicuramente dirti che ''CHANGE rmx'' non è stato il mio primo pezzo "edito" come DJ producer; a dicembre, esattamente il 4 dicembre, è uscito per Smilax Records il mio remix di ''CRAZY'', cover di Seal. Il tutto sempre nasceva da un brano che avevo riarrangiato e coverizzato in chiave electro rock in ''#pastislost'', e sempre con la collaborazione di Alessio Corrado alla voce e Jacopo Festa come coproduttore ho creaato questa versione in chiave dance. I tempi forse non erano maturi o non saprei dirti onestamente perchè, pur reputando l'esperimento piuttosto valido, non ha avuto l'eco che sta avendo ''CHANGE RMX''; non vorrei dilungarmi sul fatto che spesso la promozione e un buon ufficio stampa siano a volte più utili che tante altri "fronzoli" e quindi mi limito ad osservare i dati''.

Progetti per il futuro? ''Sicuramente il modo di approciare il mio nuovo percorso. Ho appena finito la produzione di un nuovo singolo come oZZo, un follow up di ''#pastislost'', e ho girato il suo video come DOP affidandomi alle sapienti mani di HELENA BORNVISION come la chiamo io, una promettentissima regista Ukraina del distretto di KHERSON che aveva già girato 3 anni fa un singolo degli AUDREY. Beh, nulla al caso e nessuna coicindenza, come del resto che non è una coincidenza che abbia prodotto in concomintanza anche il suo remix, ma questa è tutta un'altra storia!!!''.