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08/04/2021   DEX PASCAL
  ''Rimboccarsi le maniche per ottenere ciò che più si desidera, godendo di quel che la vita offre...''

Fabio Aiello, in arte Dex Pascal, è un cantautore originario di Partanna (TP). Si approccia alla musica fin da bambino per poi, a 17 anni, dedicarsi alla chitarra ed allo scrivere canzoni. Dopo 4 singoli pubblicati nel biennio 2019-2020, arriva in questi giorni il quinto “Libera la libertà”. Ne parliamo con lui.

Ciao Fabio. Il tuo percorso cantautorale comincia nel 2012 ma prima eri in attività con progetti grunge. Ci racconti quegli anni di militanza? ''Intorno al 2000 (forse anche prima), grazie a mio fratello, anche lui chitarrista, prendo per la prima volta in mano una chitarra elettrica. All’epoca ascoltavo molte band grunge e punk, Nirvana, Smashing Pumpkins, Pixies, Offspring, Bush, per citarne alcuni. Quindi non potevo fare a meno che mettere il distorsore e “urlare”. Nei primi componimenti si sente molto l’influenza della musica degli anni '90. La maggior parte dei progetti erano insieme a mio fratello, si cercava di costruire una band solida con un progetto ben definito. Ma in realtà mai nulla andava veramente in porto come avremmo voluto''.

Prima di addentrarci ad analizzare il nuovo singolo “Libera la libertà”, ne avevi pubblicati altri quattro. Ce ne parli? ''Certo. Sono tutti singoli che fanno parte di uno stesso progetto. Infatti li includerò nel mio album (quando sarà pronto… a breve). Il primo singolo “Via dalla città” è stato prodotto insieme ad Alexo Vitruviano, ed è uscito l’8 marzo del 2019, parla di sesso e società e di quanto questo rapporto venga spesso banalizzato. Gli altri singoli li ho prodotti con Silvio Mauro e sono: “Una Strada dietro l’altra”, che parla del legame che rimane tra due persone quando una delle due non c’è più, “Un gran finale”, che parla della voglia di lottare per ritornare a sorridere, mentre “Voglio di più” è un’esortazione a rimboccarsi le maniche per ottenere ciò che più si desidera, godendo di ciò che la vita offre''.

“Libera la libertà” è una canzone che rimarca una riflessione importante. Qual è stato lo spunto ideativo? ''Era un periodo particolare della mia vita. In seguito a un infortunio, non potevo né parlare né cantare, mi sentivo in una gabbia che io stesso mi ero costruito. Ho fatto una serie di riflessioni e il testo è uscito fuori da solo. All’inizio ho solo immaginato la melodia, quando non ho potuto cantare ho visto che funzionava e ora è parte integrante del mio progetto''.

Che il popolo subisca informazioni e disposizioni in maniera passiva è fin troppo evidente. In che modo la gente potrebbe ridestarsi con un pensiero più analitico? ''La gente dovrebbe iniziare ad avere una coscienza critica verso tutto ciò che i media trasmettono. Non prendere sempre tutto come oro colato. L’uomo spesso fa lavori in cui non si realizza, vive vite frenetiche, accumula stress, e poi, forse, non si ritrova la lucidità per analizzare le informazioni che riceve, le subisce e basta. La soluzione, secondo me, sarebbe quella di fermarsi a riflettere un attimo, chiudere i social e ritornare ad osservare il mondo con occhi meno stanchi''.

Di norma, quali sono le tue micce ispirative per scrivere canzoni? ''Nel 99% dei casi, mentre strimpello con la chitarra, esce fuori qualche melodia interessante. Poi esce fuori qualche parole chiave. Faccio una serie di collegamenti mentali, riordino le idee che ho in testa in quel momento e, guidato dalle emozioni, trasformo quelle sensazioni in parole e musica''.

Quanto è durato l’infortunio vocale che ti ha colpito tempo fa? Hai temuto che la voce non potesse più tornare come prima? ''Per un intero anno non ho cantato. Ma purtroppo l’infortunio me lo porto ancora dietro, tra alti e bassi. Sto cercando di risolvere in maniera definitiva''.

Oltre ai riferimenti ai cantautori storici, nel tuo sound si scorgono principalmente vicinanze a Mannarino e sfumature di Mirkoeilcane: cosa ti piace di questi artisti? ''Le melodie e il sound di Mannarino mi piacciono troppo. Mentre quello che mi cattura di Mirkoeilcane sono i suoi testi e la sua ironia''.

Dopo 5 singoli, non ti balena l’idea di rilasciare il debutto sulla lunga distanza? ''Il progetto ha una forma ben precisa, presto ne riparleremo nel dettaglio''.

Augurando ottime prospettive, salutiamo Dex Pascal con l’auspicio che il suo singolo possa stimolare il ritorno al pensiero attivo. (Max Casali)