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24/11/2020   SAURO MARTINELLI
  ''Non basta sognare per far capitare le cose. Ci vuole tempo, dedizione, forza di volontà e sacrificio...''

Chi è Sauro Martinelli? ''Sono nato a Johannesburg, in Sud Africa, nel 1975 da madre sudafricana e padre italo-scozzese. La maggior parte della mia vita l’ho vissuta a Parabiago, in provincia di Milano, dove ho imparato a suonare pianoforte e chitarra. Grazie al mio lavoro e all’internazionalità della mia famiglia, ho potuto viaggiare tanto, cosa che mi ha permesso di aprire i miei orizzonti venendo a contatto con persone, usanze e costumi di tutti i colori. La passione per la musica esplode nei primi anni dell’adolescenza e a 14 anni ho iniziato a scrivere i miei primi brani. Nel proseguo degli anni ho continuato a scrivere tenendo tutto il materiale dentro a un cassetto e in qualche sala prove. Fino a quando il Maestro Filadelfo Castro mi ha spinto a far uscire dal cassetto i miei sogni, i miei brani, e ci siamo messi al lavoro sui testi e sulle sue canzoni più recenti. Non basta sognare per far capitare le cose. Ci vuole tempo, dedizione, forza di volontà e sacrificio. In pochi, se non gli addetti ai lavori, possono comprendere a pieno il lavoro e gli sforzi che stanno dietro ai 3 minuti e mezzo di una canzone. Quelle canzoni che ci fanno star bene e a cui facciamo fatica ad attribuire un valore monetario, ma che ci accarezzano ogni qual volta ci sentiamo giù o abbiamo bisogno di una spinta e motivazione''.

Come ti descriveresti in 3 parole? ''Semplice, trasparente e determinato''.

“Come polvere” è il tuo nuovo singolo. Il brano è prodotto da Filadelfo Castro, come vi siete conosciuti? ''Filadelfo è un Maestro e un grande amico, l’ho conosciuto grazie a un contatto comune, Luca De Alberti (de I 7 Grani), con cui ho collaborato in passato per gli arrangiamenti di tre canzoni. Da lì con Il Maestro ci siamo trovati, e la passione per la musica ha fatto tutto il resto''.

Com’è nata l’idea del videoclip che vede alla regia Vanessa Fiori? ''Riprendendo il discorso di forza di volontà e passione, abbiamo identificato nella scuola di danza classica e moderna una disciplina estremamente ardua, che chi porta avanti sa bene a quante rinunce e avversità va incontro. Rispecchiava un po’ “quel pugile” che va al tappeto e poi, prima del “10”, si rialza perché sa cosa vuole, sa che non può rinunciare al suo sogno. Il resto lo fa il mondo meraviglioso in cui viviamo, alternato a scene in cui canto e grido la mia intenzione sulle cime del Monte Generoso, in Ticino. Proprio come a richiamare l’attenzione degli spazi infiniti che il nostro mondo ci regala. La montagna poi è una metafora a “ciel aperto”, tra salite, discese e percorsi ardui, dove più in alto si sale e più diventa difficile raggiungere la cima''.

Hai già pronti nuovi brani da pubblicare? Ci puoi anticipare qualcosa? ''Oltre ai brani già pubblicati sui social fino ad oggi, disponibili in tutti i digital stores e piattaforme di musica digitale (@sauroland), sì, ci sono tanti brani su cui stiamo lavorando e alcuni che usciranno prossimamente. Gli argomenti toccati sono tra i più vari… problemi legati all’alimentazione, amore, rancori e storie di persone conosciute lungo il cammino''.

In quale filone si inserisce la tua musica? Quali sono i tuoi artisti di riferimento quando scrivi musica? ''Il genere pop/rock credo rappresenti la mia musica. Sono cresciuto ascoltando i cantautori, da Mogol/Battisti, De André, Dalla, Guccini, De Gregori, Biagio Antonacci, Vasco Rossi, Ligabue, Ruggeri, Vecchioni, Venditti, Timoria (con Francesca Renga), Negrita, Litfiba, Mannoia, fino ai più recenti: Elisa, Silvestri, Gazzè, Fabi, Ermal Meta, Ultimo…''.

Un sogno nel cassetto che ancora non sei riuscito a realizzare? ''Oltre a portare avanti il lavoro attualmente prodotto e spingere affinché, nel post COVID, si possa organizzare dei “live”, mi piacerebbe tanto poter cantare con uno dei grandi sopra menzionati e, perché no, poter scrivere per altri artisti già conosciuti nel meraviglioso mondo della musica''.