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14/07/2020   GIOSEF
  ''Poter esternare le proprie emozioni ti libera e ti rende positivo e lungimirante...''

Come è nato il brano "Una Rosa Bianca"? ''È nato in un momento per me particolare, stavo vivendo un periodo di difficoltà, ma come al solito ci ha pensato la musica. Poter esternare le proprie emozioni ti libera e ti rende positivo e lungimirante, e quindi ho immaginato questa rosa bianca come se fosse una intuizione da seguire e riportarmi in equilibrio...''.

Cosa rappresenta la "rosa bianca"? ''Ad ognuno di noi può rappresentare qualsiasi cosa, lascio al lettore la propria sensazione, immaginazione e significato della rosa, sicuramente è un qualcosa che porta, come detto prima, all’equilibrio...''.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con questo brano? ''Beh, posso dire che la musica, oltre che essere per me un’esigenza, è una sorta di cura, e in ogni brano che scrivo cerco di raccontare una storia, per la maggior parte dei casi, che mi rappresenta, che ho vissuto, ma che poi, scritta e pubblicata, può assumere diversi significati perché ogni ascoltatore possa entrare dentro e portarci la propria vita''.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri? ''Le mie influenze arrivano da cantautori degli anni '80 e '90, Battisti, Dalla, De Gregori... diciamo che la mia influenza attuale, quella che più mi rappresenta, e che io definisco Guru della musica, è Niccoló Fabi, ma mi piacciono anche l’energia di Jovanotti, e i bellissimi testi di Bersani, questi, diciamo, sono quelli che mi influenzano di più...''.

Raccontaci della tua esperienza al C.E.T. di Mogol. ''La mia esperienza al Cet Music è stata fondamentale per il mio percorso di cantautore: allora volevo più dimostrare che essere, lì ho imparato che la musica va di pari passo con la vita e che bisogna trovare la propria autenticità raccontando la propria verità, il proprio pensiero, il proprio vissuto. Mi ha permesso di conoscere persone straordinarie con cui ho collaborato e che mi hanno aiutato a trovare il cantautore dentro me, uno fra tutti il mio amico Roberto Gerardi, bravissimo cantautore. Quindi diciamo che è stata una tappa fondamentale per il mio percorso musicale...''.

Qual è stato il tuo percorso? Quando hai iniziato a fare musica? ''Ho iniziato un po’ tardi a fare musica, all’età di 23 anni studiando canto, veramente grazie ad un regalo di mio papà, che mi ha dato l’opportunità di affacciarmi dentro l’arte del canto e da lì non ho più smesso. Ho avuto due maestri eccezionali come Davide Conti e Albert Hera, e poi piano piano il percorso è continuato con la volontà di voler imparare uno strumento, il pianoforte, più di accompagnamento che non classico, con cui scrivo e creo le mie canzoni, grazie al maestro Enzo Fornione che mi ha cresciuto anche a livello cantautorale. Da li la creazione nel 2017 del mio primo progetto “Libera Uscita”, e poi oggi con l’uscita del mio secondo lavoro (che uscirà nelle piattaforme digitali a fine anno ma presente già in disco fisico) “La rinascita del Viola” in collaborazione con l’etichetta riminese Yourvoice Records e il suo “Titolare” Marco Giorgi...''.

Prossimi progetti? ''In questo momento naturalmente mi sto concentrando su questo lavoro, che potrete ascoltare per molto tempo, anche se ho già qualche idea sui progetti futuri, di cui non svelo nulla. Il mio obiettivo è quello di farmi conoscere e cercare di poter far ascoltare la mia musica a più persone possibili, e trasmettere la positività e l’energia che questa mi dona ogni giorno, poi vedremo passo passo dove si potrà arrivare. Un saluto a tutti i lettori di Music Map, mi raccomando: seguitemi su tutti i canali social, mi trovate come Giosefofficial.. Un abbraccio da Giosef!''.