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05/06/2020   ALEXO VITRUVIANO
  ''Le esperienze del singolo, se condivise, amplificano le possibilità di ognuno...''

Alexo Vitruviano è un personaggio a tutto tondo, ricoprendo vari ruoli artistici e non. Oggi, attraverso questa intervista ci presenta il nuovo singolo “Fuori piove”. Conosciamolo meglio.

Ciao Alexo. Nonostante la musica abbia sempre fatto parte della tua vita, solo 5 anni fa decidi di dedicargli più tempo e spazi più importanti. Ma, prima dei 40 anni, cosa è successo? ''Ciao, guarda, prima dei quarant'anni vivevo una vita alla quale magari alcuni potrebbero aspirare ma che non sentivo mia, mi occupavo di gestione vendite e sviluppo mercati, per carità, una cosa decisamente stimolante, ogni giorno conosci persone diverse, ti interfacci con loro in diverse lingue, affronti sempre nuove sfide, gestisci gruppi di lavoro, hai un ruolo di grande responsabilità ma di grande rilievo, i guadagni sono elevati... tuttavia bramavo quei ritagli di tempo per poter prendere la chitarra e suonare due note… immaginavo come sarebbe stata la mia vita se avessi dato seguito alla mia inclinazione… e più passava il tempo e più mi rendevo conto che prima o poi avrei fatto la follia di stravolgerla''.

Nel nuovo singolo “Fuori piove” si avverte tanta intensità emotiva suffragata, però, da una testualità positiva. Cosa vuoi trasmettere con questo brano? ''Il concetto che sta alla base di tutto è semplicissimo: nel momento in cui diventi capace di vedere le cose positive in mezzo a tanta negatività, la tua percezione della realtà stravolge la realtà stessa''.

Per la sua realizzazione hai usato procedimenti tecnici particolari: ce li spieghi? ''È un brano particolare, volevo amplificare il più possibile la sua componente emotiva, quindi oltre ad inserire messaggi positivi in un ambient musicale che chiamerebbe tutt'altro genere di messaggio, ho voluto accentuare il tutto registrando il brano con l'accordatura a 432 Herz, come fecero i Pink Floyd, come faceva Verdi… modificando la frequenza con la quale i suoni si interfacciano con il corpo umano che le riceve, tutto questo va oltre l'apparato uditivo… Secondo diverse teorie, che non andremo a trattare in questa sede, l’accordatura del LA centrale a 432 Herz, farebbe risuonare il brano ed il corpo dell’ ascoltatore in maniera armonica. Chi fosse curioso può approfondire cercando “432 Herz benefici” su Google. Immagina cosa voglia dire dover cambiare accordatura ad ogni singolo strumento musicale... nella registrazione c'è anche un raro piano monocorda...''.

Cantautore, Direttore artistico, consulente in comunicazione, pioniere di una certa sperimentazione in mobilità: Ma ti bastano 24 ore? Come gestisci il tutto? ''Figuriamoci, è tutto possibile, basta avere un giroscopio temporale, me lo ha regalato il Professor Silente, con quello riesco anche a gestire i miei quattro figli gemelli ed il cane :P''.

Il tuo lodevole istinto filantropico per l’arte e per il prossimo, trova evidenza (tra l’altro) nell’ideazione del progetto “#sindromedidare”. Di cosa si tratta esattamente? ''Si tratta di una sfida, mi sono trovato di fronte all'opportunità di scrivere una canzone assieme ad un gruppo di ragazze affette da sindrome di Down e disabilita cognitive, sembrava un'impresa difficile, infatti lo è stata, ma siamo riusciti a portarla a compimento dopo oltre un anno di lavoro, chiunque volesse avere maggiori informazioni può cercare l'hashtag #sindromedidare su Google… in breve abbiamo realizzato il primo brano autobiografico scritto da un gruppo di ragazze speciali, io mi sono limitato ad aiutarle a dare un senso al tutto ed inserire in metrica le loro idee, poi ho prestato la mia voce. Ho fatto una promessa alle ragazze, loro vorrebbero tanto andare in TV a raccontare questa storia ed io non demorderò finché non sarò riuscito a portarcele. Tra l'altro sto pensando ad una nuova versione del brano e del video, ciò che abbiamo fatto finora è stato finanziato da me, cercherò l'appoggio di qualche soggetto o azienda sensibile in tal senso per creare qualcosa di ancora più ambizioso che ci permetta di portare questo messaggio la dove dovrebbe arrivare...''.

Sei d’accordo su chi sostiene che il lockdown abbia apportato più benefici che svantaggi? Con tanto tempo in più, ne ha giovato la creatività e l’ispirazione? ''Ritengo che il lockdown abbia innescato una certa scintilla che potrebbe far risvegliare molte persone dal torpore di una vita che è simile a quella di un criceto che corre sulla ruota… le privazioni spesso sono utili per farci comprendere l'importanza di ciò che abbiamo… tuttavia non ho visto tutta questa creatività, ho visto un'idea e migliaia di cloni, come sempre, pochi artisti e tanti presunti tali… So che questo genere di affermazioni può essere controproducente, ma mi sono riproposto di non avere più peli sulla lingua, questo è il regalo che ho ricevuto dal lockdown... Detto ciò, il rispetto per le vite perse mi spinge a dissentire riguardo l'affermazione "il lockdown ha creato più benefici che svantaggi"... chiaramente in senso assoluto''.

Di solito, negli ambienti lavorativi, serpeggiano invidie e maldicenze, mentre tu ti prodighi per appoggiare e sostenere colleghi ed artisti emergenti: in che modo? ''Gestisco diverse community per artisti indipendenti, ognuna ha il suo fine, ma il minimo comune denominatore è lo stesso, i segreti e le esperienze del singolo, se condivisi con la community amplificano le possibilità di ognuno dei partecipanti. Non credo nella competizione, nemmeno in quella che da piccoli ci imponevano chiamandola “sana competizione”, non ha nulla di sano la competizione, credo nella coesione e nell'unità... la storia insegna che un gruppo di persone “soliste” non hanno possibilità contro un gruppo di persone coese… Il mio obiettivo è creare un vero e proprio fronte unito di musicisti indipendenti... chiunque volesse approfondire può scrivermi direttamente sulla pagina Instagram @alexovitruviano_official''.

Dopo l’uscita di un disco, ti capita mai di ripensare se si poteva fare qualcosa in più? Se sì, hai l’occasione di mandare su queste righe un ulteriore messaggio finale... ''Ahimé, sono un perfezionista, in ogni istante sento che “si potrebbe fare meglio”... e questo mi porta spesso a procrastinare… Tuttavia sono anche estremamente razionale e mi rendo conto che il tempo ha una valenza assoluta in questo mondo a quattro dimensioni, per cui cerco di fare del mio meglio lasciando sempre quel margine per migliorare la volta successiva''.

Augurando ottime prospettive, salutiamo Alexo Vitruviano con l’auspicio che la sua buona musica ed il suo slancio altruistico possano risultare positivamente virali. (Max Casali)