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15/06/2021   FORJAY
  ''Ognuno di noi può incontrare dei muri che si presentano sulla strada...''

Forjay, all’anagrafe Simone Cesaro, nel 2013 fonda e prende parte al suo progetto artistico, prima come batterista e co-autore di testi, poi come voce solista-autore di testi e musica. Da sempre attratto dalla contaminazione di stili e sonorità, fonde suoni acustici ed elettronici proponendo un pop italiano che mescola diverse sonorità, alternando parti cantate a parti spoken/rap.

Ciao Simone. Quest’anno tagli il traguardo degli otto anni dal tuo esordio in musica. Hai sùbito cominciato come solista oppure militato anche con bands? ''Ciao e grazie innanzitutto per la chiacchierata :) Il mio percorso artistico e' abbastanza particolare, te lo riassumo! Nasco come batterista e ho suonato in diversi progetti, parallelamente ho sempre scritto testi per me e per altri fino a quando poi non ho cominciato anche a comporre. Dal 2013 poi sono passato da batterista a voce solista del progetto Forjay e da lì in poi eccomi qua :)''.

All’attivo hai un album ed un e.p. Ci dai qualche dettaglio in più? ''Sì, certo, il primo album è stato "L'Amore è una scelta", un disco sicuramente per me molto significativo perché segna un po' il mio esordio come voce del progetto, segnando un po' il punto di passaggio, o se vogliamo il prima e dopo, del mio percorso''.

Il nuovo singolo è “Si può fare”: un motto che rimanda al credo di Barack Obama. Credi proprio che possono bastare tre parole soltanto per stimolare un forte motore motivazionale? ''Ma sai, anche io lo pensavo prima di incontrare Matteo Gamerro, il ragazzo malato di sclerosi multipla che ha ispirato la scrittura di questo pezzo. Vi invito a cercare la sua storia sui social, davvero una gran bella persona, oltre che un grande amico. Dopo aver sentito la sua storia è davvero difficile non credere che tutto "Si può fare" se non smetti di crederci!''.

La storyboard del video ti vede per ampia parte in veste di operaio in un’officina, per poi salire in sella sull’amata bici e cambiare veste più volte. Cosa hai voluto dirci con queste immagini? ''Ognuno di noi può incontrare dei muri che si presentano sulla strada, ognuno di noi ha le proprie fatiche, ognuno di noi lavora per un motivo, per una meta, credo che la cosa importante al di là delle prove che la vita ti mette davanti sia non smettere mai di vedere l'opportunità, la possibilità dietro ogni ostacolo, anche quello che ci sembra più insormontabile. Gli abiti cambiano, i sogni no, mai!''.

Nella tua biografia si legge che le migliori ispirazioni scaturiscono mentre viaggi in bici: che sensazioni ti trasmette il pedalare? ''Una sensazione unica indefinibile, ti rispondo così: Chiudi gli occhi, immagine una borsa con poche cose, quelle indispensabili, un quaderno una penna, una piccola tastierina portatile, la voglia di viaggiare, la strada davanti, un panorama che costantemente cambia mentre fissi lo sguardo davanti a te, il rumore del vento, te, i pedali che girano e nuove melodie che arrivano dentro all'improvviso :)!''.

Ogni artista anela il desiderio di condividere messaggi e tematiche. Per te qual è quello primario che vorresti sia assimilato da chi ti ascolta? ''Quattro parole: la vita è bella. Bella anche quando è in salita, come in bici!''.

La tua scrittura si caratterizza per una perenne ricerca sia personale che di sonorità. Una scelta spontanea per offrire stilismi meno inflazionati? ''No, non direttamente per lo meno. Diciamo che non ho mai posto limiti ai miei ascolti e quindi neanche alle mie creazioni. Mi piace farmi emozionare dalle cose, mi piace farmi sorprendere senza alcun pregiudizio e mi piace poter ridare indietro tutto questo a chi mi supporta e ascolta, credo sia solo questo il Mood che possa racchiudere il mio sound''.

Qual è il confine tra possibile ed impossibile, tra caduta e riuscita, tra inferno e paradiso? Infine, stai lavorando a qualcosa di nuovo? ''Il limite credo non esista, esiste solo nella nostra testa, siamo noi che decidiamo quando una cosa è possibile e quando non lo è, siamo noi che decidiamo se fare continuare a girare le ruote o smettere di pedalare indipendentemente dal terreno su cui ci troviamo. Sto lavorando a qualcosa di nuovo? Assolutamente sì, sapore fresco, estivo… a breve, anzi a brevissimo!''.

Augurando ottime prospettive, salutiamo Forjay con l’auspicio che il suo singolo possa infondare tanto coraggio e fiducia nei propri mezzi in ognuno di noi. (Max Casali)