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15/01/2020   ALIANTE
  ''Ognuno può e deve trovare il suo confine e, se gli piace, può camminarci sopra...''

Gli Aliante, sono una delle più liete sorprese emerse nel panorama di musica progressive italiana. Sono stati fondati nel 2017 da Alfonso Capasso, bassista del gruppo Egoband da cui è fuoriuscito in cerca di nuove esperienze musicali, che ha riunito intorno a sé gli amici Jacopo Giusti (altro ex Egoband del passato) ed Enrico Filippi per dar luogo ad una nuova band. Inizialmente il loro nome di partenza era stato stabilito in quello una strana sigla di cui non ricordo il nome, ma simile ad un famoso snack. Partirono subito bene ed il demo del loro primo CD (''L’ultima balena'') che mi inviò per un ascolto in anteprima denotava già basi ideali per spiccare il volo. Spiccare il volo dev’essere stato anche il loro pensiero, tanto che l’amico Alfonso mi chiese un parere su un nuovo nome che era nel frattempo intervenuto: Aliante. Nome sicuramente più progressive, risposi con entusiasmo, molto più adatto. Il loro primo concerto di due anni fa in una fredda serata primaverile fu la pista del loro decollo: adesso l’Aliante sta volando alla grande. Rivisti di nuovo in concerto a Livorno poche settimane fa, ho approfittato per rivolgere ad Alfonso alcune domanda sul gruppo e sul loro ultimo CD ''Sul Confine'' (MP & Records, 2019).

Siete al secondo cd che, come il primo, sta raccogliendo consensi tra i progsters con positive recensioni su siti e riviste specializzate. Innanzitutto come è nata questa band? ''Gli Aliante sono nati perché avevo appena lasciato la Egoband, gruppo con il quale ho suonato da sempre, e i motivi per cui ho lasciato questa band, ti assicuro, non sono molto interessanti, semplicemente accade, hai voglia di provare nuove situazioni e quella che stai vivendo non ti soddisfa del tutto, è molto semplice. Ho contattato Jacopo Giusti, un batterista ed un artista a tutto tondo con il quale in passato avevo suonato per diversi anni e con il quale ero sicuro di poter creare ancora e trovare nuovi stimoli, non ero sicuro che lui potesse accettare di creare una nuova band insieme, invece lui ne è stato entusiasta, per mia fortuna, ed eccoci qui. Ci siamo messi in cerca di un tastierista che avesse elevati doti pianistiche e compositive ed anche qui la scelta è stata semplice perché conoscevamo bene Enrico Filippi e sapevamo il suo amore per la musica e le sue enormi capacità''.

Quando avete iniziato questo percorso lo avete fatto solo per coltivare la vostra passione musicale o avevate la speranza di raggiungere questi risultati? ''Non avevamo idea di cosa sarebbe venuto fuori musicalmente, abbiamo solo iniziato ad improvvisare e piano piano si sono delineate le nostre direzioni, nessuna speranza di raggiungere nessun risultato, solo voglia di creare e suonare. In seguito abbiamo contattato varie etichette discografiche e nel fare conoscenza con i vari produttori abbiamo realizzato che con Vannuccio Zanella della MP & Records c'era la maggiore affinità d'intenti. Vannuccio è un produttore discografico che sa cosa significa fare il suo lavoro, non lascia niente al caso, ha la competenza, la conoscenza e la sensibilità musicale, quindi è stata una scelta semplice e, a posteriori, azzeccatissima, ne siamo felici''.

Il titolo del cd "Sul confine" è casuale oppure ha un significato musicale ben preciso? Ad esempio viaggiate musicalmente sul confine tra progressive e qualche altro stile? ''Il titolo del nostro nuovo album "Sul confine" è una scelta precisa, per noi ha un significato molto rilevante, ma non deve essere così per chiunque ascolti l'album, nel senso che ognuno può e deve trovarci il suo confine e, se gli piace, può camminarci sopra, vivervi sopra. Sicuramente, rispetto a ''Forme Libere'' (il loro primo cd, ndr) questo disco è meno aperto musicalmente, forse è più ancorato al prog rock o al new prog, ma non decidiamo prima quello che dovrà essere l'album, suoniamo e se ci piace quello che viene fuori lo mettiamo poi sul disco, quindi il prossimo lavoro potrebbe essere del tutto diverso, ma questo ancora non lo sappiamo''.

Appena pubblicato il primo album avevate già in mente idee e tracce da seguire, da sviluppare in vista di un successivo CD. Anche stavolta avete già pronta o almeno abbozzata qualche idea per il prossimo lavoro? ''Stiamo lavorando già ad alcune musiche e solo tra qualche tempo sapremo in che direzione stanno andando. Non abbiamo ancora ringraziato pubblicamente Marianna Vuoccolo, l'artista che ha suonato il violino nel brano "Ai confini del mondo": cogliamo l'occasione per farlo adesso, il suo apporto è stato fondamentale per la riuscita di questo brano! Un caro saluto a tutti''.

Saluto e ringrazio Alfonso Capasso, amico oltre che artista, il quale ha gentilmente accettato questa breve intervista per Music Map. Faccio un grande augurio agli Aliante di proseguire nel loro cammino, che li ha già posti all’attenzione delle migliori testate progressive italiane, che hanno indicato il loro ultimo CD ''Sul confine'' come uno tra i migliori usciti nel 2019. (AlbeSound)