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28/05/2013   CHIARA JERI'
  'L'assenza di memoria è una forma stupida e agonizzante di non vita…'

Qualche mese fa è uscito ufficialmente “Mezzanota”, il nuovo album autoprodotto di un’inedita coppia acustica cantautorale, formata da Chiara Jerì, alla voce e autrice dei testi, e Andrea Barsali alla chitarra classica e arrangiatore dei brani. Abbiamo incontrato per voi Chiara Jerì, anima dalla voce suadente, che ama “rac-cantare” in musica e con delicatezza storie nate dalla sua penna e dalla sua fantasia con eleganza e delicatezza. Come e quando nasce Mezzanota? ''L’album nasce dalla mia esigenza di trovare una casa al brano “Il Notturno dalle Parole scomposte”, che vinse nel 2009 il concorso musicale “Un notturno per Faber” organizzato a Genova dalla Fondazione De André e MySpace Italia. Nel frattempo avevo scritto altri pensieri e nuove poesie che volevano diventare canzoni…''. Quando nasce la tua passione per la musica? ''Penso di essere nata con la musica dentro e di essere stata educata a lei, dai miei nonni. Il resto l’ho imparato ascoltando e leggendo, senza una vera e propria accademia…''. Nell’album ''Mezzanota'' tu hai scritto i testi. Dove trai ispirazione? ''Non tutti i brani di “Mezzanota” sono scritti da me, ma nella maggioranza sì, ho scritto io i testi. La mia ispirazione arriva da un vissuto che ho necessità di fermare, l’indifferenza e l’assenza di memoria la trovo una forma stupida, e agonizzante di non vita. Il ricordo non è una manovra d’autolesionismo, o di paura del futuro, anzi, più conosci il tuo passato e ciò che ti ha attraversato, più sai scegliere su quale sasso mettere il piede, quando attraversi il ruscello''. Tuo compagno di viaggio in questo nuovo album è Andrea Barsali… ''Andrea è poesia musicale tutte le volte che lo si sente suonare...''. Quanto è importante il successo e quanto la passione nella musica? ''Il successo non ha importanza, se non nella misura in cui, con una maggiore notorietà, tu possa aprire luoghi altrimenti inaccessibili alla tua passione. La musica è passione...''. Come pensi si sia evoluto il cantautorato nel corso degli anni? ''Per certi versi lo trovo involuto, per altri un armonico e curioso filo conduttore che non ha fine...''. Oggi sembra contare sempre più l’immagine. Quanta importanza riveste per te? ''Cercare di essere gradevole e mai arrogante per chi ti sta vicino, penso sia una forma di rispetto, prima di tutto verso sè stessi e poi per gli altri, ma oltre questo, una “bella figura” non va...''. Avere la massima libertà è importante per chi sta realizzando delle composizioni? ''Importante ma non sempre facile. Avere la massima libertà, spesso comporta la massima responsabilità verso sè stessi, di dirsi la verità bella o brutta che sia, e, almeno per me, questo è il compito più complicato dell’essere umano, qualunque cosa faccia''. Cosa significa per te salire su un palco e cantare le tue canzoni? ''Prima pensavo che solo cantando sentissi parlare la mia voce. Oggi, cantando anche ciò che scrivo, sento anche chi sono''. Ci parli del tuo rapporto con il pubblico? ''Senza un pubblico accorto, che ti concede la sua disponibilità e il suo tempo, il suo silenzio e le sue parole, chiunque sarebbe un solo cerchio nell’acqua. Come nella vita, prova a parlare solo per strada, o ad un muro di casa tua... Anche l’animale più solitario cerca il giorno della propagazione di un pensiero, di un gesto, di un'emozione, e quando li trova scopre l’effetto che fa''. Dove possiamo trovare l’album ''Mezzanota''? ''Questo album, ''Mezzanota'', e il mio precedente intitolato “Mobile identità”, sono disponibili nei principali digital stores e nel webstore di CDbaby (www.cdbaby.com) sia in digitale che nel supporto tradizionale. ''Mezzanota'' è, inoltre, disponibile in vendita anche a Genova, nell’emporio-museo della canzone d’autore genovese, in “ViaDelCampo29:Rosso” dove si custodisce la mitica chitarra Esteve di Fabrizio De Andrè''.