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03/02/2021   FELIX ROVITTO
  ''Per il momento, l'idea è quella di continuare ad esserci, e creare!''

Abbiamo intervistato il cantautore emiliano Felix Rovitto per parlare del suo ultimo singolo, la già estiva “Peaches”, e dei suoi prossimi progetti.

Ci racconti chi è Felix Rovitto? ''Domanda molto aperta: mi reputo un 38enne che alterna il lavoro da impiegato di banca con la sua passione/lavoro parallela: la musica. Sono una persona socievole, amichevole, curiosa, che ama lo spirito di gruppo ma che contemporaneamente necessita anche di spazi solitari, per dedicarmi appunto alla musica. Passione che in un certo senso mi mantiene mentalmente/psicologicamente giovane :-)''.

Come nasce il tuo nuovo brano, "Peaches"? ''"Peaches" è nata la scorsa estate: estate è voglia di divertimento innanzitutto, bene, avevo voglia di divertirmi e far divertire. Stavo scrivendo il testo sotto una base di accordi reggae, e tirai fuori il titolo da un messaggio ricevuto da una mia amica, che per sbaglio mi mandò l'emoji della pesca. Da lì ho avuto diciamo l'assist per sviluppare la canzone, e trovarne un senso "metaforico" con le ragazze, le donne''.

Come hai vissuto i mesi del lockdown? Sono stati produttivi a livello musicale? ''I mesi del lockdown sono stati, come per tutti, devastanti, direi forse che è inutile soffermarsi su questo aspetto; piuttosto, preferirei cogliere la positività dell'avere avuto sì più tempo a disposizione per dedicarsi a una suonata in più, un libro in più, un qualcosa da imparare/studiare in più. Produttivi dal punto di vista di creazione di nuovi brani direi non tanto... sì ho creato qualche canzone nuova (es. ''Embrace'', uscita poi ad agosto 2020), ma più che altro ho studiato musica, suonato cover, esercitato tecnica sia chitarristica che vocale''.

Cosa ti piace della musica italiana? ''Premetto, come ben sa chi mi conosce, che sono sin da piccolo un esterofilo musicalmente: preferisco musica made in USA e UK. Ciò non vuol dire che non apprezzi anche quella italiana, in particolare il rock alternativo anni '90. Nomi come i Marlene Kuntz, Afterhours, Verdena, Bluvertigo credo che siano un MUST per qualsiasi musicista pop/rock italiano. Detto questo, la musica italiana, al netto del rock anni '90, mi piace sui "grandi nomi": Mina, Vasco, piuttosto che Ramazzotti o Ferro. Per il mio gusto personale, in generale trovo la musica italiana, fuori dal rock, sempre un po' troppo sdolcinata, melensa, solita. Sicuramente la trap sta portando un qualcosa di diverso: non la adoro particolarmente, credo che presto passerà anch'essa di moda, ma almeno ha apportato, che sia in meglio o in peggio non spetta a me giudicarlo, qualcosa di diverso''.

Quali sono i progetti che hai in cantiere? ''Prima dell'avvento della pandemia l'idea era quella di registrare l'album; l'ho poi accantonata, dirottandomi verso una strategia di singoli ogni 3/4 mesi circa. Vedremo cosa riserverà il futuro. Per il momento, l'idea è quella di continuare ad esserci, e creare! Ciao e grazie''.