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09/06/2020   RUMORI SOSPETTI
  ''Ritornelli orecchiabili, semplici, leggeri, da cantare il giorno dopo sotto la doccia...''

Benvenuti ai Rumori Sospetti! Descrivete il vostro progetto ai lettori di Music Map che ancora non vi conoscono. ''I Rumori Sospetti iniziano la loro storia a Firenze durante una polverosa sera d’estate, ad una cena nata per caso davanti a pane, salame, buon vino rosso e una chitarra gipsy in sottofondo. Ognuno di noi aveva una storia musicale diversa così, dopo aver raggiunto una formazione stabile, abbiamo iniziato a comporre insieme. Cristiano, voce e autore della maggior parte dei brani, dopo un lungo viaggio a piedi, ha cominciato a scrivere di getto le storie raccontate nelle nostre canzoni, una sintesi dei propri gusti musicali, un crogiuolo di stili e atmosfere spesso diverse l’una dall’altra. Abbiamo cominciato ad avere un primo repertorio originale: suoni vibranti, ritmati, danze sfrenate, arie vivaci che si alternano a momenti più intimi e ricercati, dando vita a ritornelli orecchiabili, semplici, leggeri, da cantare il giorno dopo sotto la doccia. In mezzo alle rime prendono forma strani personaggi intersecati in un complesso mosaico socio culturale che, tramite la strada, cercano di far riflettere l’ascoltatore grazie al racconto delle proprie vicende personali, mettendo in luce prospettive inedite, autentiche. Da marzo 2013 i Rumori Sospetti hanno intrapreso un’intensa attività di spettacoli e performance live che li hanno portati a suonare in molte manifestazioni musicali della Toscana e non solo. Nel corso degli anni hanno ricevuto diversi premi vincendo contest musicali come il Folkfest, Prosit Lab e Sarzana Festival. Nel 2017 abbiamo raccolto le idee per dare vita al nostro primo lavoro in studio di registrazione. Prima dell’uscita del disco però abbiamo deciso di cambiare lo strumento solista, così le parti di clarinetto sono state sostituite da quelle della tromba. Finalmente oggi esce il nostro primo singolo grazie alla collaborazione con l’Officina Sonora del Bigallo e Aurelio Colucci''.

Il vostro nuovo singolo è "Piero l'alcolista". Come è nato questo brano e quali tematiche trattate in esso? ''Ogni pezzo ha una sua genesi, sempre differente, mutevole in base al contesto e alle circostanze. Alcuni brani nascono in mezz’ora, prendono vita senza nessuna difficoltà. ''Piero l’alcolista'' non è tra questi. Cristiano ha dovuto scriverlo e riscriverlo per mesi finché non è riuscito a trovare la quadra. Ci ha messo molto della propria storia all’interno del testo, è una sintesi dei vari personaggi che ha incontrato quando suonava per strada, ha dovuto scavare all’interno di sé stesso per capire quale fosse la giusta direzione da intraprendere. Questo singolo è una sorta di redenzione. Piero nella vita ha avuto solo un amore, la bottiglia. È stato un amore intenso, morboso, maniacale, di quelli ti distruggono dentro e, nonostante le macerie lasciate alle spalle, ritornano costantemente ogni volta più forti di prima. Credeva che per quel che gli restava da vivere non sarebbe mai riuscito a farne a meno, si sentiva sconfitto, lurido, inerme. Poi un giorno è arrivata Maria. È successo qualcosa nella quotidianità di Piero, all'improvviso il suo unico pensiero non è stato più il vino ma il corpo di Maria, i suoi pensieri, quello che aveva da dirgli. Così ha deciso di smettere di bere, di essere un uomo migliore, per cinque minuti di passione, per l'amore che lo ha preso e trascinato verso motivazioni, ragioni per impiegare il suo tempo. Non sapremo come finirà con Maria ma Piero ormai è già un anno che è pulito''.

Siete toscani e ascoltando la vostra musica, guardando i vostri social, l'anima di questa terra meravigliosa è decisamente presente. Quanto incide la vostra provenienza sulla vostra arte? ''Incide molto, all’interno del disco sono presenti numerosi riferimenti alla nostra terra. Dalla citazione di alcune vie del centro della nostra città, ad un pezzo, ''Firenze a quest’ora'', dove descriviamo una passeggiata alle sei del mattino tra pensieri, monumenti e vicoli. Il video stesso di ''Piero l’alcolista'', ideato da Pe Cata, filmaker, regista, attivo e conosciuto in Toscana, oltre a raccontare attraverso le immagini gli stati d’animo di Piero, l’emotività scaturita dal rapporto unico e speciale che ha con Maria, vuole essere un omaggio ad un posto, il Dragone, dal quale si gode una vista mozzafiato di Firenze. Amiamo la nostra terra e tutto quello che riesce a darci, sia da un punto di vista artistico che umano. Abbiamo una forte identità che ci contraddistingue e caratterizza''.

Nella vostra musica c'è anche tanta teatralità. Con le note e le parole raccontate la vita di personaggi "da strada". Da dove nasce questa cifra stilistica? ''Cristiano, voce e autore della maggior parte dei brani, è sempre stato un ammiratore di cantautori come Fred Buscaglione, Vinicio Capossela, Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Alessandro Mannarino, Daniele Silvestri, Eugenio Bennato, Mirkoeilcane, Renato Carosone, Manu Chao, Davide Van Des Froos, Ray Charles, Goran Bregovic, Marco Calliari, gruppi come la Bandabardò, i Beirut, gli Zimbaria, i Tryo, la Rue Ketanou, i Buena Vista Social Club, gli Onda Vaga. L’amore per questo tipo di musica lo ha portato ad unire ciò che gli piaceva alle esperienze vissute suonando per strada. Così è nato il progetto Rumori Sospetti''.

Dopo "Piero l'alcolista" avete altri progetti? ''Innanzitutto speriamo presto che la situazione si normalizzi per tornare a suonare nelle piazze e nei locali all’aperto. La musica live ci manca molto.Ci auguriamo che quest’estate il nostro singolo sia ascoltato in radio e abbia visibilità. Ad ottobre è comunque prevista l’uscita del nostro disco d’esordio, ''Rumori Sospetti'', e contemporaneamente vedrà la luce anche il nostro secondo singolo ''Mario'', con una nuova regia di Pe Cata. Verso la fine dell’anno invece uscirà il terzo singolo ''Un minuto soltanto'', anch’esso accompagnato da un video che sta prendendo forma in questi giorni. Vi ringraziamo per lo spazio che ci avete dedicato e a presto''.