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07/07/2020   VINICIO SIMONETTI
  ''Sono come un fiume, con affluenti primari, secondari e ruscelli vari...''

Ciao Vinicio, ti abbiamo scoperto con il tuo nuovo singolo, “S.N.A.G.G. (She’s Not A Good Girl)”, che dà anche il titolo al tuo album, ma in realtà il disco è uscito qualche mese fa. Vuoi parlarci della genesi del tuo LP? Quando e come l’hai composto e come hai selezionato i brani che avresti inserito al suo interno? ''Le sette tracce che fanno parte di ''S.N.A.G.G.'' hanno età differenti. La traccia di apertura, “Keep Breathin’”, è la più anziana, seguono poi le altre a distanza di alcuni mesi l’una dall’altra. C’è stata una scrematura dei vari brani, ho selezionato quelli che per me avevano riscosso più successo tra il pubblico, nei miei piccoli concerti o Open Mic esteri che ho utilizzato come banco di prova''.

In precedenza avevi già pubblicato un EP con lo stesso titolo. Quali sono le differenze tra l’EP e l’album? ''La qualità. L’EP era completamente autoprodotto ed è stato portato nei miei viaggi per lasciare una traccia di me in ogni posto che visitavo, intanto che testavo l’efficacia dei brani con le persone che finivano ad ascoltarmi live. Una volta finito questo “test” ho scelto quali brani produrre con l’aiuto di professionisti del settore''.

Parliamo quindi di questo nuovo singolo, evidentemente per te così importante, visto che hai chiamato nello stesso modo entrambe le tue prime produzioni su breve e lunga distanza. In che situazione è nato il brano e qual è il suo messaggio? ''Il brano è nato due estati fa. Era un bel periodo di transizione emotiva, mi sentivo molto vicino alla mia musa, tanto è che poche settimane prima avevo scritto “Lying In My Bed” dal significato fuorviante ed ambivalente''.

La canzone “S.N.A.G.G. (She’s Not A Good Girl)” è dedicata quindi ad una donna in carne e ossa? E chi sono per te le “brave ragazze” (good girl)? ''Assolutamente sì, una musa in carne e ossa, anche perché raramente nei miei brani parlo di situazioni fantasiose o viaggi astrali, come nella vita ho imparato a parlare chiaro, col tempo, lo stesso tipo di percorso è avvenuto nei testi. L’ha ascoltata diverse volte e ne sono felice, probabilmente è anche una delle sue preferite! Le brave ragazze sono quelle a cui non dovresti avvicinarti se hai intenzione di fare “il moscone”''.

Hai viaggiato tantissimo per il mondo, infatti nella tua musica si sentono influenze variegate, senza contare che il tuo tono di voce si potrebbe quasi definire “black”. Chi sono gli artisti che senti appartenere al tuo DNA musicale? ''Grazie per il “black”, mi è stato detto più volte e lo ritengo un bellissimo complimento. Se posso, più che DNA farei un paragone con un fiume. Mi viene più semplice giacché ci sono affluenti primari, secondari e ruscelli vari. Percepisco sicuramente grosse portate d’acqua dal punto di vista di scelta vocale da Michael Jackson, Chris Cornell, Kurt Kobain e Dave Grohl dei Foo Fighters. Sono cresciuto con il metal, quindi tante sonorità e poliritmie sono frutto di un indefinito numero di ascolti di gruppi sui generis: Lamb Of God, DevilDriver, Death, At The Gates, Slipknot, Korn... eccetera. È vero anche che sono sempre stato un po' tamarro, per cui ho strizzato spesso l’occhio a generi completamente diversi passando da Eminem o The Game a cantautori folk pop come Milky Chance, Lumineers, Damien Rice… Mi fermo qui!''.

