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26/05/2020   PYMHAUS
  ''Noi siamo ''limited edition'', per tanti ma non per tutti!...''

I PYMHAUS sono Nick Murdock, Enrico Brambilla, Luca Passeri e Leo MS, e sono un collettivo di Milano nato nel 2008 ma, praticamente, attivi dal lontano 1985 sotto altre identità. Ci facciamo raccontare da loro come andò esattamente, ed è anche occasione per parlarci dell’uscita del primo e.p. nel nostro spazio-interviste.

Ciao. Siete in scena da 35 anni: cosa è successo in questi 7 lustri? ''Banalmente: tante cose! Rimanendo nel campo musicale, abbiamo attraversato la transizione dal mondo analogico a quello digitale e tutto quello che ne è conseguito. Difficile pensare oggi a nastri, materiale cartaceo, registratori a bobine, ma quella era la realtà in cui abbiamo iniziato e oggi è semplicemente incredibile pensare alla potenza dei mezzi attraverso i quali si può rendere la propria forma espressiva''.

Per Enrico: sin da sùbito scoccò l’alchimia musicale ed amicale con Nick. Come nacque l’intesa a primo acchito? ''Misi un annuncio su “Secondamano” perché eravamo alla ricerca di un cantante e Nick era semplicemente… quello giusto! Eravamo entrambi ventenni e con molti interessi in comune; da allora ci siamo sempre frequentati, con il collante micidiale della musica''.

Prima la nascita dei Panama, poi degli E.I.R.E. ed infine i PYMHAUS: in che cosa differiscono i primi due progetti con quello attuale? ''I PYMHAUS sono l’evoluzione dei primi due progetti e della personalità dei protagonisti, il filo rosso che li unisce pensiamo sia la genuinità di ciò che proponiamo: può piacere o meno, ma non ci sono sovrastrutture o fini diversi dal mettere in musica e parole quello in cui crediamo''.

Il nuovo e.p. omonimo annovera 4 pezzi, tra cui il video-single “SPIRITS DON’T FORGET” che narra le vicende dello sciamano Sioux “Cavallo Pazzo”. Cosa vi ha affascinato del personaggio in questione? ''Le vicende di “Cavallo Pazzo” sono un tipico esempio di come storia e mito si rincorrano. Non c’è nessun tentativo agiografico: secondo noi vince il mito e l’aura dello sciamano Sioux è irresistibile per chiunque abbia la voglia di addentrarsi nelle vicende leggendarie della sua vita''.

“SPIRITS DON’T FORGET” è liberamente ispirato al book di Vittorio Zucconi “Gli spiriti non dimenticano”. Per caso, lo avete conosciuto in passato? Avete mai provato ad immaginare quale sarebbe stata la sua reazione nel sapere del vostro interesse per la sua opera? ''Seguivamo Zucconi nei suoi percorsi giornalistici; la sua capacità narrativa era tale che riusciva a catapultarti all’interno della vicenda descritta, come se stessi vivendo insieme a lui l’avvenimento presentato. Era dotato di grande ironia e, probabilmente, avrebbe sorriso insieme a noi''.

L’opera esce anche in limited edition vinilica di 200 copie: una scelta nostalgica, la voglia di sostenere il “back to black” o cos’altro? ''Ma noi siamo “limited edition”, per tanti ma non per tutti!''.

Spesso, un e.p., è un assaggio per un imminente full-lenght: ci state pensando? Una volta finita l’era emergenziale, tornerete sul palco? ''Abbiamo materiale sufficiente per molti vinili e, certo, stiamo pensando a come proporci nei prossimi mesi. Il palco oggi, pur non precludendolo, non è la priorità; lo era qualche tempo fa, soprattutto ai tempi degli E.I.R.E., ora la priorità è comporre e diffondere; stiamo comunque pensando a qualche “live streaming” da programmare nelle prossime settimane''.

Ormai la musica viene veicolata e fruita in Rete. Che rapporti avete col web? Coloro che volessero una copia del vostro vinile come possono fare? ''Il web lo usiamo per veicolare la nostra musica; l’importante è come lo si utilizza e questo ci sembra un gran bell’utilizzo… Il nostro vinile sarà disponibile dal 26 giugno ed è pubblicato da VREC; rimanete sintonizzati seguendo i canali social dell’etichetta per accaparrarvelo!''.

Con i migliori auspicii di un nuovo brillante cammino, salutiamo e ringraziamo i PYMHAUS per questo incontro e li attendiamo, con piacere, alla prossima prova discografica.