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29/01/2020   ARASHI
  ''Ogni volta che lavori su un brano trasformi un po' anche te stesso…''

Dopo un periodo di silenzio ritorni sulla scena musicale con un nuovo EP, “Spiagge Adriatiche”. Cos’è cambiato in te e nella tua musica rispetto all’ARASHI che ci hanno presentato a X Factor? ''Sul palco di X Factor, sulla base di ciò che è il format, si cantano cover. In quel contesto non ho avuto modo di presentare la mia musica. Il mio approccio alla scrittura è nato in seguito e rispetto agli inizi ho sentito l’esigenza di approfondire alcune tematiche che sentivo mie e che sono emerse nel corso degli anni. Sono cambiato tanto e simultaneamente è cambiato il mio rapporto con il fare musica: sono molto più consapevole della forma che voglio dare alle cose che vivo, alle cose che penso. Confrontarsi con un tuo testo, ricercare un tuo suono, credo che sia un processo molto intimo, perché ogni volta che lavori su un pezzo trasformi un po’ anche te stesso… nei talent invece, forse, quello che conta più di tutti è il momento della performance: sono entrambi aspetti importanti quando fai musica, sono contento di averli sperimentati entrambi, e in contesti così diversi tra loro''.

Le tue canzoni sembrano così spontanee, prive di forzature e artificiosità. Raccontaci come si sviluppa il tuo processo creativo e da cosa trae ispirazione. ''Alcune sensazioni sono difficili da esprimere, proprio perché suscitate dai ricordi, dall’emozioni impresse nella mente che riviviamo in un determinato luogo o in un determinato momento. Questo è il leitmotiv su cui si basa “Spiagge adriatiche”. Quando scrivo non seguo un vero e proprio schema, unisco ricordi, emozioni alle sfumature che colgo nella realtà. In questi ultimi anni ho voluto ascoltare diversi artisti, ricercando qualcosa di nuovo e che potesse fondersi con ciò che volevo esprimere''.

Quale messaggio vuoi trasmettere con la tua musica? ''Quello che vorrei comunicare è che spesso chi è timido (come me) a volte ha difficoltà nell’inserirsi in una società fatta di prepotenza e violenza, tutti ti vogliono migliore di come già sei, vogliono snaturarti. Invece bisognerebbe essere liberi con sé stessi, trovando un’identità che ci appartenga e che sia riconciliante. Mi piacerebbe che ascoltando le mie canzoni si percepisse questa condizione di serenità: più sei sincero con te stesso più riesci a trovare un tuo equilibrio''.

A quale brano sei più affezionato all’interno di “Spiagge Adriatiche” e perché? ''Non saprei dire quello a cui sono più affezionato. ''Spiagge adriatiche'' è quello a cui ho voluto dare più importanza, perché lo ritengo un punto di arrivo di questo percorso che racchiude in sé il significato dell’EP. L’ho scritta quest'estate di ritorno dalle vacanze: ho cercato di narrare quel momento in cui affiorano alla mente le immagini e le sensazioni di quel periodo appena trascorso e di quando poi ti accorgi che è già finito''.

Cosa stai ascoltando ultimamente? ''In questi ultimo periodo, come dicevo, ho voluto concentrare il mio ascolto su diversi artisti, spaziando molto di genere in genere. In particolare potrei dirti: Matia Bazar, Mac DeMarco, Battiato, Toro y Mio''.

Ora che hai lanciato il disco, quali saranno i tuoi prossimi passi? ''Sicuramente mi chiuderò in studio per continuare a scrivere nuova musica, magari lavorando all’album… Cercherò nuove fonti d’ispirazione, magari viaggiando e conoscendo luoghi e persone diverse''.