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13/06/2021   PAPPA
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Da venerdì 28 maggio è in rotazione radiofonica “N’artra biretta”, il nuovo singolo di Pappa. ''“N’artra biretta” nasce dalla necessità di scardinare i classici luoghi comuni della provincia italiana, in questo caso Latina, dove è molto semplice imbattersi in una quotidianità che fa fatica ad andare oltre la retorica del “QVANDO C’ERA LVI”. Girovagando per le strade di Latina mi sono divertito a fare delle domande e raccogliere delle testimonianze che ho deciso di esasperare nel brano per aggiungere un pizzico di goliardia e leggerezza. Certamente l’ironia è stata fondamentale per affrontare tematiche delicate come questa e rendere il brano più leggero anche se potrebbe essere frainteso. Il mio ruolo in questo caso sicuramente non vuole essere quello di educatore, tant’è vero che il brano non è un manifesto politico, piuttosto ho cercato di ironizzare su una forma mentis e una retorica sbagliata''.

Hai voglia di raccontarci un po’ chi sei? ''Bella domanda, saper rispondere a questa domanda per me sarebbe una piccola vittoria personale. Diciamo che mi sto ancora definendo nonostante i quasi 30 anni. Un’età particolare che ti mette di fronte ai conti da pagare e a quelli già pagati, si tirano alcune somme e ci si fanno domande esistenziali tipo "che farò da grande? Mangerò più sano? Berrò di meno?"... cose così... Di base sono una persona qualunque, sono cresciuto guardando il mare quindi di base non mi pongo limiti, non mi appartengono, nella musica cosi come nella vita. Pappa in realtà non è altro che il nome con cui le persone mi chiamano da sempre, facendo di cognome Pappacena forse risultava più facile''.

Qual è stato il processo che ha portato alla creazione di “N’artra biretta”? Qual è stato il tuo modus operandi? ''Mi ero reso conto di non aver mai scritto una canzone che parlasse del posto in cui vivo, o almeno non in quel modo. Racconto storie o comunque personaggi che facilmente puoi trovare in provincia così come fuori, Latina per molti è ancora la città del duce, a un certo punto anche basta. Ecco “N'artra biretta”, scritta di getto senza stare troppo a pensare alla forma canzone che avevo usato fino a quel momento, è una canzone a sé rispetto alle cose faccio di solito. Da una demo voce e chitarra è arrivata la produzione di Alessandro Canini, un onore per me lavorare con lui (che nel frattempo stava lavorando al disco di Venditti e De Gregori e prossimo al tour acustico di Antonello). Ha fatto un miracolo, era proprio come suonava nella mia testa''.

Che cosa ascolti quando non sei impegnato nella creazione di un nuovo pezzo? ''Le persone in primis, poi musicalmente dipende, vado a periodi. Attualmente ad esempio sto in fissa con il disco di Venerus e Frah Quintale, ma anche tutta la scena romana e non. Adoro gli artisti con attitudini indipendenti, mi ci rivedo parecchio. Immancabili sono gli ascolti di Lucio Dalla, Oasis, Beatles, un po’ di Cremonini. Mescolo parecchio in effetti''.

Che cosa possiamo aspettarci dal futuro di Pappa? ''Sarò banale ma dico canzoni, non nascondo la voglia di tornare a suonare davanti la gente, è lì che sto bene e che respiro. Per ora vi lascio godere un altro po’ di “N'artra biretta”...''.