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28/06/2019   LA SORTE
  ''La vita è così: un viaggio strano e irripetibile che non possiamo ignorare...''

Come descrivereste il vostro progetto a chi ancora non lo conosce? ''Un lucido e puntuale percorso sonoro nelle terre dell’imprevedibile. Ecumenicamente autobiografico... vale per noi, vale più o meno per tutti, perché la vita è così: un viaggio strano e irripetibile che non possiamo ignorare, qualcosa come la forza, a tratti attrattiva, altre volte repulsiva, di Itaca''.

A proposito di “ITACA”, questo è il titolo del vostro album d’esordio. Come avete vissuto la fase di registrazione? ''La registrazione è la parte che preferiamo, il momento in cui si concretizza, parte dopo parte, la spinta demiurgica che ci ha accompagnato dall’inizio della formazione del pezzo. Ma se i tape voce e chitarra registrati in qualche nottata insonne, o le riprese “sporche” fatte in sala prove, si possono paragonare al concepimento e al tempo della gravidanza, la registrazione avviene nella vera e propria sala parto!''.

Inseguire la vostra passione per la musica cosa ha tolto alla vostra vita e cosa invece ha dato fino ad ora?
 ''Inseguire le passioni non toglie niente che non possa essere esclusivamente conteggiato in euro. Quindi la passione non ha prezzo, e per tutto il resto...''.

Pensate che un artista nato sui social abbia le stesse probabilità di sfondare rispetto a uno dei talent? ''Viviamo tempi di confine, di trasformazione e di attesa, dove ormai è quasi adulta la generazione nata al tempo del web, ovvero abituata naturalmente a confrontarsi con mezzi che noi (generazionalmente superati) abbiamo conosciuto e imparato in corso d’opera. È chiaro che in quella direzione vadano perseguiti i passi più significativi per spuntarla sul piano del riconoscimento... vedremo quando saranno cresciuti per bene se batteranno i vecchi dinosauri abituati a farsi conoscere nei live...''.

Di recente avete sentito qualcosa di interessante? Magari qualche canzone da reinterpretare in una bella cover… ''Non possiamo permetterci di aprire delle crepe nella solidità del gruppo... se dovessimo scegliere una cover sarebbe l’inizio della fine! Però avremmo voluto scrivere ''Samurai cop'' della Dave Matthews Band, o una a caso da ''Please dont be dead'' di Fantastic Negrito...''.

Come siete nella vita di tutti i giorni, quali sono le cose che catturano la vostra sensibilità o che semplicemente vi divertono? ''Siamo un archeologo dipendente dal mare, un assicuratore che colleziona chitarre e uno che fa la bella vita... non so dirti bene che lavoro faccia ma fa più giorni di vacanza che prove con il gruppo. Penso che tutti e tre possiamo annoverarci tra quelle poche persone fortunate che ancora si divertono per quello che fanno, e sono catturati da quanto poi avviene mentre lo facciamo. Io (l’archeologo), per esempio, a volte mi fermo a fotografare un tramonto rosso fuoco di ritorno da una giornata di scavo in campagna, che se poi ci passa un aereo in mezzo diventa già una storia da raccontare... e poi c’è la musica… sempre''.

Prossimi impegni? Vi vedremo su qualche palco quest’estate? ''Abbiamo appena registrato nuovo materiale che con buona probabilità finirà nel nostro prossimo lavoro in studio. Per i live siamo work in progress, ma qualcosa di speciale sta bollendo in pentola. Ci aggiorniamo presto! Seguiteci sui nostri social, vi aspettiamo''.