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03/01/2020   LA STANZA DELLA NONNA
  ''Con la musica riusciamo ad esorcizzare ogni tensione e paura...''

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con La Stanza Della Nonna, band di Messina che ha da pochissimo pubblicato un nuovo secondo album che è esattamente a metà strada tra it-pop e quel folk popolare a la Vinicio Capossella, con l'ironia di Elio e tanta voglia di spaccare il mondo. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Benvenuti ragazzi. Avete voglia di fare una piccola presentazione per chi sente parlare di voi per la prima volta? ''Certo. Siamo cinque ragazzi messinesi, più o meno giovani anagraficamente, ma ancora ragazzini nell’anima, che amano mettere in musica e parole le loro storie, visioni ed emozioni. Come tutti subiamo gli urti della vita moderna, ma con la musica riusciamo ad esorcizzare ogni tensione e paura''.

La Stanza della Nonna. È un nome molto peculiare per una band e di certo non è una scelta casuale. Avete voglia di spiegarcela? ''La stanza della nonna è il luogo fisico dove tutto ebbe inizio. Una delle stanze della casa della nonna di due ex-membri tra i fondatori della band adibita a sala prove. Grazie a quello spazio, non solo fisico, ma anche emotivo e quasi spirituale, abbiamo trovato la nostra dimensione artistica''.

Com’è che vi siete conosciuti e avete deciso di cominciare un progetto musicale insieme? ''In realtà tre di noi si conoscono quasi da sempre (Gianluca e Claudio dalle scuole medie, con Antonio dal liceo). L’incontro con Peppe e Bruno è stato quasi fortuito ma fondamentale, al Dalek Studio di Messina''.

Esistono a Messina dei luoghi di ritrovo che possano identificare una scena musicale locale? ''Me ne vengono in mente due. Il Dalek Studio, associazione culturale e studio di registrazione fondamentale per la nostra formazione personale ed artistica, sia come singoli che come band. L’altro è senza ombra di dubbio il Retronouveau, l’unico club in città con una programmazione di concerti degna di nota, aperto anche alle band locali''.

Quali sono gli artisti, italiani o stranieri, che vi hanno maggiormente influenzato? ''Beh, sicuramente i mostri sacri del cantautorato italiano passato (De Andrè, Lucio Dalla, Rino Gaetano, Battisti, Battiato, Paolo Conte) e presente (Iosonouncane, Dimartino, Truppi, Bluvertigo, Cesare Basile). Gli artisti stranieri che più ci hanno influenzato sono i Blur, i Gorillaz, David Bowie, i Gomez, i Karate, i Nirvana, i Tame Impala... e un altro milione e mezzo!''.

Ricordate ancora il vostro primo live? Che emozioni avete provato? ''E come dimenticarlo! Era il 2011, avevamo talmente voglia di suonare che, anche se il proprietario ci ha proposto un cachet, noi abbiamo deciso di farci pagare in birre infinite e cibo. La cosa ancora più assurda è che era un cocktail bar la sera e centro scommesse di giorno. Sicuramente uno dei live più assurdi della nostra vita, ma abbiamo fatto il pienone!''.

E invece… quali saranno i prossimi live? ''Dopo un Dicembre all'insegna di Messina e provincia, da Gennaio inizieremo a farci dei bei giretti. Vi consiglio di andare su www.lastanzadellanonna.com per scoprirle tutte nel dettaglio! Toccheremo grandi e piccole città d'Italia, questo è sicuro. Seguiteci anche sui classici social e stateci dietro!''.

Cosa bolle in pentola per l’anno nuovo? ''Sicuramente suonare live il più possibile e continuare ad arrangiare delle nuove canzoni, adesso non ci fermiamo più!''.