Durante i tuoi viaggi e concerti per il mondo ti è capitato di incontrare altri artisti come te, magari non ancora famosi, che ti hanno trasmesso qualcosa in particolare che pensi possa avere in qualche modo raggiunto la tua musica? ''Sicuramente sì, il mondo è pieno di veri e propri fenomeni. Misurarsi con loro è sempre un piacere e fonte inesauribile di passione. Chiunque ho avuto modo di conoscere ha lasciato qualcosa della sua storia nella mia. Spero di aver fatto altrettanto''.

Come sta vivendo questo periodo di lockdown (prima) e di mobilità limitata (ora) un viaggiatore accanito come te? ''Tasto dolente, ovviamente... In questo periodo la mia testa si trova a Los Angeles, dove sarei dovuto essere, ed il mio corpo invece è in Italia. Spero possano ricongiungersi presto! Comunque sto scrivendo il mio secondo album, ho steso 7 tracce dall’inizio della quarantena, e devo dire che sono molto soddisfatto di ciò che sta venendo fuori in maniera molto spontanea. Spero di farvelo sentire entro il prossimo inverno''.

Non vediamo l’ora, anche perché questo tuo primo lavoro ci ha davvero conquistati. Intanto vorrei affrontare un altro argomento: al di là del problema oggettivo riguardante i viaggi, un problema ancora più grande lo stai vivendo come tutti i tuoi colleghi musicisti per il fatto che la possibilità di fare concerti oggi è ancor più limitata che mai. Già la situazione prima del coronavirus non era rosea. Qual è la tua situazione in questo momento e quale la tua speranza per il futuro? ''Solitamente d’estate suoniamo spesso. Ho la fortuna di avere due formazioni con amici musicisti molto richieste nella zona (Distretto13 e Duedarte), ovviamente non è questo l’anno della musica dal vivo, ma ci stiamo difendendo bene. Nei luoghi meno colpiti dal virus e più temerari per quanto riguarda la messa in sicurezza per i concerti, abbiamo diverse date. Speriamo di poter tornare meglio di prima, e capire che senza la musica, non c’è vita''.

Di recente hai portato avanti un’interessante iniziativa nella tua città (Ascoli Piceno), lasciando alcune copie del tuo cd “sospese” in alcuni posti simbolo del territorio piceno. Vuoi raccontarci qual era il meccanismo per trovare i tuoi dischi e cosa ti ha spinto ad abbracciare un’iniziativa di questo tipo? ''Certo! L’iniziativa viene appunto dai viaggi fatti in passato, disseminavo la città di cui ero ospite con i miei cd autoprodotti, chi lo trovava leggeva il post-it con il mio Instagram, e cercandomi capiva che era stato “abbandonato” lì volutamente ed era un regalo. Nel caso in cui avesse gradito... avrei trovato un “fan”! Così, impossibilitato dal partire, ho pensato di rispolverare quell’idea e renderle onore. Insieme al mio “team” composto da Alessio Di Buò (videomaker e fotografo) e mia sorella, Valeria (scrittrice, ma non lo sa ancora), ho scelto 50 posti magici della mia città, li abbiamo fotografati, li abbiamo immersi nella storia con cenni di attualità, e ci ho nascosto 50 copie di “S.N.A.G.G.”. Ho tessuto una bella rete di contatti umani gentili, le foto hanno avuto un discreto successo, e ne siamo usciti tutti più consapevoli della bellezza che abbiamo intorno. Artisti che mi leggete: vi invito a fare altrettanto e a contattarmi per eventuali consigli! Vi lascio il link dell’iniziativa fissato in alto sulla mia pagina: https://www.facebook.com/simonettivinicio/''.

Chiudiamo appunto chiedendoti tutti i link per poterti rintracciare e ascoltarti. La tua pagina facebook l’hai appena comunicata, ma per ascoltare la tua musica? ''Ecco a voi:
Spotify: https://open.spotify.com/artist/457CGCR3k3hCBcMPkrYm8D?si=BZruROjYToG2NfqBCaq3Ow
SoundCloud: https://soundcloud.com/vinicio-simonetti
Youtube: https://www.youtube.com/results?search_query=vinicio+simonetti
Ciao e grazie mille!''.
(Intervista a cura di Paolo Modesti)